La sostenibilità di Jaguar Land Rover passa attraverso un’articolata strategia che vedrà, già entro il 2030, la riduzione del 46% delle emissioni di gas serra nelle proprie operazioni. Ma l’impegno dell’azienda britannica controllata dall’indiana Tata Motors va ben più oltre.
Infatti, la casa automobilistica taglierà del 54% le emissioni medie per veicolo in tutta la filiera produttiva. Compresa la riduzione del 60% durante la fase di utilizzo dei veicoli stessi.
Approvati dall’iniziativa Science Based Targets (Sbti), questi impegni ufficiali non solo confermano un percorso deciso di Jlr verso la sostenibilità, ma soddisfano con ampio anticipo l’obiettivo più ambizioso fissato dagli accordi di Parigi.
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Per la sostenibilità di Jaguar arriva un manager ad hoc
Ecco che la strategia di sostenibilità di Jaguar Land Rover non può limitarsi al 2030.
La promessa definitiva della casa del “Giaguaro” arriverà nel 2039, anno in cui mira all’azzeramento delle emissioni di CO2 su tutta la filiera produttiva.
Tutto ciò nell’ambito della strategia Reimagine.
Il dado è tratto: la decarbonizzazione riguarderà la progettazione e i materiali, le operazioni di produzione e la catena di approvvigionamento. Senza dimenticare il trattamento di fine vita delle batterie delle vetture elettriche e Phev.
Per sostenere questi focus, Jaguar Land Rover ha istituito il nuovo ruolo di Sustainability director, nominando Rossella Cardone. A lei va il compito di guidare la relativa trasformazione, supportando François Dossa, executive director, strategy and sustainability.
«La sostenibilità – osserva Cardone – è al centro della nostra strategia Reimagine. Gli obiettivi basati sulla scienza ci dicono quanto e quanto velocemente abbiamo bisogno di ridurre le nostre emissioni di gas serra, oltre a tenere i nostri stakeholder informati sui progressi».
Jaguar Land Rover ha per la prima volta annunciato la collaborazione con la Sbti durante COP 26 , il summit sul cambiamento del clima tenuto nel novembre 2021. Durante il quale i leader di tutto il mondo hanno viaggiato a bordo di auto elettriche Jlr.
Le auto del “Giaguaro” sono vendute in 127 paesi
L’attuale gamma di modelli di Jaguar comprende veicoli completamente elettrici, ibridi plug in e mild hybrid, oltre a diesel e benzina.
Nell’anno fiscale 20/21, Jaguar e Land Rover hanno venduto 439.588 mezzi in 127 paesi.
Le peculiarità?
Land Rover è nel segmento dei Suv di lusso con Range Rover, Discovery e Defender. Jaguar è invece il primo brand a commercializzare un Suv ad alte prestazioni interamente elettrico, ovvero la Jaguar I-Pace.
Entro fine decennio tutti i principali modelli del Gruppo saranno disponibili in versione totalmente elettrica.
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Jaguar reimpiega le batterie auto esauste
Intanto la sostenibilità del costruttore prosegue sul fronte delle batterie.
Gli ingegneri del “Giaguaro” hanno infatti lavorato per sviluppare un’unità di immagazzinamento dell’energia a zero emissioni. Questa unità è alimentata da batterie esauste della Jaguar I-Pace, prese da prototipi e veicoli di prova.
Chiamata “Off grid battery energy storage system”, la tecnologia dispone di celle agli ioni di litio provenienti da vecchie auto. Fornisce energia dove l’accesso alla rete elettrica è limitato o non disponibile.
La partnership è la prima nei piani di Jaguar Land Rover per creare nuovi modelli di business di economia circolare.
Le applicazioni al di fuori delle auto sono molteplici.
La fornitura di batterie di seconda vita per lo stoccaggio di energia rinnovabile potrebbe superare i 200 gigawattora all’anno entro il 2030. Creando un valore globale di oltre 30 miliardi di dollari.
Il sistema di punta ha una capacità fino a 125kWh – più che sufficiente per caricare completamente la I-Pace o per alimentare una normale abitazione familiare per una settimana.
E il bello è che le unità sono caricate da pannelli solari.
Inoltre, sono disponibili per il noleggio commerciale e sono dotate di connessioni di ricarica per veicoli elettrici.
