Uber, profondo rosso

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Terzo trimestre in profondo rosso per Uber technologies che, malgrado la crescita delle vendite, continua ad accusare conti in perdita. Tanto che gli analisti pensano che la società di Travis Kalanick potrebbe accantonare i progetti ventilati per l’Ipo a Wall Street.

Un profondo rosso da 800 milioni di dollari

Secondo quanto scrive il Wall street journal, infatti, il gruppo della piattaforma tecnologica che controlla in mezzo mondo le auto con conducente e altri servizi, tra cui UberEats, avrebbe chiuso il terzo trimestre con perdite per almeno 800 milioni di dollari, escludendo voci come tasse, interessi e i risultati della divisione cinese, venduta nei tre mesi presi in considerazione alla Didi chuxing technology. E questo malgrado un boom del fatturato passato da 1,1 miliardi del secondo trimestre a 1,7 miliardi, dagli 1,1 miliardi del secondo trimestre. Valutata circa 68 miliardi di dollari, non essendo quotata, la società californiana non è tenuta a rendere pubblici i risultati di bilancio, che sarebbe in rosso di circa 2 miliardi in quest’anno fiscale.

Perdite dovute principalmente ai costi di esercizio ma, soprattutto, al recente shopping, con l’acquisizione di società come la Geometric Intelligence di New York, una startup specializzata in particolare nelle tecnologie dell’apprendimento delle macchine. Una piccola società, che impiega solo diciotto persone, da Gary Marcus, Zoubin Ghahramani Jason Yosinski.

Intanto però Kalanick accresce la sua influenza

Malgrado i conti non propriamente positivi, il numero uno di Uber incassa la chiamata di Trump insieme ad altri 18 top manager, tra cui anche Elon Musk di Tesla o Mary Barra di General Motors, per costituire un team che affiancherà il neo presidente nelle decisioni circa le politiche economiche e del lavoro del governo federale degli Stati Uniti.

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