Alphaomega ha trasformato il roadshow di Generali in un format televisivo. L’agenzia milanese (scoprila qui) ha infatti realizzato l’interpretazione digitale dell’evento commerciale dedicato alla rete della compagnia di assicurazioni. Si tratta dell’appuntamento con il quale la direzione marketing di Generali Italia nell’ultimo quadrimestre incontra il network agenziale per fare il punto sull’andamento del business. Quindi presentare nuovi prodotti e soluzioni. Infine, condividere risultati e obiettivi di fine anno.
La necessità: la digital transformation per comunicare
L’evento si sarebbe dovuto svolgere in presenza con una serie di incontri sul territorio in ognuna delle 9 aree territoriali in cui è organizzata la rete commerciale della compagnia.
La sua trasformazione nell’evento digitale intitolato Più forti di Prima fa parte di un programma strategico più ampio. Cioè di riconversione in nuove modalità a distanza di tutti principali appuntamenti di comunicazione live che l’agenzia Alphaomega ha sviluppato insieme alla direzione marketing di GI durante il periodo di lockdown.
Un vero e proprio piano di “digital transformation”, per dare continuità alla narrazione e non perdere contatto con le persone dell’organizzazione.
Con Alphaomega un business show in 11 puntate
“Più forti di Prima” è, di fatto, un format televisivo. Ispirato al genere dei late show americani, ha riproposto la formula del salotto di approfondimento con ospiti (in presenza e in collegamento da remoto), contributi video, servizi filmati.
Un business show in 11 puntate. Ognuna rivolta a un’audience territoriale differente e distribuito in diretta attraverso una piattaforma di web streaming. Con la possibilità di interazione da parte del pubblico, elemento fondamentale come vi avevamo spiegato in questo articolo sulla sponsorizzazione degli eventi virtuali.
Lo studio principale e gli studi secondari sono stati allestiti con uno specifico layout scenografico, all’interno della sede di Generali Italia nella Torre Hadid a Milano, nel quartiere di City Life.
I numeri dell’evento Generali Italia, Più forti di Prima
– 46 ore di dirette streaming fra plenarie, tavola rotonde, seminari e speciali di approfondimento
– circa 50 collegamenti con ospiti e speaker da remoto
– fra i 6 e i 13 speaker e ospiti per ogni giornata
– 19 presentazioni PPT a supporto degli speech
– circa 2 ore di produzioni originali video e videografiche
– staff tecnico, quasi interamente di estrazione televisiva, composto da 11 persone + 2 registi che si sono alternati negli 11 giorni
– 32.000 spettatori complessivi (monitorati in backend)
Il feedback dell’evento
In termini quantitativi, il programma è stato seguito dalla totalità della target audience. In termini qualitativi, i sondaggi condotti da Generali hanno indicato un indice gradimento prossimo al 100%, sia per la formula adottata sia per l’efficacia e la chiarezza dei messaggi.
Come cambia la sintassi del racconto
L’evento di Generali rappresenta in maniera incisiva la capacità di resilienza di Alphaomega, come ben racconta il direttore creativo Maurizio Thiebat.
Quanto sta investendo Alphaomega sugli eventi digitali e con quali risultati?
«Abbiamo investito fin dalle prime settimane del lockdown, soprattutto in ricerca e test per esplorare e sperimentare soluzioni che fossero efficaci, solide e nello stesso tempo flessibili per dare risposte di qualità a questo bisogno di eventi digitali. Abbiamo inoltre sviluppato una nostra piattaforma proprietaria mettendo a sistema differenti tools di diversi provider tecnologici, continuando però a mettere in primo piano il valore e l’importanza del contenuto».
«Non riteniamo che in questa digital transformation degli eventi live la soluzione sia tutta nella tecnologia, ma piuttosto in un nuovo e differente approccio ai contenuti e a i messaggi. Cambia il medium e necessariamente devono cambiare prima di tutto i format, le grammatiche e le sintassi del racconto».
Il passaggio al digitale sarà mantenuto anche quando si potranno rifare gli eventi in presenza?
«Questo periodo porta con sé lezioni e insegnamenti importanti. Fra questi, ha sicuramente imposto una riflessione e un’evoluzione “culturale” delle aziende e della nostra industry sull’utilizzo dei media digitali. Penso che in un prossimo new normal saremo più bravi a riequilibrarci e a capire quale canale e strumento siano più adatti in funzione degli obiettivi di comunicazione. Nelle scelte delle aziende vedo all’orizzonte un nuovo mix fra ciò che sarà necessariamente e inevitabilmente live e ciò che invece sarà più conveniente, opportuno ed efficace realizzare in modalità digitali», conclude Thiebat.
Approfondisci del Dpcm del 24 ottobre che ha imposto lo stop a fiere, eventi e congressi.