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Veicoli industriali: febbraio 2025 inverte il trend negativo (+1,8%)

Storace commenta il comparto, che rimane in crisi

Il Centro Studi e Statistiche UNRAE – sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – ha effettuato una stima del mercato dei veicoli industriali per il mese di febbraio 2025 rispetto allo stesso mese del 2024.

È emerso che nel febbraio di quest’anno, il mercato dei veicoli industriali interrompe la tendenza negativa durevole da quattro mesi, registrando una lieve crescita dell’1,8%.

Le immatricolazioni di veicoli con massa superiore a 3,5 t raggiungono quota 2.285, con un leggero aumento rispetto alle 2.245 dello stesso mese del 2024.

Analizzando nel dettaglio, il segmento dei veicoli leggeri (3,51-6 t) se la cava positivamente, segnando un incremento del 6,3% rispetto all’anno precedente, mentre i mezzi medio-leggeri (6,01-15,99 t) procedono in negativo, con un calo del 2,9%. Si attestano in terreno positivo anche i veicoli pesanti sopra le 16 t (+2,2%), con 1.911 unità immatricolate. Di questi, i carri aumentano del 18% rispetto a febbraio 2024, raggiungendo quota 833, mentre i trattori stradali subiscono una contrazione del 7,3%, fermi a 1.078 unità.

Sebbene il mercato di febbraio mostri una leggera crescita, è ancora precoce parlare di ripresa, come dimostra il comparto dei trattori stradali, che porta il bilancio annuale a -12,9%. Questi mezzi strettamente legati all’andamento della produzione industriale, sono un indicatore chiave dello stato di salute del comparto manifatturiero e dell’autotrasporto italiano.

Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, ha dichiarato:

“Le criticità nazionali si inseriscono in uno scenario geopolitico sempre più complesso, in cui l’Europa, stretta tra i blocchi asiatico e nordamericano, è chiamata a rafforzare la propria autonomia economica e industriale. Questa situazione mette in luce le vulnerabilità del nostro sistema produttivo, particolarmente esposto alle strategie adottate dalle grandi potenze mondiali”.

In questo scenario, le misure annunciate la scorsa settimana dalla Commissione Europea con il Piano d’Azione per il settore automotive, non sembrano restituirgli sollievo, risultando tardive e di portata insufficiente per un comparto dimenticato.

Ciò che appare necessario ora è la garanzia di maggiore flessibilità in termini di gas emissivi anche per i veicoli pesanti e investimenti consistenti per una rete capillare di infrastrutture di ricarica.

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