peggiora lo stato dei pneumatici

Per Assogomma peggiora lo stato dei pneumatici

Per Assogomma peggiora lo stato dei pneumatici: lisci, non a norma, montati in maniera non corretta, ricostruiti, non omologati o deteriorati. I risultati dell’indagine svolta dalla Polizia Stradale su un campione di quasi 10.000 veicoli controllati non lascia scampo: ancora troppe vetture circolanti in Italia montano gomme che incidono sulla sicurezza degli utenti della strada.

L’iniziativa, da 15 anni promossa da Assogomma e Federpneus e realizzata dal Servizio Polizia Stradale valuta, ogni anno, lo stato di salute dei pneumatici delle auto degli italiani attraverso controlli specifici sul territorio nazionale. E i dati mostrano un peggioramento dello stato dell’elemento fra i più importanti per la sicurezza visto che fa da congiunzione tra veicolo e strada.

Se fino all’anno scorso le non conformità complessive delle auto fermate si attestava a un già pericoloso 17,93%, oggi questo dato è del 24,72%. In pratica 1 auto su 4 non è in regola. In un solo anno i veicoli con pneumatici non conformi sono passati dal 15,26% al 18,32 % (leggi la proposta di Assogomma: detrazioni sull’acquisto di gomme auto).

Sul punto il Primo Dirigente della Polizia di Stato Santo Puccia osserva “Ogni aspetto che influisca sulla sicurezza stradale non va trascurato: guidare con pneumatici lisci, danneggiati, non conformi a quanto previsto dalla normativa, espone i conducenti ad un elevato rischio di incidente stradale e costituisce un gesto di irresponsabilità che si ripercuote negativamente su tutto il sistema della circolazione”.

Per Assogomma peggiora lo stato dei pneumatici: su veicolo vecchio, gomme vecchie

Per Assogomma peggiora lo stato dei pneumatici: un dato allarmante, sempre in crescita che può essere spiegato con il costante invecchiamento del parco auto italiano che nel 2010 era di 9 anni e sette mesi e nel 2017 era di 11 anni e sette mesi. Un invecchiamento complessivo di 2 anni esatti in 7 anni., che si ripercuote anche sulla minore attenzione al controllo dei pneumatici. La spiegazione può essere cercata in una recessione del Paese che non accenna a invertire la rotta e per il quale la sicurezza stradale viene dopo.

I controlli effettuati dal Servizio Polizia Stradale sono stati per circa il 50% su veicoli con oltre 10 anni di età. Su questi vecchi veicoli le non conformità complessive sono quasi doppie rispetto a quelle dei veicoli con meno di 10 anni.

I pneumatici lisci rilevati sono in fortissima crescita con un valore complessivo dell’8,95% ma con alcune regioni che presentano medie più che raddoppiate. Emblematico il 19,45% del Molise con un picco del 27,38% di Campobasso, oppure il 16,14% del Lazio che però a Frosinone arriva al 28,33% e a Latina al 24,31%. Lo scorso anno erano il 5,17%.

Laconico il direttore di Assogomma Fabio Bertolotti: “Per arrivare a trovare dati così sconfortanti bisogna ritornare indietro di 15 anni, alle primissime indagini. Al tempo però la sensibilità dell’opinione pubblica sui quei pochi centimetri quadrati di gomma che sono l’unico punto di contatto tra il veicolo e il suolo era sicuramente inferiore. Anche i media ne avevano una percezione relativa. Questo dato deve farci riflettere e forse dobbiamo capire se i motivi di questo enorme passo indietro siano da ricercarsi solo nell’invecchiamento del parco auto e nella sempre minore disponibilità delle famiglie o se ci siano altre ragioni che dobbiamo provare ad indagare”.

Le vetture con pneumatici non omogenei sono il 4,67 % del campione, con punte negative in Abruzzo dell’8,13 %, e del 6,73 in Molise. Sono veicoli con equipaggiamento non omogeneo quelli che montano pneumatici di marche o modelli diversi sullo stesso asse oppure con 2 pneumatici invernali e 2 estivi, il cosiddetto «equipaggiamento misto». E’ un equipaggiamento vietato (il primo) o sconsigliato per legge (il secondo) dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il dato del pneumatico non omologato si attesta al 3,15 del campione con però picchi negativi che arrivano al 10,6 nel Lazio e del 5,1 dell’Umbria.

La percentuale complessiva dei pneumatici che presentano danneggiamenti visibili ad occhio nudo è del 3,46% con un picco del 5,91% nel Lazio. Nel 2015, anno dell’ultima indagine in questa regione, il Lazio era al 4,2%. Negli ultimi 8 anni di controlli le non conformità totali sono costantemente aumentate. A fronte di un veicolo non in regola nel 2011 oggi ce ne sono quasi 3,5.

I consigli di Assogomma e Federpneus

E’ essenziale che vengano mantenute nel tempo le loro caratteristiche originarie. Pertanto è bene rivolgersi a gommisti specialisti per verificare gratuitamente, lo stato delle” scarpe” della propria auto soprattutto prima delle partenze per le vacanze. È stato dimostrato che con pneumatici gonfi il risparmio è di oltre il 10% di benzina, senza dimenticare che si ritarda anche di parecchi chilometri il cambio gomme.

In aggiunta è opportuno:

• Verificare con regolarità la pressione ed il gonfiaggio
• Controllare lo stato di usura (lo spessore minimo di legge deve essere di 1,6 mm) e le conseguenze di eventi accidentali
• Scegliete pneumatici idonei in fase di sostituzione ossia pneumatici aventi le caratteristiche omologate all’origine dal costruttore del veicolo e riportate sulla Carta di Circolazione.

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