Gianpiero Wyhnny direttore generale Seat Italia non nasconde le sue velleità sul mercato italiano con l’arrivo della Ateca presentazione della quale abbiamo scritto ieri (leggi: Ateca il suv di casa Seat si presenta la mondo).
“Naturalmente seguiamo il mercato, dove i suv sono quelli che crescono di più. Il Italia il 90% degli oltre 145 mila suv venduti lo scorso anno hanno due ruote motrici, sono compatti, e vengono proposti per il 93% con cambio manuale, anche se sono convinto che l’automatico crescerà , e quasi la metà delle motorizzazioni hanno una potenza tra i 115-136 CV, ovviamente alimentate preferibilmente a gasolio. E noi per non sbagliarci oltre ad auto con questi equipaggiamenti proponiamo una gamma ancora più ampia, con motorizzazioni che partono dal mille benzina da 115 CV per arrivare a un 2.0 diesel da 190 CV, con trasmissioni automatiche o manuali e con diversi allestimenti che, per scelta, non prevedono un entry level povero”. Per il mondo corporate, e solo per il mercato italiano, Seat ha poi previsto una versione business che si basa sulla versione Style con in più il navigatore, il sistema full link, con dettatura messaggi e rubrica vocale, la carica del cellulare a induzione, il ruotino, passa ruoti neri, fari full led, welcome light, vernice metallizzata, la luce ambiente multicolore a led e la videocamera posteriore. “Un pacchetto del valore di 2050 euro con un vantaggio del 35% per il conducente” precisa Wyhinny.
Un’ampiezza di gamma che vuole appositamente andare a migliorare quello che c’è già sul mercato, ad oggi dominato da Qashqai, con quasi il 19% del mercato, dallo Sportage, con l’11,5%, e dal Tucson, al 10%, “ed è questo il bacino in cui vogliamo entrare, non quello delle ‘sorelle’ del nostro gruppo che hanno target diversi” dice il manager, che sottolinea come “noi puntiamo a una clientela matura, stabile, con buona capacità di spesa e, anche, perché no, come seconda auto di famiglia, che già proviene dal mondo suv. Insomma puntiamo molto sui repeater tra i suvisti, oltre a chi vuole entrare in questo mondo provenendo da quello delle berline o delle station wagon”.
Il 69% dei suv in Italia viene acquistato dai privati, ma c’è una buona fetta sempre in crescita appannaggio delle flotte aziendali o dei privati con partita Iva e delle pmi: “e noi lo stiamo presentando a tutte le società di noleggio a lungo termine, dove vediamo c’è grande interesse grazie anche a un valore residuo interessante, dovuto anche agli allestimenti piuttosto importanti e alla tanta tecnologia a bordo, e a un efficienza e un piacere di guida al di sopra delle aspettative” commenta Wyhinny. Auto che, visto il successo dello scorso anno con la grande fornitura alle forse dell’ordine, verrà presentata anche al Consip. Proprio la mancanza delle consegne di questa fornitura e all’uscita dalla gamma un’auto come Altea avrebbe potuto penalizzare le vendite quest’anno, ma il gm rassicura: “grazie alle ottime performance di León, nel primo trimestre a più 18%, Ibiza a più 8% e Alhambra a più 46%, contiamo di chiudere anche il 2016 con spegni positivi. Di quanto dipenderà da quante Ateca mi daranno…perché, come ho detto più volte, noi stiamo correndo una maratona e non i 200 metri e poi basta”.
Maratona che, come detto anche dall’amministratore delegato della casa spagnola, l’italiano Luca De Meo, Seat potrà correrla anche grazie a un crossover di segmento B in arrivo nei prossimi 18 mesi e ad altre due novità ancora da svelare. E, naturalmente, con un prodotto creato su una piattaforma ad hoc al 100% a Barcellona che corrisponde al nome di Ateca.