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Sicurezza stradale: il cambiamento culturale parte dall’educazione

L'intelligenza artificiale può contribuire al rinnovamento del parco auto e allo svecchiamento delle infrastrutture

Nella tarda mattinata di ieri, martedì 18 marzo, in occasione del decennale dell’evento #FORUMAutoMotive, si è acceso un dibattito sui temi di sicurezza ed educazione stradale, considerati attuali tanto quanto la transizione verso la mobilità verde.

A poca distanza dall’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, il tema continua a rimanere vivido, forte anche dei dati incoraggianti degli ultimi mesi, che mostrano un’importante riduzione degli incidenti stradali.

Uno dei punti chiave della discussione è stato il legame tra sicurezza e intelligenza artificiale, un tema fondamentale ma ancora complesso. Gli esperti del settore hanno condiviso le loro esperienze, raccontando come l’intelligenza artificiale stia rivoluzionando il settore automotive, con particolare attenzione alla sua applicazione nei vari livelli del funnel produttivo e nella sicurezza stradale.

Tecnologia e sicurezza stradale per tutti

La sicurezza alla guida deve essere garantita in modo democratico, rendendo le tecnologie di assistenza sempre più accessibili. L’accessorizzazione della vettura è un optional che non tutti i portafogli possono permettersi. Oggi i brand di medio-alta gamma stanno proseguendo in questa direzione, rendendo l’automobile sempre più tech come il nostro smartphone. Un lusso che in quanto tale è riservato a un’élite alto spendente. La sfida è invertire questa tendenza, ammortizzando i costi anche grazie all’intelligenza artificiale stessa, capace di risparmiare tempo e manodopera.

Mario Almondo, Chief Operating Officer di BREMBO Performance GBU, ha sottolineato l’importanza dell’innovazione: “L’innovazione è imprescindibile se si vuole frenare in modo efficace e rimanere competitivi nel motorsport. La sicurezza va in due direzioni: innovazioni e prezzo accessibile per tutti. L’intelligenza artificiale facilita la presa di decisioni e accelera i processi”.
Anche Camillo Mazza, General Manager della Robert Bosch GmbH Branch in Italy, ha ribadito il concetto di accessibilità, enfatizzando l’importanza della democratizzazione dei sistemi di assistenza alla guida: “La sicurezza deve essere alla portata di chiunque. La Cina sta investendo molto nella guida autonoma, e noi siamo presenti in Asia. La tecnologia aiuta a certificare lo stato di salute delle vetture, in particolare delle batterie, che rappresentano il costo maggiore per i veicoli elettrici”.

L’educazione stradale: un tema fondamentale

Tuttavia, come sottolineato dagli esperti, il cambiamento deve partire dalla base: l’educazione. La sicurezza stradale non può prescindere da una solida formazione, che coinvolga tutte le fasce d’età.

Valentina Borgogni, Presidente dell’Associazione Gabriele Borgogni, ha posto l’accento su un problema urgente: “La difficoltà maggiore nell’opera di sensibilizzazione riguarda gli adulti. I dati indicano che la maggior parte degli incidenti mortali è causata da uomini adulti, con un’età superiore ai 40 anni. Forse sarebbe utile investire di più nella formazione nei luoghi di lavoro”.
Valentina, che ha perso suo fratello Gabriele a causa di un incidente stradale venti anni fa, ha voluto rimarcare che gli incidenti mortali sono omicidi stradali, poiché l’auto può diventare un’arma, un aspetto che tutti dobbiamo essere consapevoli di affrontare.

Istituzioni e polizia per l’educazione stradale

Il Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione e del Merito, Paola Frassinetti, ha evidenziato l’importanza dell’educazione civica e stradale, definendola una priorità: “Abbiamo avviato molti progetti in questo ambito, che coinvolgono anche la Polizia di Stato. Sebbene siano stati fatti progressi, c’è ancora molto lavoro da fare per sensibilizzare le nuove generazioni”.

Carlotta Gallo, Dirigente del Compartimento Polizia Stradale per la Lombardia, ha condiviso l’esperienza pluriennale della Polizia Stradale: “Lavoriamo da oltre 25 anni sull’educazione stradale e sulla prevenzione. La formazione non riguarda solo i giovani, ma anche il mondo delle aziende. L’incidente non è una fatalità, e la tecnologia può avere un impatto positivo in questo senso”

Le infrastrutture: un’area da migliorare

Mentre si accusano i tutor stradali di essere salva cassa piuttosto che salvavita, questi risparmiano numerosi incidenti stradali grazie al rilevamento della velocità, uno dei fattori principali di colluttazione, e al sanzionamento di chi non rispetta i limiti.

Roberto Impero, CEO di SMA Road Safety ed esperto internazionale di sicurezza stradale, ha rimarcato l’urgenza di interventi strutturali: “La sicurezza stradale deve rimanere una priorità assoluta e richiedere interventi urgenti. Sono necessarie infrastrutture più sicure, maggiore educazione alla guida e un controllo rigoroso delle normative. Sulle strade urbane ed extraurbane ci sono ancora troppi ostacoli non protetti, come alberi, guardrail e pali, che, in caso di impatto, anche a bassa velocità, possono causare gravi danni. È essenziale una mappatura precisa dei punti stradali più pericolosi, per mettere in sicurezza queste aree”.

Impero sottolinea anche l’obsolescenza dei guardrail per il nuovo parco circolante. Tra fiumi di vetture a motore, troviamo infatti anche l’elettrico, mai testato finora su queste barriere.

Il futuro: veicoli tecnologicamente avanzati e sicuri

Infine, Toni Purcaro, Presidente di DEKRA Italia, ha posto l’accento sul rinnovo del parco veicoli: “La vetustà del nostro parco circolante è un’emergenza che richiede una rapida accelerazione del rinnovo. I veicoli di nuova generazione sono molto più sicuri e in alcuni casi riescono a ‘perdonare’ l’errore umano. Le stime mostrano che l’uso consapevole dei sistemi ADAS potrebbe ridurre del 50% gli incidenti più pericolosi”.

Attualmente, il parco veicoli italiano è tra i più vecchi d’Europa, con un’età media di 12,8 anni. Questo dato solleva ulteriori preoccupazioni, che potrebbero essere affrontate mediante un’accelerazione della produzione e un ricircolo dei veicoli economicamente vantaggioso, che favorirebbe sia la sicurezza che l’efficienza ambientale.

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