In occasione della presentazione del Rapporto Aniasa 2020 sulla mobilità a noleggio e in sharing, dalla ricerca Bain & Company sono emersi alcuni dati importanti. Una ricerca, quella della società di consulenza, che ha mostrato la fotografia dell’attuale rapporto degli italiani con la mobilità dopo il lockdown.
Mobilità che vive “una fase drammatica”, come ha evidenziato lo stesso Massimiliano Archiapatti, presidente di Aniasa, nell’introdurre la ricerca curata e presentata da Gianluca Di Loreto, partner di Bain & Company.
«L’Italia è leader europeo nel rapporto abitanti per auto: 656 ogni 1.000 residenti» spiega. «Un tasso che è andato via via aumentando nel corso degli anni: basti pensare che nel 2001 erano 583. E il confronto con i 4 altri grandi mercati della Ue è emblematico» (tabella qui sotto).
Stesso discorso per il tasso di motorizzazione nelle principali città italiane rispetto alle metropoli europee, che spesso hanno mezzi di trasporto più efficienti.
Basti pensare che Torino – la città percentualmente con più auto circolanti in rapporto alla popolazione: 679 auto ogni 1.000 abitanti – ha 1,3 volte le vetture di Madrid. Ma anche 1,6 volte le auto di Mosca e 1,9 volte quelle di Londra. Milano, leader italiana nella qualità del trasporto pubblico, si posiziona subito dopo Madrid con 509 auto ogni 1.000 residenti contro le 527 della capitale spagnola.
«L’auto è però un oggetto costoso da possedere – continua Gianluca Di Loreto – soprattutto visto il calo di percorrenze urbane: gli italiani hanno ancora la macchina, ma la usano sempre meno (tabella 2). Infatti il mercato dell’auto è tra i primi a risentire di crisi economiche: è il bene “necessario” più costoso dopo l’acquisto della prima casa».
Ricerca Bain & Company: in Italia sempre meno km in auto
Come accennato, la ricerca Bain & Company mostra anche che gli italiani percorrono sempre meno chilometri in auto. Nel 2017, rispetto al 2002, il calo è del 29%. Diminuisce anche la velocità media (-4 km/h) e aumentano i minuti al volante (+3 minuti, nel 2018 rispetto al 2013). Soprattutto nelle grandi città.
La tabella 3, invece, evidenzia come il costo al chilometro dell’acquisto di un’auto sia poco sostenibile. Al punto che cresce il noleggio lungo termine, con costi certi e zero anticipo. E con impatto positivo sia sullo svecchiamento del parco auto sia sulle emissioni di CO2.
«In questo contesto, il Covid-19 ha indotto un cambiamento repentino di abitudini e aspettative, che abbiamo intercettato intervistando oltre 1.000 persone. Di queste il 48% erano donne, il 46% tra i 18 e i 39 anni, il 28% nella fascia 40-49 anni e il resto over 50. Dove? Il 40% a Milano e il 30% a testa a Torino e a Roma». Il campione intervistato ha confermato la rilevanza della mobilità su gomma: l’auto è il secondo mezzo di trasporto dopo il trasporto pubblico locale (tabella 4).
Ricerca Bain & Company: le abitudini post Covid19
La pandemia ha avuto però un impatto dirompente sulla mobilità delle persone, sospendendola per due mesi ed alterandone la struttura per diversi mesi a venire. Mesi che hanno visto meno spostamenti e più lavoro da casa. Anche in questo caso, la ricerca Bain & Company è molto chiara (tabella 5).
Il 67% degli intervistati ha riferito che nel 2020 utilizzerà meno i mezzi pubblici mentre solo l’8% li userà di più. La motivazione? Il pericolo sanitario. Anche il car sharing sarà meno utilizzato, per il 54% degli interpellati. Contro un 15% che lo userà di più. Il 30% ha però detto di volerlo utilizzare in misura maggiore qualora ci fosse un chiaro protocollo di sanificazione auto. Solo il 14% sarà invece attratto da sconti e offerte.
La tabella 6 mostra le intenzioni di utilizzo del noleggio auto a breve termine nel 2020.
«Il trend negativo colpisce sia il segmento business che in quello leisure. Ma un 20% conferma di fare vacanze con uso di auto a noleggio». In un contesto di difficoltà per il car sharing e per il noleggio a breve, il Nlt resiste, con una quota importante di clienti che non cambieranno abitudini (leggi di più sul noleggio lungo termine in Italia).
Dalla tempesta perfetta esce vincitrice l’auto privata, il cui uso è in sensibile aumento grazie alla percepita, maggiore sicurezza dal punto di vista sanitario. Il 50% la utilizzerà più di prima, contro il 12% che la userà di meno. E il 37% come precedentemente.
Il mercato auto stenta a riprendere
Ma il ricorso all’auto privata non si è tradotto in una ripresa del mercato. L’incertezza economica – con l’attesa di incentivi o promozioni – frena l’acquisto (tabella 7). Nel 2020, il 24% afferma di rinunciare, mentre il 60% lo rimanda. Gli italiani si aspettano una diminuzione dei prezzi.
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