Ibrido, diesel, metano, benzina: cosa sceglieranno i fleet manager di domani? Da un salone di Ginevra che sull’elettrico ha acceso potenti riflettori alla strada di tutti i giorni, con un occhio all’andamento del mercato, tentiamo con Alberto Cestaro, responsabile vendite flotte di Audi una disamina.
“Lasciamo un 2018 molto complesso, con il cambio del sistema di omologazione, che ha portato a test più realistici che ‘da banco’ –esordisce -. Oggi per ogni modello si effettua un test su strada e cambiano i parametri anche in funzione all’equipaggiamento. Un adeguamento che ha imposto aggiustamenti per restringere i campi di variabilità. E di conseguenza, una complessità che ha rallentato la produzione, per farla poi ripartire secondo i test approval del ministero dei trasporti tedesco”.
Questo scenario ha comportato buchi di produzione, scarsità di prodotto, auto non in linea con le richieste: per Audi una flessione del 6% delle vendite (totale marca), dopo un decennio di crescita piena. Ma il 2019 delle flotte tira su il morale: “Fra noleggio a lungo termine (Nlt), Pmi e partite Iva, considerando che l’anno precedente è stato penalizzato dai fattori detti e sono aumentate le auto immatricolazioni, siamo fiduciosi: non sarà peggiore dell’esercizio trascorso”. Sulla gamma business, Cestaro individua i fattori positivi tra prodotti e servizi, che dovrebbero condurre i fleet manager alle scelte. Vediamo come.
La vision di Audi: il prodotto in evoluzione
Le motorizzazioni ibride e completamente elettriche “rappresentano un cambiamento positivo e siamo solo all’inizio di una trasformazione epocale – continua-. Servirà tempo per metabolizzare. I costruttori ora viaggiano in parallelo sulle due opzioni, in attesa che si completi la fase di ‘avvicinamento’ da parte del consumatore”. La realtà è che abituarsi a guidare in elettrico è un cambiamento culturale per i nostri driver. “Soste più lunghe su una tratta come la Milano-Roma comportano il ripensamento di tutto il viaggio di lavoro. Quanto all’infrastruttura di ricarica sono fiducioso, si può accelerare con le installazioni. Attenzione però: questo orientamento non sarà sostitutivo di benzina e diesel, né del metano che purtroppo soffre della disomogeneità territoriale delle stazioni”.
Anche in questo caso, fa capire Cestaro, alimentazioni e stili di consumo troveranno un equilibrio. “I costruttori sanno cosa risponde a determinate caratteristiche – osserva il manager -: prima il diesel andava bene per molti ed è ancora efficiente sulle lunghe percorrenze, la benzina rimane l’alternativa per chi fa meno chilometri, infine il metano per chi si muove nello stesso ambito territoriale quotidianamente e può essere rifornito”. Le case devono “mettere a disposizione tutte queste soluzioni, compreso l’elettrico per chi desidera sperimentarlo, perché pronto culturalmente a farlo”.
La vision di Audi: i servizi per la flotta
Anche in fatto di servizi l’automotive deve abituarsi ad offrire soluzioni ampie: di noleggio e di condivisione. “Assistiamo alla vivacità di un settore che realizza tante proposte, vedremo a chi sono meglio indicate. Penso ai giovani che non sognano più la patente per possedere un’auto, ma mi metto anche nei panni dei fleet manager che devono soddisfare esigenze plurime. Prima dovevano gestire flotte diesel con una car list secondo i ruoli aziendali, oggi e domani invertono l’approccio: danno un input di canone e ottengono una lista di vetture disponibili”. Ecco che nelle gare per rinnovare il parco auto, i fleet manager incontrano i costruttori “per formulare la propria car list in un mix di tradizionale e innovazione”.
Non vogliono un semplice fornitore di prodotto, ma una visione complessiva da parte della casa. “Poi si faranno confezionare dalla società di Nlt la formula idonea”, aggiunge.
Starà al fleet manager guidare gli approcci, “chi percorre pochi chilometri alla settimana può anche provare l’elettrico, ad esempio”, chiosa Cestaro. E se è vero che l’80% degli italiani percorre 60KM al giorno mediamente per recarsi nel luogo di lavoro, c’è ragione di crederlo. Senza contare che “ci sono aziende che vogliono dare un messaggio aziendale di sostenibilità e possono cominciare dall’ibrido”. E ancora, cambiare auto con un’app. La tecnologia digitale (app) mi permette di modulare la car policy aziendale, ad esempio nei contratti diretti con il costruttore si possono attivare funzioni on demand, pagando secondo l’attivazione, per un periodo di tempo circoscritto. Il driver accede da sé a opzioni non contemplate dalla car policy. “L’obiettivo è dare servizi aggiuntivi al driver che non vanno a impattare sull’azienda – conclude -. Per la casa si tratta di cogliere tutti gli stimoli del mercato tra durata, possesso, motorizzazioni, tipologia di auto, noleggio di diversi modelli e per tutta la durata del contratto”.
A Ginevra, Audi ha presentato tre vetture a trazione esclusivamente elettrica, tutte destinate alla produzione di serie entro la fine del 2020. Tra esse l’Audi Q4 e-tron, concept del SUV compatto della casa della quattro anelli. Ha un’autonomia di 450 chilometri (WLTP) ed è il quinto modello elettrificato della produzione tedesca. “Ogni tre Audi vendute nel 2025, una sarà elettrica”, dichiara il presidente di Audi AG, Bram Schot.