La diffusione del lavoro da remoto e il fenomeno delle grandi dimissioni e del quiet quitting rende sempre più importante per le imprese creare spirito di squadra e rafforzare lo spirito di appartenenza dei dipendenti.
Anche attraverso attività di team building come l’art coaching. Cioè un progetto che coniuga il coaching e l’arte terapia con l’obiettivo di armonizzare la consapevolezza del sé e l’espressione delle proprie emozioni.
Il nuovo libro sull’art coaching
Per saperne di più Edizione Montabone ha appena pubblicato il libro Come fare della propria vita un capolavoro attraverso l’Art Coaching.
Scritto da Maria Luisa Ciccone, life & business coach , Maryam Aeenmehr e Saba Najafi, artiste e art therapist iraniane, il volume è diviso in 2 parti.
La prima parte più teorica. Infatti spiega cos’è il coaching, i suoi obiettivi e le sue applicazioni. Invece la seconda parte è più pratica e creativa con la proposta di esercizi per realizzare un viaggio all’interno delle proprie emozioni.
Nel libro si dà molto spazio all’intelligenza emotiva, skill fondamentale per poter entrare in contatto con le proprie emozioni, riconoscerle, gestirle ed esprimerle.
Il tema delle relazioni è un altro passaggio importante all’interno del libro. L’art coaching consente, infatti, di poter realizzare progetti di team building che aiutano a sviluppare lo spirito di squadra attraverso progetti creativi e concreti, che culminano nell’opera condivisa. Un segno tangibile del valore di fare squadra.
Art coaching: intervista a Maria Luisa Ciccone
Per comprende meglio il valore dell’art coaching e le sue applicazioni ai team building aziendali abbiamo incontrato Maria Luisa Ciccone, coautrice del libro Come fare della propria vita un capolavoro attraverso l’Art Coaching e fondatrice di Full Event Motivation, agenzia che si occupa dell’ organizzazione di eventi per aziende.
Potrebbe darci una definizione di art coaching? In cosa consiste?
Ciccone: «L’art coaching è un percorso di crescita personale che parte dalla consapevolezza interiore e arriva all’espressione attraverso attività artistiche e creative.
L’obiettivo è raggiungere la consapevolezza a livello cognitivo e saperla esprimere a livello emotivo. Si lavora sulla razionalità da un lato e sull’emotività dall’altra. Permette di saper conoscere, gestire le proprie emozioni e saperle esprimere.
Le emozioni condizionano fortemente la qualità della nostra vita sia personale che professionale e le nostre relazioni».
L’intelligenza emotiva leva di successo
Continua Ciccone: «Saper riconoscere, comprendere e gestire le proprie e altrui emozioni è una caratteristica tipica dell’intelligenza emotiva. L’intelligenza emotiva è considerata negli ultimi anni un’abilità sempre più importante e preziosa. L’Unesco l’ha definita la scoperta più importante del XXI secolo dopo internet. Secondo alcuni studi l’80% del successo nella propria vita è da attribuire all’intelligenza emotiva.
Anche il World Economic Forum si è espresso a proposito dell’intelligenza emotiva. Infatti l’ha inserita, a partire dal 2020, fra le 10 competenze essenziali.
Il futuro è fatto di persone capaci di capire le persone».
Quali sono le applicazioni dell’art coaching ai team building aziendali? Che obiettivi permette di raggiungere?
Ciccone: «Proprio perché lavora sulle emozioni, ed essendo un’espressione dell’intelligenza emotiva, consente di poter lavorare sul miglioramento delle relazioni tra i partecipanti.
Permette di valorizzare l’empatia, la cooperazione, la collaborazione fra colleghi.
Nelle attività di art coaching come strumenti di team building si collabora attivamente perché i partecipanti realizzano tutti insieme l’opera condivisa, un manufatto artistico che rappresenta la prova tangibile del lavoro di squadra.
L’opera condivisa, una volta realizzata, rimane in azienda a testimonianza imperitura del lavoro svolto in team».
Il quadro collettivo di Carglass
Potrebbe citarci un paio di aziende che hanno già sperimentato l’art coaching come attività di team building?
Ciccone: «Abbiamo realizzato diverse attività di art coaching in azienda. Tra le esperienze che vorrei segnalare ci sono quelle realizzate in Carglass dove i partecipanti, divisi in squadra, hanno realizzato una porzione di opera in cui hanno disegnato sul vetro, materiale che richiamava il loro prodotto.
Le porzione dipinte da ciascuna squadra sono poi state assemblate tutte insieme per dare vita a un quadro collettivo. L’opera condivisa al termine del team building è stata appesa sulla parte dell’ufficio del sales manager».
La città ideale di Ideatech con l’art coaching
Prosegue Ciccone: «L’altra attività di team building è un esempio di un format che abbiamo ideato: La città ideale.
Il gruppo lavora sui valori condivisi a livello personale e aziendale dando poi vita a una vera e propria città realizzata con diversi materiali creativi.
La città è espressione di un mondo ideale che tutti insieme sono in grado di costruire.
Il valore simbolico di questo tipo di attività è davvero potente. La costruzione di ponti – nelle città realizzate in questo format sono gli elementi più costruiti e realizzati- è la metafora chiara della volontà di cooperare, di essere inclusivi e solidali.
Un bellissimo messaggio che grazie all’art coaching trova un’espressione molto viva e viene enfatizzato dalla presenza della coach durante l’attività stessa.
Questo tipo di attività è stato realizzato in diverse occasioni, l’ultima delle quali per l’azienda Ideatech che, provenendo dal mondo digitate, ha scelto di lavorare su materiali concreti e “fisici”. Una scelta dettata dalla volontà del manager di uscire dalla propria comfort zone. Grazie all’art coaching è possibile superare le barriere interiori ed emotive».