Tasse auto aziendali

Tasse auto aziendali, il Governo fa retromarcia

Sembra non avere fine la vicenda tasse auto aziendali, che oltre a essere potenzialmente un duro colpo per le case costruttrici e le aziende di noleggio lungo termine sembra quasi diventato un caso politico in seno alla maggioranza.

La notizia: in occasione della 74a Conferenza del Traffico e della Circolazione, tenutasi ieri nella sede Aci di Roma alla presenza del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, il capo del governo ha reso noto di voler fare retromarcia sul tema dei “fringe benefit” e delle tasse sulle auto aziendali.

«In certi momenti bisogna avere l’umiltà di capire quando si rischia di danneggiare le imprese. Pertanto abbiamo deciso di rivedere l’intera misura legata ai fringe benefit e alle tasse alle auto aziendali: la ripenseremo completamente con l’obiettivo di togliere l’effetto negativo che avrebbe portato a un settore, quello automotive, che è in difficoltà».

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No tasse auto aziendali, sì a incentivi per la rottamazione

Intanto, con la presa di coscienza dell’Esecutivo sulla negatività dell’imposizione fiscale in tema di tasse auto aziendali, ossia di vetture che le aziende danno in dotazione ai dipendenti, sul tavolo del premier Giuseppe Conte arriva anche il tema delle auto inquinanti, come confermato sia dal numero uno di Palazzo Chigi sia dal ministro delle Infrastrutture.

Del resto la lotta alle auto inquinanti era il tema principale della conferenza organizzata dall’Aci.

100 milioni per la sostituzione del parco

«Studieremo anche delle norme per la sostituzione delle vetture Euro o, 1, 2 e 3. Certo: le risorse a disposizione non sono molte. Ma qualcosa metteremo in campo. Dal canto loro le imprese stanno investendo ingenti risorse per migliorare le tecnologia dei propulsori. Per questo dobbiamo promuovere e coltivare le innovazioni tecnologiche nel mondo dell’auto, con uno sguardo anche all’idrogeno».

Sulla lotta all’inquinamento, anche il ministro Paola De Micheli punta a inserire risorse con l’obiettivo di sostituire i mezzi pesanti inquinanti.

«Dal 2020 stanzieremo 100 milioni di euro per questo. In aggiunta, troveremo risorse per la piccola logistica. Ossia per quelle vetture adibite a trasporto merci nelle città. Ma ci vorranno almeno 5 anni per vedere risultati accettabili, anche in tema di sicurezza delle infrastrutture».

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E a proposito di veicoli inquinanti, tasse auto aziendali e incentivi dello stato, una proposta arriva dal presidente Aci, Angelo Sticchi Damiani.

Il dirigente sottolinea l’aspetto dell’abbattimento fiscale del 50% dell’Ipt (imposta provinciale di trascrizione) per chi rottama un’auto da Euro 0 a Euro 3 (in Italia sono 14 milioni, ndr) e ne acquista una da Euro 4 in su.

Impressionanti i dati resi noti dal vertice dell’Automobile Club Italiano.

«Una vettura Euro 0 emette in media il 174% di agenti inquinanti in più di una Euro 4. E ancora: un Diesel Euro 1 inquina 28 volte una Diesel Euro 6, mentre una Euro 4 inquina la metà di una Euro 3», spiega Sticchi Damiani.

La proposta è stata raccolta dal premier Conte, si è detto disponibile a portare sul tavolo del governo un provvedimento in tal senso.

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Il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, sul palco dei relatori

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