le nuove immatricolazioni

Settembre in profondo rosso in Europa per le nuove immatricolazioni

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L’Europa non fa (tanto) meglio dell’Italia per le nuove immatricolazioni a settembre, chiudendolo con vendite diminuite del 23,5%, secondo quanto ci dicono i dati Acea (leggi qui il settembre nero del mercato italiano). Un crollo facilmente spiegabile, almeno in parte, con l’introduzione dei nuovi test WLTP all’inizio del mese scorso che ha spinto un aumento eccezionale delle immatricolazioni nel mese di agosto (più 31,2%). A parte l’Italia, a meno 25,4% nel mese in questione, segno negativo anche per gli altri mercati big, ovvero Francia, meno 12,8%, Spagna, meno 17%, Regno Unito, meno 20,5%, e Germania, a meno 30,5%. Malgrado il profondo rosso di settembre, nei primi nove mesi dell’anno la domanda di autovetture nell’UE è rimasta positiva, a più 2,5%, in linea con le aspettative di crescita per quest’anno, anche se due dei cinque mercati big registrano numeri peggiori rispetto alo scorso anno; e sono Italia, a meno 2,8%, e regno Unito, a meno 7,5%, contro un più 11,7% per Spagna, più 6,5% per Francia e più 2,4% per Germania.

Settembre in profondo rosso in Europa per le nuove immatricolazioni

Le nuove immatricolazioni nell’area UE+Efta è naturalmente fortemente influenzato dai cinque maggiori mercati che complessivamente generano nei primi nove mesi dell’anno il 71,4% delle nuove auto vendute, con il 28,6% appannaggio degli altri 22 paesi europei più i tre dell’Efta, Islanda, Norvegia e Svizzera. Tra i quali dal più 31,5% per le nuove immatricolazioni nei primi 9 mesi dell’anno per la Romania (crollata però a meno 73,4% a settembre) al meno 4,2% dell’Irlanda (meno 18,3% in settembre) e, come detto, il meno 7,5% dei vicini del Regno Unito.

Tra i gruppi nei primi nove mesi dell’anno per le nuove immatricolazioni continua a crescere il Gruppo Volkswagen, a più 5,1% complessivamente, leader nel continente, seguito dal Gruppo PSA che, naturalmente, beneficia dell’entrata nel suo perimetro di Opel/Vauxhall, a sua volta a più 377,5%, con il terzo gradino del podio per Renault, a più 6,3%. Al quarto ancora FCA, ma in calo dello 0,7%, seguita da Ford, a meno 1,7%, BMW, a meno 1,3%, Daimler a meno 4,8%, Toyota, a più 5,5%, Hyundai , a più 7,1%, e Nissan, a meno 9,1%, che chiude la Top ten europea.

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