seggiolini antiabbandono per bebè

Seggiolini antiabbandono per bebè: subito in auto, multe da marzo 2020 e incentivi

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Le nuove tecnologie unitamente ad una normativa ad hoc possono veramente salvare vite umane. Questo è il caso dei seggiolini antiabbandono in auto per i bebè e per quella che gli esperti chiamano “amnesia dissociativa” che negli ultimi anni, in Italia così come nel resto del mondo, ha causato la morte di diversi bambini dimenticati a bordo da parte dei genitori.

Lo scorso 7 novembre è entrato in vigore il regolamento di attuazione dell’articolo 172 del nuovo Codice della Strada che ha reso obbligatoria l’installazione a bordo dei veicoli di un dispositivo di allarme per prevenire l’abbandono in auto di bambini di età inferiore ai quattro anni.

Una storia che si è rivelata piuttosto articolata in questi mesi. E che andiamo a sviscere per renderla il più chiaro possibile, alla luce degli ultimi aggiornamenti.

Approfondisci sul nuovo Codice della Strada in questo articolo

Seggiolini antiabbandono per bebè: da luglio ad oggi

La legge sull’obbligo dei dispositivi di allarme era prevista per lo scorso 1° luglio, ma la sua entrata in vigore venne sospesa. Soltanto a metà ottobre il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha firmato il relativo decreto, con il quale è stata fissata la data del 7 novembre 2019.

A partire da quel giorno, improvvisamente oltre ad applicarsi il nuovo obbligo per tutti sono scattate anche le sanzioni previste dalla nuova normativa per chi non rispettava queste prescrizioni.

La norma infatti prevedeva che chi non si fosse dotato di questi particolari dispositivi sarebbe incorso nelle violazioni di cui all’art. 172 del Codice della Strada, con multe da 83 a 333 euro, oltre alla decurtazione di 5 punti dalla patente.

Cosa ha portato tutto ciò? Ad una sorta di “sollevazione popolare” per cui il Governo si è adoperato a far slittare al primo marzo 2020 l’avvio delle contravvenzioni per chi nonsi è munito del dispositivo.

Infatti, è al vaglio delle istituzioni una proposta normativa diretta non solo a differire l’applicazione delle sanzioni, ma anche a dichiarare inefficaci i verbali di contestazione elevati dal 7 novembre. In sostanza, ad oggi i dispositivi sono già obbligatori, ma le contravvenzioni rinviate al 2020.

Le sanzioni senza seggiolini a bordo per chi trasporta bebè

Le sanzioni per chi non utilizza seggiolini antiabbandono per bebè sono quelle previste dalla Legge (la 117 del primo ottobre 2018 all’articolo 1), che ha modificato il Codice della strada (art. 172).

Si tratta di multe dagli 83 ai 333 euro (che si riducono a 58 e 100 euro se si paga entro cinque giorni) con sottrazione di 5 punti dalla patente. Se si commettono due infrazioni in 2 anni scatta la sospensione della patente da 15 gg a due mesi.

“È una legge anzitutto di civiltà, voluta e approvata da tutti i partiti per evitare che accadano tragedie simili a quelle avvenute in passato” ha detto in proposito la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli.

Secondo il Mit i dispositivi sono in commercio già da alcuni mesi e sono reperibili on line e nei negozi specializzati in articoli per l’infanzia.

Quelli richiesti non necessitano di omologazione, ma devono essere semplicemente accompagnati da un certificato di conformità rilasciato dal produttore (vedi Regolamento di attuazione), così da attivarsi automaticamente a ogni utilizzo senza bisogno che il conducente compia ulteriori azioni.

Il seggiolino deve segnalare l’avvenuta attivazione e, in caso di abbandono, emettere segnali visivi e acustici o di vibrazione, percepibili o all’interno o all’esterno del veicolo.

Inoltre è possibile che siano collegati allo smartphone del genitore con un’app o tramite Bluetooth per inviare notifiche.

Gli incentivi per l’acquisto del seggiolino

Il decreto con le modalità per l’erogazione dell’incentivo verrà pubblicato nei prossimi giorni e secondo il sito del Mit sarà erogato direttamente alle famiglie con l’esibizione della ricevuta di pagamento.

L’incentivo è legato al bambino, non alla vettura, dunque lo può riscuotere solo il genitore o chi esercita la potestà genitoriale.

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