Mentre Volvo si gode l’anno più proficuo di sempre sotto il profilo delle auto vendute, ecco che dal Mobile World Congress di Barcellona il costruttore svedese (ma di proprietà cinese) si appresta a lanciare la app che permetterà di aprire le portiere dell’auto.
Niente più chiavi di avviamento, quindi, per i futuri proprietari di auto Volvo, che non correranno più il rischio di perderle o di dimenticarle a casa. Almeno a partire dal 2017, quando i proprietari o i possessori delle vetture del gruppo Geely potranno quindi aprire le porte e avviare il motore tramite una app dedicata che utilizza la connettività Bluetooth, che renderà possibile sia abilitare altri utenti – comodo soprattutto in caso di car sharing o di auto aziendali utilizzate da più persone – sia semplificando i pagamenti dell’utilizzo della vettura.
Anche se l’idea “keyless” di Volvo non è nuova, sarà il primo costruttore a renderla operativa su larga scala, inizialmente solo su un numero limitato di vetture in condivisione gestite dalla società controllata Sunfleet, presso l’aeroporto di Göteborg. Se la sperimentazione dovesse dare risultati positivi, nel futuro immediato le chiavi dell’auto potrebbero essere un vecchio ricordo anche per i proprietari di auto di altre marche.
Quanto metterà in campo Volvo ha molte analogie con Maven, il car sharing che General Motors ha reso operativo in via sperimentale ad Ann Arbor, cittadina del Michigan non lontano da Detroit (leggi l’articolo su Maven). Anche in questo caso, le auto in condivisione possono essere aperte, avviate, regolate e richiuse attraverso una app dedicata.
Intanto, come detto, il passaggio in mani cinesi sembra aver fatto bene alle vendite di auto Volvo: i dati 2015, infatti, mostrano che si è battuto ogni record negli 89 anni di storia dell’azienda con oltre mezzo milione di unità commercializzate, con l’obiettivo di tocare quota 800mila nel 2020.
A volare è anche l’utile operativo, che dal 2014 al 2015 è passato da 227 milioni di euro a quasi 705 milioni, con un fatturato passato da 14,6 a poco meno di 17,5 miliardi. Gli addetti ai lavori sottolineano il fatto che dal 2010, anno in cui Volvo passò dalle mani degli americani di Ford a quelle dei cinesi di Geely, il management sia ritornato effettivamente in mani svedesi. Aiuta naturalmente il fatto di avere un canale privilegiato in Cina, dove – secondo i progetti del numero Uno di Geely – “a Pechino le Volvo soppianteranno le Audi”.