Tecnologia per la guida autonoma

Tecnologia per la guida autonoma, da Vienna le novità

Nella città austriaca si è tenuto The Autonomous main event 2024, dove si è parlato di self driving. I costruttori devono collaborare per dividere i costi. E l'Austria è in prima fila nel fornire soluzioni e un ambiente ideale per le imprese

Si è parlato di tecnologia per la guida autonoma nell’evento organizzato nel palazzo impieriale di Vienna e che ha visto la partecipazione di aziende e addetti ai lavori. Quasi 600 persone convenute da tutta Europa.

Già, perché è l’Europa nel suo complesso a essere interessata da questa tecnologia del domani che cambierà il mondo di guidare (o non guidare) e di spostarsi con i veicoli privati.

Non è un caso che Autonomous main event 2024, giunto alla 5a edizione, si tenga nella capitale austriaca. Il paese, infatti, grazie a una tassazione “ragionevole” e a costi decisamente inferiori alla media europea, che fanno sì che l’Austria abbia una produttività media del lavoro del 16% in più della media continentale.

Basti pensare che uno studio di Cbre Research indica che il canone medio annuale degli affitti di locali uso ufficio a Vienna è di 366 euro al metro quadro. Cifra che è quasi un terzo rispetto ai 1.055 euro di Parigi, città più cara. In mezzo ci sono Copenaghen a 372 euro, Berlino a 460, Roma a 505, Madrid a 565 e Stoccolma a 896.

Questo fa sì che il paese al di là del Brennero sia meta di investimenti esteri in campo imprenditoriale e industriale. A proposito di industria, per l’Austria rappresenta il 29% del Pil e doppia abbondantemente il fatturato del turismo che è al 13%.

Imbarazzante anche il confronto in tema di scioperi: i giorni medi di astansione dal lavoro per 1.000 dipendenti in Europa sono 21,5. «In Austria sono solo due» racconta Susanne Mayr, direttrice Italia e Slovenia dell’Austrian Business Agency, l’agenzia del ministero dell’Economia che promuovere il Paese a livello internazionale come destinazione per le imprese. E la Aba è anche il soggetto che supporta gli imprenditori nella creazione o nell’espansione in Austria di una azienda.

Tecnologia per la guida autonoma

Tecnologia per la guida autonoma, l’Austria è il posto giusto per gli studi

Con questa premessa, si arriva alla tecnologia per la guida autonoma. O meglio: al settore automotive, che in Austria vale 16,6 miliardi di euro e dà lavoro a 38.000 persone suddivise in 150 aziende. Se la maggior parte produce componenti per costruttori di altri paesi (tra cui 1,8 milioni di motori), alcune investono nella ricerca per migliorare i sistemi di gestione del self driving.

Quando si parla di guida autonoma, il tema sicurezza è in cima alle priorità. Anche perché è ciò che si chiedono i consumatori o i fleet manager aziendali, che su tali veicoli (in futuro) dovranno mettere i propri dipendenti.

Ed è di questo che ha parlato Dirk Linzemeier, Ceo di di Tttech auto, azienda tecnologica austriaca che sviluppa e vende software per il settore auto. Con particolare focus sulla sicurezza.

«Siamo nel mezzo della più grande trasformazione nella storia dell’industria dell’auto: non sappiamo quali costruttori rimarranno sul mercato. Un mercato condizionato dalle scelte della Cina. La guida autonoma permette l’ingresso di new co in grado di sfruttare il fatto che le auto oggi sono principalmente un concentrato di software».

In tema di sicurezza, il manager austriaco ha mostrato come ci sia ancora molto da fare nello sviluppo della tecnologia per la guida autonoma.

«I veicoli tradizionali hanno 4,2 sinistri ogni 1,6 milioni di chilometri percorsi, contro i 9,1 delle vetture senza conducente. Questo porta il 69% degli americani e il 60% degli europei ad affermare che non ne acquisterebbero una. Le leve che farebbero cambiare idea sono 4: per il 64% degli automobilisti la sicurezza dovrebbe aumentare. Secondo: il 46% dice che vorrebbe prima provarne una con mano. Terzo: il 43% ritiene che ci dovrebbero essere più regole a disciplinare la materia. Quarto: il 23% sostiene che ci vorrebbe più informazione»

Philip Schreiner e Ricky Hudi

I costruttori devono collaborare nello sviluppo di soluzioni

Ad Autonomous main event 2024 è emerso anche il tema tecnologico, evidenziato da Ricky Hudi, presidente della manifestazione. «Oggi la competizione tra case auto si gioca sul software più che sull’hardware. Questo porta i costruttori ad allearsi o a collaborare per fare innovazione e migliorare i prodotti da vendere ai clienti. Nessuna casa per quanto grande, ha da sola le competenze per sviluppare in proprio questi sistemi di guida autonoma o di sicurezza».

E Autonomous main event 2024 punta proprio a questo: riunire i vari attori in modo da potersi conoscere e fare networking insieme. Anche perché sviluppare gli Adas o Advanced Driver Assistance Systems è un costo importante che pregiudica addirittura la profittabilità.

Ogni sistema deve essere testato, validato e integrato nelle varie piattaforme, che sono una diferesa dall’altra. E tutto ciò si scontro anche con la burocrazia, che rallenta i processi, mettendo a dura prova i manager delle case auto.

La soluzione a questi problemi è l’adozione dell’intelligenza artificiale generativa, come chi si è alternato sul palco dell’evento viennese ha ripetuto.

Gli Adas piacciono, la guida autonoma ancora no

«Per ottenere dei risultati, è fondamentale collaborare con il gruppo di lavoro di Autonomous» ha detto Georg Niedtrist di TTTech Auto. «La collaborazione ha portato a delle novità, che presenteremo il prossimo anno in occasione di questo convegno.

Se la guida autonoma provoca dei subbi sui consumatori, lo stesso non si può dire degli Adas. Una ricerca fatta da McKinsey mostra che sono al 12° posto su 21 fattori chiave che spingono ad acquistare un’auto. Tale motivazione scende al 13° posto in Italia ma sale prepotentemente al 3° posto in Cina, superati solo dal marchio auto e dal suo design.

Ma gli Adas stanno aumentando di importanza, al punto che i cinesi – soprattutto se clienti premium – sono pronti a cambiare marca auto se potesse avere sistemi di assistenza più moderni e funzionali.

(Leggi una analoga ricerca fatta lo scorso anno da McKinsey)

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