Software auto cinesi

Software auto cinesi: stop aggiornamenti Adas invisibili e promozioni della guida autonoma

Dopo l’incidente mortale con l’auto elettrica Xiaomi SU7 a guida assistita, dove l’imputato è il software, anche i cinesi, o meglio la Cina, vieta di promuovere la guida autonoma e il cosiddetto “smart driving” e tutte le altre espressioni che usate, anche direttamente nelle promozioni del mondo automobilistico, possono far credere qualcosa di non reale, circa le capacità delle nuove auto di “andare da sole” in sicurezza.

Questione di software per auto non solo cinesi

Il caso è da definire ancora, nei dettagli dell’incidente alla Xiaomi che pervaso i social e fatto migliaia di commenti, ma intanto si parla di divieto ai costruttori per pubblicità a guida autonoma o smart driving, per non indurre le persona a credere che un’auto sia in grado di muoversi da sola in sicurezza. In lingua inglese quindi, non essendo ancora in strada attive le funzioni complete di Livello 4, di guida autonoma, sono bandite espressioni tipo: autonomous driving, self-driving e smart driving. I sistemi oggi disponibili sulle auto anche nuove elettriche cinesi, richiedono ancora l’attenzione del conducente, pronto a intervenire.

In Cina, la concorrenza tra case locali e internazionali per nuove funzioni di guida è molto forte, diversamente che da noi. In questo ambito arrivano poi nuove regole anche per gli aggiornamenti software “invisibili”, visto che molte case, come Tesla, sfruttano questi aggiornamenti via etere (OTA) per correggere funzionalità nei sistemi di assistenza alla guida. Ogni aggiornamento che riguardi ADAS dovrà essere sottoposto a test più rigorosi e ottenere l’approvazione delle autorità prima di andare online, mentre si teme che oggi, in vari casi, le case abbiamo in qualche modo fatto testare nuove funzioni ai clienti.

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