Cosa accade se chi compra un’auto elettrica o ibrida, con gli elevati incentivi economici, vede ritardare la consegna della Bev o Phev fino a superare i 180 giorni? Se si perde il grosso bonus economico, si deve ugualmente ritirare e pagare l’auto?
In effetti non è scontato che oggi giorno le nuove auto arrivino in consegna rapida, dopo l’ordine. Mentre per avere diritto agli incentivi, l’auto elettrica o ibrida acquistata nuova dev’essere immatricolata entro i sei mesi, o meglio 180 giorni, dalla data di prenotazione dell’incentivo (da parte del concessionario). Salvo che il termine sia prorogato, come pare secondo alcune fonti, addirittura a 270 giorni.
Recedere dal contratto se l’auto non arriva in tempo per l’ecobonus
In ogni caso, proroga del termine immatricolazione per ecobonus o meno, una mancata consegna dell’auto elettrica o ibrida incentivata entro i termini previsti per fruire degli incentivi, indicati nel contratto di acquisto, permette al consumatore, automobilista, di recedere dal contratto. In base alla legge (art. 1353 e seguenti Codice civile) ottenendo anche il rimborso della caparra versata.
Attenzione alla circostanza dove si perda la fruizione dell’incentivo ma, non dicendo nulla, si resta obbligati all’acquisto dell’auto nuova, elettrica o ibrida a prezzo pieno: solo dimostrando l’inadempimento della controparte cambiano le cose, e allora si potrebbe pretendere anche il doppio della caparra (art. 1385 e seguenti Codice civile).
Infine, eestano anche ulteriori accordi negoziali possibili, con il concessionario o la casa.