Studio Argus sulle auto a guida autonoma: sì ma a patto che…

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L’Argus, in occasione del Salone dell’auto di Parigi, ha pubblicato una ricerca sull’auto del futuro, naturalmente a guida autonoma, realizzata da Go Between Conseil.

Connesse o a guida autonoma le auto di domani non spaventano assolutamente gli uomini d’affari, anche se si dimostrano prudenti su queste nuove tecnologie così come sui loro costi.

Solo un driver su 10 si sente tranquillo in un’auto connessa, con sei su 10 che potrebbero accettarla solo se avranno la possibilità di sconnetterla in maniera autonoma. Il 30% invece è “assolutamente contrario”.
Un quarto dei driver invece non vuole condividere con nessuno i propri dati, mentre chi accetta questa condivisione lo vorrebbe farlo solo con i costruttori (28%), i manutentori (21%), gli assicuratori (12%) e le autorità (8%).

Solo la sicurezza li spingerebbe a condividere i propri dati (75%) , così come i sistemi di ricerca dei parcheggi e di stazioni di rifornimento, magari anche quelli meno cari (65%), o adattare il loro contratto di manutenzione (60%). Il tutto “naturalmente” in maniera gratuita.

Costi maggiorati che, per spingere all’acquisto di auto a guida autonoma, non dovrebbero esser il 5% in più dei prezzi odierni per il 50% dei conducenti, con il 54% a dire che acquisterebbero questa tipologia di autovetture. Per avere tempi di percorrenza migliori e minor traffico (75%), una maggior sicurezza (65%), consumare meno (60%), avere un impatto ambientale minore (59%). Senza però dare una miglior esperienza di guida (per il 68% degli interpellati) e senza avere veramente design innovativi (60%).

Passando alle case Tesla (67%)… Google (52%) e Apple (39%), sono i tre marchi che gli automobilisti associano maggiormente con la tecnologia di guida autonoma, seguiti dalle tedesche Audi (34%), Mercedes (33%) e BMW (28%).

 

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