Come si calcolano le tariffe del chilometraggio delle auto aziendali? Come fa un’impresa a gestire meglio le
spese di viaggio tramite digitalizzazione, automatizzazione e, in poche parole, efficienza?
Emburse, azienda che ha come core business quello di ottimizzare la gestione delle spese da viaggio, ha elaborato un rapporto ad hoc. E loha fatto utilizzando i dati estratti in forma anonima da un campione di oltre 63.641 scontrini e ricevute di viaggiatori d’affari registrati sul suo portale durante il 2022.
Analizzando questo campione, sono state estrapolate informazioni sul comportamento degli utenti e sul chilometraggio. Sono state anche rilevate le tendenze, sia fisse che stagionali, in termini di chilometraggio e i diversi concetti ad esso correlati.
Emburse ha ritenuto di vitale importanza offrire questa soluzione di analisi dati, punto di riferimento nel settore, con l’obiettivo di far luce su dubbi come il prezzo del chilometraggio e le tendenze in fatto di mobilità.
[Leggi cosa sta cambiando nei viaggi d’affari e nelle note spese]
Tariffe del chilometraggio: prezzo minimo 10 cent al km
Bisogna tenere presente che il prezzo del chilometraggio è determinato da diversi fattori. Prima di tutto, gli anni di servizio dei dipendenti e le politiche relative alle spese di viaggio. Secondo: il settore di appartenenza delle compagnie. Ma il contratto collettivo aziendale è quello che fissa l’importo da pagare per ogni chilometro percorso in auto.
Quanto si paga attualmente in Italia? Quali sono le tariffe del chilometraggio? Nel 2022 il prezzo minimo è stato di 0,10 euro a chilometro, mentre il massimo è stato di 0,76 euro. Ciò significa che il prezzo massimo è più di 7 volte superiore al minimo. Insomma: una differenza notevole tra le due cifre.
D’altra parte, si deve tener conto del fatto che all’interno della stessa azienda potrebbe esserci una differenza nel prezzo
del chilometraggio a causa di fattori quali gli anni di servizio dei lavoratori o la responsabilità che questi assumono
all’interno della compagnia.
«Le spese relative al chilometraggio sono tra le più importanti per le imprese» dice Francesco Campana, sales director Italia di Emburse.
A quale prezzo la tua azienda paga il chilometraggio?
La stragrande maggioranza delle aziende italiane, il 58%, fissa il prezzo medio del chilometraggio in un intervallo compreso tra 0,21 e 0,30 euro al chilometro. D’altra parte, un 3,5% paga più di 0,41 euro, e un 28% 0,1 euro o meno.
Le piccole imprese pagano un prezzo di chilometraggio molto più alto (0,39 euro), le medie e le grandi imprese pagano
un importo simile (rispettivamente 0,21 e 0,22 euro).
Nel 2022 le imprese più piccole hanno registrato una spesa media per utente maggiore, pari a 1.684 euro (140 euro al mese).
Ciò si deve al fatto che accumulano più km per viaggio, nonostante gli utenti viaggino meno al mese. Nelle grandi imprese scendiamo a 662 euro (55 euro al mese), vale a dire un 61% in meno. Le piccole imprese hanno un costo per utente quasi triplo rispetto alle grandi imprese.
Tutti questi dati relativi alle tariffe del chilometraggio possono essere estratti tramite una piattaforma di gestione delle spese di viaggio come Emburse. Sono decisivi per poter effettuare un controllo completo delle spese dei dipendenti in trasferta. In questo modo, la gestione del chilometraggio è molto più efficiente.
Inoltre, questa piattaforma può essere utilizzata come strumento di analisi delle spese poiché Emburse Analytics fornisce data intelligence. Ad esempio: conoscere a media dei chilometri percorsi da un collaboratore, così come identificare i mesi in cui si concentra la maggior parte della spesa.
Questo aiuta le aziende a prendere decisioni strategiche in merito alle proprie politiche di mobilità. Per ultimo ma non meno importante, Emburse permette anche di dettagliare le spese inutili e fraudolente relative alle spese di chilometraggio.
Nel rapporo Emburse sul chilometraggio è emerso infine che il tragitto medio per dipendente è di 107 chilometri.