Top management “al verde”

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Nella terza puntata della nostra inchiesta su  come le case automobilistiche stanno affrontando  il tema dell’ecologia, esaminiamo  il segmento delle vetture di alta classe, riservate  al top management aziendale. A queste figure  chiave le policy aziendali assegnano generalmente  autovetture di prestigio e al top di gamma  nel segmento in considerazione. I brand preferiti  dai top manager italiani sono: Audi, BMW, Jaguar, Lexus e Mercedes, con una netta prevalenza dei  marchi tedeschi. Abbiamo interpellato i responsabili commerciali di queste Case per cercare di capire  quasi sono le “opportunità verdi” che stanno  realizzando e i vantaggi che offrono al cliente di flotta aziendale.

Gas, ibrido, elettrico o idrogeno?
I principali player del mercato stanno puntando su soluzioni tecnologiche differenti per attenuare l’impatto ambientale delle ammiraglie, vetture che, essendo dotate di motorizzazioni di alta cilindrata, hanno solitamente livelli di emissioni di CO2 elevati, per ridurre i quali occorre puntare su nuove (e costose) tecnologie. Per esempio, Mercedes crede fermamente nelle tecnologie modulari di trasmissione, che possono essere utilizzate singolarmente o abbinate, in funzione della classe di veicoli, del profilo d’utilizzo e delle esigenze del cliente, e sta realizzando vetture premium che garantiscono maggiore efficienza sul piano dei consumi e sono sostenibili dal punto di vista ambientale. Utilizza indifferentemente motori a gasolio dotati di sistemi di abbattimento delle emissioni, gas metano e tecnologia ibrida.
Nella gamma Jaguar invece, non troviamo vetture a gas, ibride, elettriche o a idrogeno, ma motori a  benzina o a gasolio tradizionalidotati di moderna tecnologia per diminuire emissioni e consumi.  Inoltre, la Casa britannica ha implementato sistemi produttivi mirati all’abbattimento delle emissioni  di Co2 anche in fase di assemblaggio, riducendo l’utilizzo di energia elettrica e di materie prime.
Per BMW il futuro della mobilità è il progetto Clean Energye quindi l’idrogeno. Affinché l’utilizzo  dell’idrogeno possa diventare una realtà, BMW si è impegnata a supportarne la produzione, la fornitura, lo stoccaggio e la distribuzione attraverso collaborazioni con partner che hanno esperienza in questo settore. È una visione del futuro già divenuta realtà con la Hydrogen 7, la Serie 7 bifuel idrogeno-benzina, disponibile in pochi esemplari utilizzati in fase sperimentale (uno dei quali è stato assegnato al presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni).
All’Audi hanno un obiettivo dichiarato: ridurre le emissioni medie di Co2 delle vetture prodotte del  20% entro il 2012. Attualmente gli sforzi maggiori  sono concentrati nell’ambito del miglioramento  dell’efficienza dei motori esistenti e nella ricerca in campo ibrido/elettrico.
La Lexus, infine, scommette per il futuro prossimo sulla tecnologia ibrida nella sua massima espressione,  il Full Hybrid, che consente al veicolo di marciare anche nella sola modalità elettrica. In  questo modo l’auto avanza silenziosamente, non viene bruciato carburante e non vengono prodotte emissioni: prestazioni quindi che rimangono inalterate, combinate con emissioni ridotte e un maggior risparmio di carburante.

L’ibrido con la marcia in più
Se allo stato attuale tutte le case hanno previsto, nel proprio “listino top”, modelli di vetture ecologiche,  come si evolverà la gamma nel prossimo futuro? In Mercedes, oltre agli sviluppi per i motori alimentati  con pile a combustibile caratterizzati da emissioni zero (dal 2010 Mercedes produrrà la  prima autovettura con pile a combustibile prodotta in serie, la Classe B F-cellallo stato attuale  il fiore all’occhiello della Casa di Stoccarda è rappresento dalla S400 Hybrid, la prima vettura di serie al mondo dotata di un sistema ibrido con batteria agli ioni di litio, che la rendono la berlina di lusso a benzina meno inquinante al mondo. La S 400 Hybrid accelera fino a 100 km/h in 7,2 secondi e raggiunge una velocità massima di circa 250 km/h, a dimostrazione del fatto che un sistema di guida ecocompatibile può anche accompagnarsi  a prestazioni da ammiraglia. Per quanto riguarda il futuro, Mercedes è convinta che non vi  sarà un’unica tecnologia a prevalere nella mobilità sostenibile. Per esempio, a breve è prevista l’uscita di due nuove motorizzazioni della Classe E, particolarmente efficienti in termini di consumi ed emissioni: la versione diesel, E 200 CDI BlueEfficiency, con un consumo di carburante di 5,2 litri per 100 km, ed E 200CGI BlueEfficiency che consuma 7,2 litri di benzina per 100 km. Nel 2012 è previsto inoltre il lancio della C 300 BluetecHybrid,
che offre le stesse prestazioni dei modelli Classe E e Classe S BluetecHybrid.
Per BMW la strada scelta è quella dalla gamma Efficient Dynamics, che comprende tutte le innovazioni  volte a ridurre i consumi e le emissioni rispetto ai modelli precedenti nonostante l’innalzamento  delle prestazioni. Con questa linea BMW continua la riduzione globale dei consumi e delle emissioni di tutte le Serie, con ben 91 modelli e versioni già omologati Euro 5. In particolare, a  partire da questo autunno, sono previste una serie di innovazioni per l’ammiraglia Serie 7: la 740d, dotata di un nuovo sei cilindri diesel biturbo; le 760i a passo corto e lungo, con propulsori 12 cilindri biturbo a iniezione diretta di benzina e  cambio automatico a 8 marce, che rispetto ai motori precedenti hanno 100 CV in più (+22%), 750  Nm di coppia (+25%), un consumo medio di 12,9 litri/100 km (-6%) ed emissioni di 299 g/km di CO2 (-10%). Sul versante dell’ibrido, l’obiettivo di BMW ActiveHybrid è quello di ridurre anche del 20% i consumi e le emissioni rispetto a una vettura della stessa classe.

Recupero dell’energia
Per quanto riguarda Jaguar, i nuovi modelli XF, XK e XJ (che sarà commercializzata a inizio 2010)  hanno emissioni di Co2 al vertice della categoria, rientrando ampiamente nei parametri nella normativa  anti-inquinamento Euro 5 che entrerà in vigore soltanto nel 2011. Le nuove tecnologie adottate sia nel processo di costruzione che nei componenti delle vetture hanno portato a una riduzione dei consumi di carburante. In particolare, la struttura delle carrozzerie dell’ammiraglia XJ è realizzata in alluminio. I pannelli e i vari componenti sono uniti tra loro grazie a rivetti e adesivi, con la stessa tecnica utilizzata nell’industria aerospaziale con la quale, oltre ad abbattere il peso  complessivo delle vetture (con benefici per i consumi
e le emissioni di Co2), si è ridotto al minimo indispensabile il ricorso alle saldature (con risparmio  di energia ed emissioni inquinanti anche nel ciclo di produzione).
In Audi la gamma ecologica è composta dalle versioni “e” disponibili, nella fascia alta, per i modelli  A6, A8. Si tratta di automobili che assicurano bassi livelli di Co2 grazie a particolari accorgimenti  tecnici a livello di meccanica, elettronica e aerodinamica. Inoltre, grazie all’applicazione dell’iniezione  diretta FSI e della sovralimentazione, i motori a benzina combinano elevate potenze a consumi  ridotti. «Per quanto riguarda i motori Diesel – ha spiegato a Mission Fleet Guglielmo Fadda,
direttore marketing di Audi Italia
 – sono tutti dotati  di filtro anti-particolato e particolarmente  efficienti; vorrei ricordare l’introduzione sul Suv Q7 della motorizzazione 3.0 TDI clean diesel, una particolare tecnologia che permette di rispettare già oggi le rigide normative di omologazione Euro 6». Inoltre, il sistema Start & Stop e il recupero dell’energia in frenata, oggi già presenti sulla  gamma bassa e media, troveranno sempre maggior diffusione. Gli sforzi della casa tedesca quindi, continueranno a essere rivolta alla ricerca di
efficienza energetica».
La gamma ecologica Lexus infine, si compone dei seguenti modelli dotati di tecnologia ibrida:RX  450h (Suv di lusso), GS 450h (berlina prestazionale di lusso), LS 600h (ammiraglia). A queste si aggiungerà  una berlina compatta a 5 porte disponibile esclusivamente con tecnologia ibrida e appositamente
sviluppata (segmento C Premium).
Come abbiamo potuto notare, i costruttori premium non rinunciano a proporre nella propria offerta  destinata ai manager i grandi Suv, una tipologia di vetture sempre apprezzata dai vertici aziendali delle imprese italiane. Anzi, pare che gli investimenti delle Case nell’abbattimento delle emissioni inquinanti in questo segmento di mercato siano una delle priorità assolute.

Il prezzo sempre favorevole?
Il prezzo a cui le vetture ecologiche vengono messe in vendita, è sempre conveniente? Qual è il maggiore costo delle versioni “pulite” delle ammiraglie destinate al top management? Per la Casa  di Stoccarda, le versioni della Classe E BlueEfficiency partono dai 43.900,00 euro per la 220 CDI;  per la novità la S 400 Hybrid, il costo è di 99.240,00, mentre per il “primo” modello diesel della Classe CLS, ovvero il 350 CDI si parte dai 66.370,00 euro. Rispetto alle versioni convenzionali non c’è una maggiorazione di prezzo.
Per Jaguar, non esistendo il corrispettivo della versione ecologica rispetto a quella tradizionale,  non possiamo fare dei confronti. Soffermando comunque la nostra attenzione sulla XF, i prezzi  partono, per le motorizzazioni 3.0, dai 52.270,00 per la versione Luxury a benzina, ai 56.300,00 euro
della stessa versione, ma con motore diesel.
In casa BMW, per la versione diesel della Serie 5, la 530d, si parte da 50.050 euro; per la Serie 7 e quindi per la 730d, la base sono 78.380 euro; per la X5 xDrive 30d, il minimo è di 56.900 euro. Anche in
questo caso non ci sono supplementi di prezzo per le versioni a minore impatto ambientale.
Per quanto riguarda l’Audi e i modelli “e”, nella gamma della A6 costano addirittura meno: la 2.0  TDIe costa 38.950 euro, contro i 39.900 della 2.0
TDI Fap
 (che però ha 170 Cv contro i 136 della “e”). Audi, in questo caso, sembra avere scelto la  strada della rinuncia a un pizzico di prestazioni, offrendo in cambio un netto abbattimento di  consumi ed emissioni.
Scelta opposta, invece, per la giapponese Lexus: le differenze non tengono conto solo dell’aspetto  ecologico (migliori emissioni e consumi), ma le ibride offrono anche maggiore potenza, prestazioni  e piacere di guida rispetto alle versioni a benzina presenti in gamma, oltre che (in alcuni casi) di lievi differenze di equipaggiamento”. A fronte di una maggiorazione di prezzo, però, che  è piuttosto sensibile: si parte dai 6500 euro (+ 10,2% per l’allestimento Luxury) di differenza tra la RX 350 (benzina) e la RX 450h (ibrida), agli
11.700 euro in più (+18,7% per l’allestimento Ambassador) per avere la versione GS 450h rispetto  alla GS 300, per finire con i 14.600 euro (+13%) per la LS 600h (contro la versione tradizionale  della LS 460 AWD). La notevole differenza di prezzo potrebbe non cotituire un ostacolo in  un’auto di flotta, che solitamente viene acquisita con la formula del noleggio a lungo termine. Le versioni meno inquinanti, infatti, garantiscono un valore residuo nettamente più alto, che compensa  quasi completamente la maggiorazione di prezzo, che quindi non si traduce in un aumento del canone mensile di affitto.

Il valore residuo nel prossimo triennio…
Anche se sull’argomento della previsione delle quotazioni dell’usato le Case da noi interpellate  non si sbilanciano più di tanto. Solo dall’Audi ci dicono che, al momento, non ci sono differenze  nel valore residuo, mentre alla Lexus sostengono che “rispetto alle corrispondenti versioni a benzina,  i nostri modelli ibridi mantengono valori residui superiori; le differenze sono comprese tra l’8% e il 12%”.
Quanto concorrono invece le versioni ecologiche alla definizione del mix di vendita di ogni modello?  Anche in questo caso abbiamo il contributo solo di Audi e Lexus. Nel primo caso è possibile  ipotizzare un 5-10 % in funzione del modello, mentre per le vetture Lexus parliamo del 98% per la gamma RX, dell’85% per la serie GS, e dell’88% per l’ammiraglia LS.

Parola d’ordine: un approccio green a 360°
Quale strategie ecologiche adotteranno nel prossimo futuro le Case nei segmenti premium? Per  quanto riguarda Mercedes, una dichiarazione di Herbert Kohler, Chief Environmental Officer di  Daimler AG, esprime bene l’impegno globale della Casa nei confronti dell’ambiente: «La qualità ecologica  di un veicolo non è determinata soltanto dai consumi e dalle emissioni di Co2. Bisogna  piuttosto valutare l’intero ciclo di vita del prodotto, dal suo sviluppo, passando per la produzione e l’utilizzo, fino ad arrivare allo smaltimento». Un uso accorto delle risorse attraverso un’attenta  opera di riciclaggio; la progettazione di veicoli con una struttura ecocompatibile e facile da riciclare,  un costante miglioramento della compatibilità
dei prodotti con l’ambiente sono quindi le caratteristiche  essenziali della green policy della Casa  di Stoccarda.
Per Jaguar la filosofia verde tende a estendere il concetto di eco-sostenibilità, coinvolgendo sin  dall’inizio il processo di costruzione e la struttura stessa della vettura, non limitando la sua attività  alla semplice riduzione delle emissioni di Co2 delle vetture al momento dell’utilizzo su strada.
Grosso modo similari i concetti espressi da BMW: la sostenibilità viene definita come un principio  centrale dell’azienda. La sostenibilità lungo tutta la catena del valore, insieme alla responsabilità  sul prodotto e un chiaro impegno indirizzato al risparmio delle risorse sono principi fermamente  radicati nei processi aziendali. Il BMW Group, attraverso la sua strategia per la mobilità sostenibile,  che va dai miglioramenti in termini di efficienza a un sempre maggiore impiego della propulsione  elettrica per arrivare all’utilizzo (nel lungo periodo) dell’idrogeno, sta riducendo le emissioni di Co2 di tutti i modelli che compongono la gamma.  L’obiettivo dichiarato è di raggiungere la leadership nel segmento premium nella riduzione dei
consumi di carburante e delle emissioni di Co2  mediante lo sviluppo del progetto EfficientDynamics.
Guglielmo Fadda di Audi Italia riassume l’impegno  di Audi in campo ambientale: «Siamo stati pionieri nell’utilizzo dell’alluminio con l’Audi Space Frame sull’ammiraglia A8 della metà degli anni Novanta
per contenere le masse e ridurre i consumi e, grazie alla tecnologia TFSI (turbo e iniezione diretta di
benzina, ndr), le prestazioni rimangono al massimo livello, pur migliorando al contempo l’efficienza.  Trasmissioni altamente sofisticate come il cambio S tronic a 7 rapporti a doppia frizione consentono  di coniugare la sportività che è tipica dei nostri modelli, all’attenzione per il consumo».
Per Lexus infine, filosofia verde significa “lusso  consapevole”: un’auto di elevato lignaggio deve  offrire potenza, comfort, dimensioni generose, ma può anche rispettare l’ambiente. Un’innovazione a  tutto tondo, orientata non solo verso la produzione di auto ecocompatibili, ma anche verso le fabbriche  che producono le auto del marchio, attraverso la messa a punto di standard molto severi  affinché gli impianti siano in linea con la strategia ambientale. A partire dalla progettazione, alla  gestione nell’ottica del risparmio energetico e idrico, alla riduzione delle emissioni inquinanti,  all’utilizzo di tecnologie innovative per lo sfruttamento di fonti energetiche alternative, alla gestione  dei rifiuti.

 

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