Arval Store porta il noleggio a lungo termine in negozio ai privati: è stato inaugurato ieri il primo ‘punto vendita’ a Torino. Un progetto della società di Nlt di flotte aziendali di Bnp Paribas che parte da un profondo cambiamento culturale in corso e riguarda i consumi in generale nonché l’idea di possesso.
Che gli italiani preferiscano noleggiare l’auto più che acquistarla lo ha spiegato Aniasa in uno degli ultimi sondaggi, a supporto viene anche l’economia digitale, come spiega il direttore generale di Arval Italia, Grégoire Chové: “Negli ultimi dieci anni il Nlt è cresciuto del 60% nelle immatricolazioni, mentre queste ultime sono diminuite del 26% con i privati – argomenta -, ma quello che deve far pensare è che il dato delle immatricolazioni per giovani sotto i 30 anni è del -60%”. Questi numeri, considerati nell’ultimo anno, individuano nel +30% i contratti Nlt ai privati.
Alle statistiche ufficiali Chové unisce la Google search, a pieno titolo indicatore dei gusti dei consumatori: “Il sito Arval.it incrementa del 46% le visite alla pagina dedicata al noleggio per privati, i cui contratti segnano un +30% (nell’ultimo anno) e le parole chiave sull’argomento, per il primo motore di ricerca al mondo, sono presenti in un numero di ricerche crescente”. La deduzione è semplice: chi cerca un’auto valuta l’opzione noleggio oggi più di ieri. Non solo i giovanissimi: la fascia d’età 30/45 anni ha immatricolato il 6% in meno nel 2018. Aggiungiamo pure che il parco auto italiano è vecchio, con 11 anni di media dei veicoli e l’accesso ai centri urbani cambia rapidamente (più limiti), infine si moltiplicano le alternative di mobilità.
A Torino il primo Arval store b2c con Intergea
“Osserviamo questi fattori e abbiamo deciso di rispondere con Arval Store, avendo trovato il partner giusto in Intergea”, aggiunge il dg. Torinese di origini, il gruppo è il secondo in Italia nella distribuzione dell’automotive: 67 punti vendita, 350 centri di assistenza in sei regioni. Il negozio Arval di corso Rosselli 236, luminoso e dal design che richiama i colori del noleggio francese, è un investimento di Intergea. Il modello di business si fonda su una fee sui canoni di noleggio che il cliente rimetterà ad Arval. “Quando abbiamo cominciato a costruire il progetto abbiamo visitato tutti e quattro i noleggiatori, infine abbiamo scelto chi ci garantisce la durata nel tempo: Arval aveva già una strategia di medio-lungo termine per il mercato dei privati – argomenta l’a.d. e presidente Alberto Di Tanno -. Ma questo progetto non è solo tattica, prevede che interpretiamo il cambiamento di utilizzo dell’automobile con una pianificazione a monte. Le imprese oggi chiedono di essere accompagnate anche nella scelta dei servizi collegati”. Ecco perché il connubio Intergea-Arval è ideale: Intergea ha crearo l’assicurazione Nobis Filo Diretto, quindi nel pacchetto di noleggio dell’Arval Store ci sono polizze e assistenza. “Diamo una soluzione all inclusive, solo il carburante è escluso”, così Dario Casiraghi, d.g. Sme solutions e new business di Arval Italia. Va versato un anticipo, scalabile in caso di rimessa di un proprio mezzo usato.
Oltre alla patente di guida, per il noleggio all’Arval Store il privato deve possedere una busta paga e un documento d’identità “oppure attestare un reddito costante”, sottolinea Casiraghi. L’offerta è multibrand “con l’80% di copertura del mercato” e la promessa è di velocità dell’esecuzione, in 24-48 ore si può uscire dal negozio alla guida dell’auto noleggiata. Pacchetto all inclusive: tariffa mensile per 100mila chilometri in tre anni, Rca, copertura furto e incendio, manutenzione ordinaria e straordinaria, soccorso stradale, tassa di proprietà compresa. Lo stock di veicoli (tutti nuovi) cambia secondo le richieste del mercato, che Arval monitora attraverso il traffico online di 6 milioni di visite all’anno sul proprio sito web. Una banca dati rilevante e che mette in evidenza quanto data driven siano le strategie per l’azienda francese.
Il futuro degli Arval Store
Si parte da Torino, ma l’orizzonte è di espandere in altre città, da Milano in poi.
“Questa prima iniziativa ci serve ad imparare – sottolinea Chové -, vogliamo capire cosa vogliono i consumatori dall’utilizzo della propria auto. Ci sono altri servizi che potranno arricchire l’offerta. Oggi è solo un inizio, vorremo replicare in Italia e in Europa, ma oggi non posso dire a quale velocità”. Ecco che lo store torinese è un avamposto per lo studio del cambiamento di approccio al consumo dell’automotive e del processo di acquisto.
Con 200mila veicoli disponibili in Italia, Arval conta di moltiplicare per dieci questi numeri fra tre anni e fra cinque di avere noleggiato 50mila mezzi ai privati. Se l’analisi della domanda funzionerà come previsto, il futuro lascia intravedere un’offerta di noleggio che nel punto vendita si adatta secondo le stagioni, con la proposta dei modelli più richiesti per la montagna d’inverno oppure le fughe in riviera d’estate. Il che comporterà costi di gestione certamente da calcolare preventivamente. “Ma il mercato italiano risponde molto bene all’innovazione, è un terreno fertile per provare cose nuove”, conclude il direttore.