Bologna Congress Center è un simbolo della ripartenza del Mice. Infatti, il polo per eventi e congressi a giugno ha già raggiunto l’80% del venduto annuale.
Per comprendere meglio la performance e le prospettive future incontriamo Donato Loria, amministratore delegato di Bologna Congressi, la società del gruppo Bologna Fiere che gestisce il centro congressi.
«Stiamo raccogliendo i frutti di un risultato del lavoro svolto durante i mesi di pandemia nei quali siamo stati chiusi. Infatti, abbiamo fatto campagne ad hoc, rivisto il nostro database di contatti e rimodulato l’approccio al lavoro al nostro interno. Inoltre, abbiamo puntato sulla semplificazione del rapporto con il cliente, supportandolo con soluzioni proattive per aiutarlo nella decisione finale di scelta della destinazione.
Come si suol dire, abbiamo fatto operazioni straordinarie in un periodo straordinario, trasformando cioè lo stop forzato in un’occasione di crescita».
Il Comune di Bologna in collaborazione con Bologna Convention Bureau ha istituito un fondo di incentivi per eventi a Bologna. Quanto è importante un sostegno come questo per la destinazione?
«Poter contare su un gruppo di lavoro allargato cha ha come focus la promozione e il marketing territoriale per rendere più attrattiva la città è sicuramente un plus. Così come è sicuramente un vantaggio il programma di incentivi di Bologna per sostenere l’incoming Mice, inusuale per le città italiane. I risultati si vedono.
Saranno anni di grande prospettiva: stiamo ricevendo richieste che prima non arrivavano. Ci aspettiamo di arrivare al 2025/26 con almeno il 30/40% in più dei numeri attuali, raggiungendo entro 36 mesi i livelli del 2019».
L’ibrido è destinato a rimanere o il live la farà sempre da padrone?
«Sono un grande sostenitore della tecnologia e il nostro polo congressuale si era dotato ben prima della pandemia per eventi più performanti. Sono però anche convinto che la tecnologia evolve per garantire maggiore dignità al lavoro dell’uomo e non potrà mai sostituirlo.
Relativamente al nostro settore, le fiere e i congressi sono agorà nelle quali non si può essere a compartimenti stagni, quindi il digitale è sicuramente un aiuto alla crescita degli eventi. Detto questo, noi siamo animali sociali e la trasmissione del know how avviene in presenza: i congressi nascono proprio per fare networking e diffondere conoscenza».
Gli spazi di Bologna Congress Center
Bologna Congress Center si trova nel quartiere fieristico della città. Il polo congressuale ospita oltre 100 eventi all’anno tra congressi, convention e cene di gala, spettacoli teatrali, concerti ed eventi fieristici.
È composto da 3 location distinte ma integrate tra loro: il Palazzo dei congressi, ex Gam ed Exhibition hall. Insieme possono accogliere sino a 11.000 persone.
Il Palazzo dei congressi è stato costruito nel 1975 su progetto degli architetti Melchiorre Bega e Lieuwe Op’t Land. È stato progettato ispirandosi al concetto di unione e appartenenza.
Si estende su 4.500 metri quadrati di area complessiva. Il suo auditorium, l’Europauditorium, può ospitare sino 1.700 persone. A renderlo unico è la presenza di una torre scenica attrezzata, per l’utilizzo di props e scenografie professionali.
Fino al 2007, è stata la Galleria d’Arte Moderna (Gam, appunto), cioè la sede delle collezioni comunali d’arte contemporanea.
Rivalutato da un restauro capillare, l’ex Gam si estende su 2.500 metri quadrati e si sviluppa su 3 livelli. Le sale sono ideali per convegni, kick off meeting, aree expo e cene di gala.
Infine, l’Exhibition hall è un’ampia struttura multifunzionale di 3.000 metri quadrati. È dotata di spazi per qualsiasi tipo di evento: fiere, convention e spettacoli. È direttamente collegata sia al Palazzo dei Congressi sia all’ex Gam.
I suoi spazi comprendono 2 grandi giardini esterni.
Importante: per tutto il 2022 Bologna Congress Center mette la propria sala meeting a disposizione dei clienti corporate ospitando gratuitamente fino a 20 persone.