Cosa riserva di nuovo la revisione del Codice della Strada, in pentola nel 2023? Il Vice Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Galeazzo Bignami è intervenuto in presenza alla due giorni di dibattiti promossi da #FORUMAutoMotive, il serbatoio di idee e centrale di dibattiti sui temi della mobilità, in programma ieri e oggi a Milano.
Dopo i temi discussi sullo stop2035 per auto termiche e la via elettrica, spazio alla parte di sicurezza stradale. Bignami, intervistato anche da noi sul tema dell’auto aziendale, ha approfondito le sfide rappresentate dalla revisione del Codice della strada annunciata recentemente dal Ministro Matteo Salvini.
Codice Strada, revisione 2023
Nei suoi interventi il Vice Ministro ha evidenziato come sia “allo studio una revisione delle norme sull’omicidio stradale con l’ergastolo della patente, che prevederà misure interdittive permanenti su casi di reiterazione di gravi reati al volante”.
“Per questo Governo – ha aggiunto Bignami – è necessario mettere su strada veicoli in condizioni di piena sicurezza. Discorso che vale anche per la micromobilità: per utilizzare un monopattino, in proprietà o in sharing, sarà presto necessario per legge dotarsi di un casco di protezione”.
“Stiamo per avviare un Osservatorio in Toscana sulla sicurezza stradale – ha sottolineato il Vice Ministro – sulla falsa riga di quanto già fatto in Emilia-Romagna e a breve perfezioneremo il percorso che porta a un Osservatorio nazionale sulle cause dei sinistri. Attraverso i dati provenienti da questi osservatori abbiamo scoperto che i giovani interagiscono mediamente 61 volte con il proprio smartphone mentre sono alla guida. Capire bene quali sono i comportamenti devianti, aiuta a meglio focalizzare efficaci interventi di prevenzione”.
Le conclusioni di Bignami: “Non bisogna delegare tutto al sistema dei controlli. Per rendere più sicure le nostre strade è essenziale agire sulla formazione e quindi sulle scuole, partendo dalle elementari. Per questo stiamo lavorando per aumentare le ore di formazione. Dobbiamo lavorare sulle giovani generazioni, anche sulla percezione del pericolo da parte dei ragazzi, intervenendo nel loro processo di formazione”.
A breve su questa pagina la video intervista al vice ministro.