Il tema del rispetto per l’ambiente, come più volte sottolineato da MissionFleet, inizia a essere un punto focale per le flotte aziendali. Ma, come è emerso anche durante il nostro convegno “GreenFleet” dell’ottobre scorso, sono ancora pochi i punti di contatto tra riduzione delle emissioni di flotta e risparmio economico. In un settore specifico della mobilità aziendale, però, si possono ottenere significativi benefici economici nell’utilizzo e nella gestione del parco auto aziendale: stiamo parlando degli pneumatici. Esistono da qualche tempo in commercio delle gomme che contribuiscono in modo sensibile a ridurre
i consumi, ad abbassare le emissioni di CO2 e che garantiscono una durata per un maggior numero di chilimetri. Sono i cosiddetti “pneumatici verdi”, che sempre più frequentemente vengono adottati come primo equipaggiamento dai costruttori d’auto e che, se scelti anche al momento di sostituire le gomme usurate, potrebbero portare a ulteriori significativi vantaggi economici per una flotta, soprattutto se di grandi dimensioni.
Secondo una prova realizzata circa un anno fa dal Tüv Süd Automotive, importante società tedesca che opera nel campo delle omologazioni e revisioni delle automobili, un treno di pneumatici verdi impiegati su una vettura di media cilindrata consente di economizzare fino a 0,2 litri di carburante ogni 100 km, ovvero, al prezzo attuale di gasolio e benzina, circa 2 euro ogni pieno. Su una percorrenza di 30 mila km all’anno significano circa 60 litri di carburante risparmiato, ovvero quasi 70 euro all’anno. Per una flotta di 100 vetture di media cilindrata significa un’economia sensibile: 7 mila euro ogni 12 mesi.
Economizzare carburante ha un altro risvolto positivo: si riducono di pari passo le emissioni di CO2. Sempre secondo lo studio del Tüv, le emissioni di anidride carbonica si riducono di 4 grammi ogni chilometro percorso, che su una flotta di 100 vetture che percorrono mediamente 30 mila km all’anno ciascuna significa non emettere nell’atmosfera ben 12 tonnellate di CO2.
Francesi pionieri
Gli studi sugli pneumatici in vista della riduzione dei consumi hanno una storia di oltre 60 anni: fu la Michelin, nel 1946, a inventare la gomma a carcassa radiale, che oltre a migliorare sensibilmente la tenuta di strada, produceva sensibili benefici nei consumi, perché riduceva la resistenza al rotolamento. Ma oltre mezzo secolo fa non si parlava di rispetto per l’ambiente. Cosa che invece si iniziava a fare negli anni Novanta. Proprio agli albori dell’ultimo decennio del secolo scorso, sempre Michelin, adottò una tecnologia rivoluzionaria, che diede origine ai primi pneumatici “Energy” a basso consumo: l’utilizzo della silice nella mescola della gomma. Dal 1992 a oggi, Michelin è giunta alla quarta generazione di pneumatici Energy, che oggi si chiamano “Energy Saver”. Naturalmente anche gli altri costruttori di pneumatici hanno percorso la stessa strada e oggi gli pneumatici verdi sono disponibili in quasi tutte le gamme dei produttori e praticamente in ogni dimensione di gomma.
Il risparmio di carburante
Il primo obiettivo degli pneumatici verdi è quello di garantire un’economia d’esercizio superiore: minori consumi e maggiore durata. Con un risvolto interessante, che riguarda i produttori d’automobili, i quali sono impegnati nella drastica riduzione delle emissioni (e quindi dei consumi), per rispettare le sempre più stringenti normative imposte dai governanti, che a loro volta si sono applicati nell’adottare il famigerato Protocollo di Kyoto che limita le emissioni dell’industria e impone sanzioni economiche a chi non si adegua ai limiti che progressivamente entreranno in vigore.
I costruttori d’auto, attraverso l’adozione di pneumatici verdi, abbassano di colpo, e di ben 4 grammi/km le emissioni delle auto che producono. Si tratta di una percentuale significativa sui 30 grammi che in media dovranno ridurre nei prossimi 7 anni (la media della CO2 emessa dalle auto fabbricate in Europa è stata nel 2008 di 150 grammi/km). E, per di più, si tratta di una tecnologia “Plug & Play”, ovvero pronta da utilizzare, senza ulteriori modifiche alle auto (letteralmente significa: “si collega e funziona immediatamente”).
Molti costruttori d’auto, quindi, adottano pneumatici “Energy Saver” come primo equipaggiamento, nonostante il loro prezzo sia leggermente superiore (in media del 10%). A tutto vantaggio degli acquirenti che si vedono ridurre i consumi, le emissioni e allungare la durata.
Clienti di flotta
Pensiamo dunque a un’azienda che ha deciso di adottare una “green policy” per il proprio parco auto: imporre l’utilizzo di pneumatici verdi significa abbassare i consumi della flotta (di 0,2 litri ogni 100 km per ogni veicolo), ridurre in modo sensibile le emissioni di CO2 (in media di 4 grammi/ km per tutta la flotta) e diminuire la frequenza della sostituzione delle gomme (con conseguente riduzione dei canoni di noleggio). Uno pneumatico verde garantisce una durata media superiore del 40% rispetto a uno convenzionale. Un consiglio per i fleet manager: chiedete espressamente ai noleggiatori la fornitura di pneumatici verdi sulle auto nuove in ordine.
Ma vi sono anche altri effetti… collaterali (sempre benefici): riguardano la sicurezza. La particolare mescola che costituisce la struttura del battistrada, se da una parte migliora la scorrevolezza, garantisce una maggiore presa in frenata, soprattutto quando la strada è bagnata. In media uno pneumatico verde consente di abbassare gli spazi di frenata già a 80 km/h di 3 metri rispetto a una gomma convenzionale. Portare un significativo contributo alla sicurezza dei dipendenti è uno dei primari obiettivi della Corporate Social Responsability.
Ecologia alla fonte
Da ultimo, un altro elemento da non trascurare: anche nella produzione degli pneumatici a minore impatto si ottengono significativi vantaggi per l’ambiente: sebbene l’86% delle emissioni provocate da una gomma sia sviluppato durante l’utilizzo, non si deve dimenticare che anche durante la fabbricazione si realizzano delle emissioni (la percentuale è del 12% circa, secondo Michelin). Durante la costruzione di pneumatici verdi si riduce al massimo l’utilizzo del nerofumo (sostanza tossica), contribuendo così, anche durante la realizzazione della gomma, a ridurre il più possibile l’impatto sull’ambiente.