full hybrid electric toyota

Flotta full hybrid electric, Health Italia sta con Toyota

Advertisement

La tecnologia full hybrid electric (FHE) di Toyota conquista un’altra azienda e le sue 70 auto aziendali.

Health Italia, specializzata nel mercato della sanità alternativa, sta convertendo il suo parco auto con modelli Toyota e Lexus. Gli elementi principali della tecnologia FHE sono tre.

Il motore termico a ciclo Atkinson, cioè la versione più avanzata ed efficiente del classico a benzina. Ad esso si aggiungono gli elettrici che possono funzionare anche da soli, permettendo alla vettura di muoversi per il 50% del tempo in elettrico in città. Infine una batteria ibrida ad alta capacità, garantita fino a 10 anni. Quest’ultima alimenta i motori elettrici e si ricarica senza bisogno di prese di ricarica. Il che è possibile grazie all’energia che altrimenti andrebbe sprecata durante la marcia.

Da parte del fleet & used senior manager di Toyota Italia viene la soddisfazione per il riconoscimento di 23 anni di ricerca e sviluppo nell’elettrificazione dell’auto.

Osserva Massimiliano Loconzolo: “Siamo lieti di constatare come i nostri sforzi per far conoscere alle aziende la tecnologia Full Hybrid Electric ed i suoi vantaggi siano sempre più riconosciuti e considerati nelle scelte aziendali dei nostri partner. In questa direzione, l’industria automobilistica deve affrontare sfide impegnative e la leadership del gruppo Toyota verso la progressiva elettrificazione è il risultato di un percorso iniziato oltre vent’anni fa”.

Le emissioni di NOx dei modelli Toyota e Lexus sono oggi inferiori di oltre il 90% rispetto ai limiti omologativi. Sono 13 milioni le automobili elettrificate vendute al mondo dal gruppo giapponese.

Tecnologia full hybrid electric Toyota, l’impegno per l’idrogeno

Ma la tecnologia Toyota è ancora più innovativa e crede nell’idrogeno. La branch italiana della casa automobilistica ha avviato una collaborazione con Eni. E’ prevista l’apertura di un punto di rifornimento di idrogeno presso la nuova stazione di servizio a San Donato Milanese.

Quest’ultima è in attesa delle autorizzazioni per l’avvio dei lavori. Sarà una struttura polifunzionale e di design perfettamente integrata architettonicamente con il nuovo centro direzionale Eni che è in costruzione.

tecnologia full hybrid electric toyota
Nella foto a destra Mauro Caruccio, Amministratore Delegato Toyota Motor Italia; a sinistra Massimo Prastaro, Responsabile Innovazione e progetti di sviluppo Retail di ENI

Idrogeno e carburanti alternativi: la stazione del futuro

La stazione di San Donato Milanese venderà prodotti petroliferi premium e carburanti avanzati come bio-metano, idrogeno ed elettricità.

Inoltre, l’idrogeno disponibile nella stazione sarà a “emissioni zero”. Infatti sarà prodotto per elettrolisi dell’acqua utilizzando energia rinnovabile.

Una flotta di 10 Toyota Mirai verrà resa disponibile per effettuare test di rifornimento. “In Italia è giunto il tempo di agire per iniziare a creare una rete di distribuzione di idrogeno per le automobili. Siamo veramente onorati di poter intraprendere questo percorso insieme ad un partner così importante come Eni, che abbraccia la stessa idea di tecnologia al servizio dell’ambiente”, commenta Mauro Caruccio, amministratore delegato di Toyota Italia.

Anche questa sperimentazione trae origine dalla tecnologia ibrida elettrica. In quanto è una piattaforma da cui derivano tutte le forme di propulsione elettrificata. Dall’evoluzione dei sistemi ibridi è nata Mirai, la prima berlina a zero emissioni alimentata ad idrogeno prodotta in serie.

In questa notizia vi abbiamo scritto dell’utilizzo durante l’evento Seed & Chips, rivolto all’innovazione nella filiera agroalimentare.

Le stazioni a carburanti alternativi di ENI

Con le stazioni a idrogeno, Eni intende rafforzare ulteriormente la sua offerta di carburanti a basso impatto ambientale”, commenta Giuseppe Ricci, Chief Refining & Marketing Officer di Eni.

In una rete di 4.400 impianti della società, 3.500 erogano Eni Diesel+, il gasolio che contiene anche oli vegetali esausti e di frittura e grassi animali che vengono trasformati in biocarburante nelle bio-raffinerie di Venezia e Gela. Circa 200 impianti distribuiscono metano (di cui due GNL) e presto anche bio-metano.

Lascia un commento

*