Prezzi auto elettriche

Prezzi auto elettriche, in 6 anni Europa -15% e Italia +14%

Tra il 2018 e il 2024, le vetture alla spina sono calate di prezzo mentre quelle con motore endotermico costano di più. Controtendenza in Italia, dove in 6 anni c'è stato un aumento del 14%

I prezzi delle auto elettriche sono scesi del 15% in anni, forse anche a causa del fatto che le vendite non sono andate come i costruttori speravano. Inoltre, negli ultimi 12 mesi, la crescita della loro diffusione ha subito un rallentamento.

Parallelamente a un calo del loro prezzo chiavi in mano, negli ultimi 5 anni in Europa il prezzo medio dei listini delle vetture con motore endotermico è aumentato. In Italia, tuttavia, una vettura “alla spina” costa il 25% in più di una tradizionale. Ma dall’anno in corso, il gap è destinato a ridursi per l’arrivo sul mercato di diversi nuovi modelli con prezzi inferiori ai 30mila euro.

Sono queste le principali evidenze che emergono dallo studio di Jato Dynamics “Il prezzo giusto dell’auto elettrica”. La società con sede a Londra, che fornisce dati nel settore automotive, ha presentato lo studio in occasione della quinta edizione di “From 100% to 5%”, una prova comparativa per misurare l’efficienza delle auto elettriche.

I risultati del test saranno resi noti il prossimo 10 febbraio. Il test ha visto confrontarsi sul Raccordo Anulare di Roma 12 auto elettriche.

Origine auto elettriche, la metà sono cinesi

La partenza della prova è stata anche occasione per un confronto tra i rappresentanti delle associazioni automotive sui temi strategici della transizione verso la mobilità elettrica.

Il dibattito è stato introdotto dall’intervento di Felipe Munoz, senior analyst Jato Dynamics. Qui ha illustrato i principali dati del report annuale che analizza e confronta l’evoluzione dei prezzi delle auto elettriche in Europa, Stati Uniti e Cina.

Lo studio evidenzia come la crescita di auto elettriche nel mondo stia rallentando. Se dal 2019 al 2023 si è registrato un balzo da 1,4 a 7,4, milioni di unità, nei 12 mesi successivi le Bev sono aumentate “solo” di 1 milione e 200mila unità.

In questo mercato, il 51% dei veicoli è realizzato da costruttori cinesi, il 22% da brand americani, il 18% da marchi europei.

(Scopri l’andamento dei canoni di noleggio delle Bev)

Prezzi auto elettriche, in Italia aumentano

Il report evidenzia anche come negli ultimi 5 anni il prezzo medio delle auto elettriche in tutto il mondo abbia registrato un deciso calo. Ciò a fronte di un aumento medio dei prezzi di listino delle vetture con motore endotermico.

Nell’Eurozona, in particolare, il prezzo medio al dettaglio delle auto “alla spina” è diminuito del 15% tra il 2018 e il 2024, mentre quello delle vetture diesel o a benzina è cresciuto del 7%. Un trend simile si è evidenziato negli Usa con una riduzione ancora più significativa dei prezzi delle Bev (-25%).

Situazione completamente diversa in Italia, dove la quota di immatricolazioni resta bloccata al 4%. Ossia molto al di sotto della media europea. Ebbene: complice ancora l’assenza di prodotto nei segmenti A e B, il prezzo medio al dettaglio delle auto elettriche è aumentato del 14% in 6 anni. Un incremento spiegabile anche con la maggiore disponibilità, oggi rispetto al 2018, di veicoli più costosi.

Focalizzandosi sui dati dei segmenti A e B, appare evidente come a fronte di una contrazione dell’offerta di modelli con motore tradizionale (passati da 42 a 22 unità in 6 anni), sia invece in atto una crescente diffusione di vetture elettriche. Queste sono passate dagli 8 modelli disponibili nel 2018 ai 13 dello scorso anno.

Prezzi auto elettriche, in Cina meno care rispetto a Europa e Usa

E il 2025 si preannuncia come l’anno della svolta, con l’arrivo sul mercato italiano di diversi modelli nei segmenti A e B. Quindi veicoli con un costo di listino inferiore ai 30mila euro, destinati a segnare un’inversione di rotta.

Stando allo studio di Jato, le vetture elettriche sul mercato italiano risultano più costose del 25% (nel 2023 la percentuale era del 36%) rispetto a quelle “endotermiche”.

I progressi compiuti finora in Occidente sul fronte dell’offerta e della riduzione dei prezzi appaiono di poco conto se paragonati a quanto accaduto negli ultimi anni in Cina. Oggi il prezzo medio al dettaglio di un’auto elettrica comprata in Italia è superiore del 126% rispetto a quello di una vettura acquistata nel Paese del Dragone.

Stesso discorso vale per il Regno Unito, dove una vettura elettrica costa mediamente il 122% in più rispetto al mercato cinese. Negli Stati Uniti tale percentuale di maggior costo raggiunge il +109%.

Numeri alla mando, il prezzo medio di una vettura elettrica in Italia è oggi di 67.058 euro, poco sopra la media europea (62.709) e degli USA (62.044). Ma molto distante dalla Cina dove la media è di 29.682 euro.

I commenti delle associazioni sulle Bev

Gianmarco Giorda, direttore generale di Anfia, ha evidenziato il tema dei firnitori. «In Italia il 20% circa delle aziende della componentistica ha già investito nella produzione di componenti per veicoli elettrici. Sarebbe importante introdurre un credito d’imposta per la ricerca e l’innovazione e mettere in campo azioni per attrarre investimenti nel Paese, così da agevolare il rinnovamento del settore».

Proposte arrivano anche da Andrea Cardinali, direttore generale Unrae. «Da tempo proponiamo al Governo una serie di strumenti concreti per accelerare la diffusione di veicoli a zero e bassissime emissioni. Insomma: un piano di sostegno alla domanda pluriennale, almeno fino al 2027. La revisione del regime fiscale delle auto aziendali, con interventi su detraibilità dell’Iva e deducibilità dei costi, da parametrare in base alle emissioni di CO2. E poi: una politica mirata per lo sviluppo capillare di infrastrutture di ricarica elettrica».

Gli ha fatto eco Francesco Naso, segretario generale di Motus-E. «Il 2025 sarà molto importante per la mobilità elettrica. Se infatti sui segmenti più alti di mercato la parità di prezzo con l’endotermico è a portata di mano, la forbice si sta chiudendo anche sui modelli di massa, ampliando la platea di chi già oggi può ottenere un vantaggio nel total cost of ownership rispetto alle auto tradizionali. L’auspicio è che questo trend venga accompagnato da politiche di supporto stabili. Anche sulle flotte aziendali e da azioni a costo zero che valorizzino l’impegno degli operatori della ricarica, che stanno realizzando in Italia una rete tra le più avanzate d’Europa».

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