L’infallibilità tedesca vacilla. E non perché a vacillare è l’eroina degli ultimi anni, ovvero Frau Merkel, che sta collezionando continue sconfitte elettorali, causa probabilmente la sua politica sull’immigrazione, ma perché, e questo l’abbiamo già scritto (leggi: È dopo lo scandalo Volkswagen ecco quello del nuovo scalo di Berlino) si susseguono le difficoltà, le multe, i problemi di alcune aziende o iniziative germaniche.
Del Dieselgate sappiamo già tutto, o forse sappiamo solo quello che hanno voluto farci sapere, ma la recente notizia che dopo i 15 miliardi di euro destinati a tacitare lo scandalo negli Usa (con un trattamento diverso tra i consumatori Statunitensi ed europei, leggi qui) anche l’Assia il colosso statunitense degli investimenti Blackrock faranno causa alla Casa di Wolfsburg per altri due miliardi, fanno sempre di più tremare i polsi di chi dovrebbe tirar fuori dall’impasse il costruttore delle “auto del popolo”.
Ma oltre al settore automotive, anche quello bancario tedesco mostra la corda: il Dipartimento di Giustizia americano ha comminato una multa di 14 miliardi di dollari a Deutsche Bank per aver venduto in modo scorretto negli anni scorsi titoli che avevano come collaterale dei mutui. Banca che ha fatto, però, sapere di non aver alcuna intenzione di pagare…visto che si aspettava una multa molto inferiore, appena sopra i 2,4 miliardi. E qualcuno, più di uno a dir la verità, afferma che sia una vendetta da parte degli Stati Uniti a seguito per l’iniziativa per far pagare le tasse nell’Ue alla Apple. Insomma un braccio di ferro transatlantico.
Ma i bracci di ferro la Germania li ha anche al suo interno, visto che Lufthansa vorrebbe ulteriormente ritardare l’apertura del nuovo scalo di Berlino che dovrebbe accogliere i primi voli nell’inverno 2017, circa dieci anni dopo il previsto, con un costo maggiorato di ben 5,4 miliardi dei euro. Lo ha detto l’head of policy del vettore tedesco Thomas Kropp, sottolineando i pericoli di neve e nebbia per quella stagione e per uno scalo in apertura. Ma il portavoce del Berlin-Brandenburg airport Lars Wagner non ci sta e continua a sostenere l’apertura a fine 2017… Naturalmente