La rivoluzione smart ha fatto notizia, soprattutto quando venne annunciata a ridosso pandemia la produzione di un modello come #1, che in italiano venne additata semplicemente come “smartona” ma nella sostanza è ben altro: apripista del nuovo corso globale per il marchio nato in Europa, trenta anni orsono e oggi parte del colosso Geely.
Del modello sigtato in produzione come HX11 e commercialmente detto #1 (da leggersi con pronuncia anglosassone, volendo seguire le indicazioni) abbiamo già scritto ma ora la prova reale, di uso esteso, ne svela doti e non solo dotazioni, evidenziando quanto di buono in prestazioni e tecnologia sia offerto al driver aziendale elettro compatibile, quando siede sulla Premium, come nel nostro caso.
Versione superiore della gamma, papabile di car list e forte non solo della classica personalità di stile del marchio, esterna e in abitacolo.
Il livello di assistenza al conducente nella guida e la connettività, più che elevato, si accoppia a una singolare interpretazione anche dell’interfaccia utente, punto caratterizzante delle nuove smart rispetto a chi potrebbe condividerne il pianale e non offre il medesimo pacchetto. La piattaforma Sea qui al debutto, ma poi disponibile anche a Lynk&Co e Volvo, sposa una configurazione adatta a molti e godereccia nella guida, senza dover sconfinare in ambito Brabus.
Spazio a bordo e dotazion smart #1
Con soli 4,27 metri d’ingombro longitudinale ma spazio ottimale per quattro occupanti, sacrificando giusto un po’ il bagagliaio, da 313 a 976 litri in volume, causa la presenza del propulsore posteriore e lo stile. La smart #1 Premium accoglie con seduta gradevolmente alta ma non troppo anche i meno agili, ma lei poi agile su strada lo è, eccome: su percorsi tortuosi come sul veloce, equilibrata anche con trazione posteriore salvo esagerare, su fondi viscidi, scoprendone la nervosità comunque domabile, dato un “importante” ausilio dei controlli stabilità e trazione. Ci siamo anche andati sui monti e su neve, leggera, senza trovare mai criticità, anzi.
Se lo stile può dividere, vista la vivacità generale, i contrasti e alcune linee, sulla qualità di materiali e assemblaggi nulla da eccepire. La pelle traforata e le plastiche sono “di livello” così come la dotazione dell’impianto audio Bose e le funzioni di un Infotainment ricco e da un po’ imparare, per sfruttarlo a pieno.
Le coreografie possono anche far sorridere i bimbi, nel grande schermo 3D da quasi 13” con il plus dell‘ampio tetto vetrato e i controlli e connettori ai passeggeri posteriori.
Tecnica e prestazoni smart #1 Premium
Lato tecnico, il motore sincrono a magnete permanente da 200 kW (272 Cv) posteriore è facile da fruire, regolato su tre driving mode e alimentato da batteria 66 kWh (Ncm) che permette un’autonomia Wltp dichiarata a 440 km. Nel nostro caso il riscontro reale con usi anche a piede pesante, freddo d’inizio inverno e carico di famiglia, ha visto stime sempre oltre i trecento chilometri, per un consumo medio di circa 20 kWh/100 km (contro il 16,8 dichiarato in Wlpt comb.).
Il bello della smart #1 Premium è che include la ricarica AC 22 kW: ogni biberonaggio a colonnina utile, come nel nostro caso avendo MissionFleet uffici in zona Duomo Milano, aiuta a mantenerla degnamente carica senza stress o oneri di certe colonnine DC (accettate fino a 150 kW con Plug&Charge). Utile in tal senso la regolazione di intensità corrente, per eventualmente rallentare un po’ la ricarica.
Il setting, tonico, con cerchi 19’’ non è kartistico, visti anche i 1800 kg, ma poco ci manca se non si è dei veri “piloti” e la cosa può gratificare in certi frangenti, pur senza una roboante e pepata termica turbo del passato, ma con un po’ di single-pedal e sensazioni nette per il driver, indipendentemente dallo 0-100 km/h qui dato a 6,7 secondi.
Sul mercato e in flotta aziendale
Disponibile a listino prezzi da 35mila euro in versione Pure (45mila il modello in prova, con canoni noleggio indicativi da 600 €) ma aiutata come altre Bev dalla nuova fiscalità per auto aziendali e fringe benefit 2025, la smart #1 copia finemente l’asfalto e le lievi sconnessioni senza infastidire, risponde poi reattiva con poche sorprese salvo veri cali di aderenza offrendo, a differenza di modelli compatti di guida simile, lo spazio da quasi-Suv in abitacolo che altre Bev “alte” hanno ma sposate un setting molto meno reattivo.
In viaggio l’HUD supporta su percorsi non noti, insieme a degli Adas molto “presenti” e una visione a 360° attivabile a piacimento per le manovre. Piccoli appunti che potrebbe fare qualcuno, secondo abitudine e dimensione corporea o di bagaglio, per la ricerca dei comandi fisici dell’illuminazione e il richiamo di alcuni settaggi unicamente digital, sul touch centrale, oltre che per il detto vano posteriore, a cui si sommano i 15 l. del frunk.
Di contro, la potenza hardware e la Casa, prevedono vari aggiornamenti Ota utili sia al powertrain sia al comfort, come già visti durante il pur relativamente breve periodo di presenza sul mercato (a ottobre 2024 il sesto).
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Scheda Tecnica
Modello in prova: smart #1 Premium
Carrozzeria: Suv 5 porte 5 posti
Misure: 4,27 * 1,82 * 1,64 m – passo 2,75 m
Massa in ordine di marcia: 1.875 kg
Bagagliaio: 313 – 976 l.(+ frunk 15l.)
Trazione: Posteriore
Motore: elettrico (Pmsm) 200 kW / 343 Nm
Batteria: 66 kWh Ncm
Range: Wltp comb. 440 km
Consumo Wltp dichiarato: 16,7 kWh/100 km
Cambio: Automatico – rapporto singolo
Velocità max: 180 km/h
0-100 km/h: 6,7 secondi