Pininfarina finisce agli indiani di Mahindra

Dopo una serie di tira e molla, dal 2009 le banche creditrici cercavano un acquirente, Pininfarina prende la strada dell’India entrando nel portfolio di Mahindra per 50 milioni di euro in cash più garanzie sui debiti per oltre 110 milioni di euro.

La Pincar, la holding della famiglia del fondatore Giovanni Battista Pinin Farina che ha fatto la storia dell’auto in Italia (su questo argomento leggi anche: la famiglia Koelliker e la storia dell’auto in Italia)  che controlla ancora il  76% di Pininfarina, ha infatti firmato un accordo di investimento con la Mahindra & Mahindra e TechMahindra, che acquisteranno tutte le azioni ordinarie Pininfarina detenute da Pincar a 1,10 euro per azione, per un totale di circa 25 milioni di euro. Le azioni sono attualmente in pegno alle banche e saranno liberate da tale vincolo alla chiusura dell’accordo. Gli investitori lanceranno quindi un’offerta pubblica totalitaria sulle azioni ordinarie Pininfarina sul mercato, allo stesso prezzo di compravendita delle azioni detenute da Pincar arrivando a un investimento totale di circa 30 milioni, a cui si aggiungerà l’aumento di capitale per altri 20 milioni.

“Oggi è un giorno splendido, Pininfarina diventa più forte e più globale che mai”. Per il presidente e nipote del fondatore, Paolo Pininfarina, anche se la Borsa non premia il titolo, crollato sino a meno 68%, adeguandosi al prezzo della opa.

Questa operazione segue l’acquisto della sudcoreana Ssangyong e delle moto di Psa Peugeot Citroen da parte della Casa indiana. Nel piano industriale Pininfarina dovrebbe diventare “un fornitore di servizi di design e ingegneria d’eccellenza, che offre servizi di ingegneria in diversi settori: automotive, trasporti, aerospaziale, architettura e real estate, beni di consumo”.

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