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Stellantis in Italia: impatto economico di 700 miliardi in 20 anni

Il 2025 sarà un altro anno difficile: il mercato Italia nei primi due mesi è in contrazione del 7%

Secondo John Elkann, presidente di Stellantis, successo a Carlos Tavares, il mercato automotive in Italia sta a galla soltanto grazie a Stellantis.

John Elkann alla Camera dei Deputati rassicura sulla successione, «sta procedendo secondo i tempi stabiliti: il nuovo ceo di Stellantis sarà annunciato entro la prima metà dell’anno».

«Ci siamo preparati all’audizione di oggi con grande attenzione; perché per noi l’Italia ricopre un ruolo centrale» ha premesso Elkann, riscostruendo poi il ruolo della Fiat in Italia negli ultimi vent’anni.

Elkann mantiene anche la promessa fatta lo scorso 17 dicembre,  confermando il piano industriale presentato al tavolo del Mimit, e infine punta a condividere con i membri del Parlamento la prospettiva del settore automotive, che ha iniziato il 2025 con il piede sbagliato.

«Il 2025 – evidenzia Elkann – sarà un altro anno difficile: il mercato Italia nei primi due mesi è in contrazione del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; dal 2026 si prevede un aumento della produzione grazie al lancio di 10 nuovi aggiornamenti di prodotto nelle fabbriche italiane i cui livelli produttivi dipenderanno dal mercato e da fattori esterni come i dazi».

Rispetto all’Europa, Elkann parla di azioni «di corto respiro» e fa appello a un maggiore impegno sul fronte delle infrastrutture di ricarica. Se in Europa le cose vanno male, in Italia vanno peggio, se si considera che rispetto all’Olanda il Bel Paese possiede un terzo delle colonnine.

Ma se è vero che la Cina è in vantaggio rispetto alla transizione, è vero anche che i produttori automobilistici europei sono svantaggiati a causa dei costi dell’energia.

Il piano industriale di Stellantis, in attesa di Maserati e ACC

Inutilmente attese notizie cruciali rispetto ai dossier industriali ancora aperti sul futuro di Maserati e la gigafactory di Termoli.

Per quanto riguarda Maserati, la produzione è crollata a poche decine di unità e la gamma è ridotta a soli tre modelli. Tuttavia, il presidente di Stellantis ha dichiarato: «Stiamo lavorando al futuro di Maserati, che è strettamente legato all’Italia, a Modena e alla Motor Valley».

Sul progetto della gigafactory di ACC, di cui Stellantis è socia, John Elkann ha ricordato che il piano è attualmente sospeso.

Per quanto riguarda gli investimenti, Stellantis ha previsto risorse per 2 miliardi di euro quest’anno e 6 miliardi in acquisti da fornitori italiani. Elkann ha anche sottolineato che, dalla nascita di Stellantis nel gennaio 2021, l’azienda ha acquistato componenti e servizi dalla filiera italiana per un valore complessivo di 24 miliardi di euro, cifra che salirà a 30 miliardi entro la fine del 2025. Numeri che dimostrano il sostegno mostrato al nostro Paese, arricchendone le tasche e sfamandone le famiglie.

L’impatto economico di Stellantis in Italia

A fronte di un calo del mercato domestico e della riduzione dell’occupazione in Italia, a sostenere il mercato italiano è l’export. «Negli ultimi 20 anni, il mercato domestico è calato del 30% e l’occupazione si è ridotta di circa il 20%. Tuttavia, l’azienda ha protetto la produzione e l’occupazione grazie all’export, con marchi italiani e prodotti come le Jeep in Basilicata, le Dodge in Campania, i van Citroen, Opel e Peugeot in Abruzzo, e più recentemente le DS a Melfi», ha spiegato Elkann.

Uno studio indipendente realizzato dalla Luiss sull’impatto del gruppo sull’economia italiana ha evidenziato che il contributo positivo alla crescita economica italiana non è mai venuto meno. Dal 2004 al 2023, Stellantis ha prodotto in Italia 16,7 milioni di veicoli, per un valore complessivo della produzione di quasi 700 miliardi di euro. Per ogni euro generato da Stellantis, «se ne generano 9 nel resto dell’economia», ha precisato Elkann. Inoltre, in questi 20 anni sono stati pagati 38,9 miliardi di euro in stipendi.

Le aspettative del Governo su Stellantis

Prima dell’audizione di Elkann, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato di aspettarsi dal presidente di Stellantis conferme di quanto concordato nel tavolo Stellantis del 17 dicembre, ossia un piano Italia che restituisca centralità all’auto italiana nei progetti di sviluppo del gruppo. Urso ha poi evidenziato che è positivo che Stellantis abbia deciso di preservare gli stabilimenti italiani, garantendo i livelli occupazionali, con investimenti di 2 miliardi per nuove piattaforme e nuovi modelli, oltre a contratti di fornitura per 6 miliardi di euro.

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