Via alle nuove regole di cybersecurity per auto connesse: mettersi in regola entro il 2024

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Le nuove auto sono sempre più connesse, indipendentemente dalla motorizzazione e dalla connettività a bordo veicolo, diretta o meno, dipendono sempre più servizi. In quella mole di dati si toccano elementi tecnici, segreti di funzionamento e soprattutto, la sicurezza, di tutti. Non si parla più solo di nicchia premium e servizi professionali, per auto aziendali che nascono pienamente connesse, oltre che elettrificate. Con quei mega dispositivi mobili su quattro ruote che sono le auto connesse, si “apre un mondo” che tocca l’intrattenimento, lo scambio dati per lavoro e anche le assistenze alla guida: chi più ne ha più ne metta, in vettura.

Contando solo nel Bel Paese, la stima è di oltre 18 milioni di auto che hanno una forma di connettività presente a bordo. Numeri forti, crescenti, che in breve portano al muro della metà di parco circolante a cui la normativa europea pensa, giustamente. Anzi, ci ha già pensato regolando le nuovissime uscite sul mercato e mettendo una scadenza: 2024.

Nuove regole sicurezza informatica auto connesse, 2024

Le normative a riguardo della cybersecurity automobilistica (UE Unece / R155 ed R156) trattano la sicurezza informatica dei veicoli, con obblighi di cybersicurezza alle Case per le nuove auto immesse sul mercato dal secondo semestre 2022 e poi nel 2024, per tutte.

In sostanza vengono messi paletti per la sicurezza dei dati, per come sono gestiti i flussi a partire dalla produzione e fino alla rottamazione, delle auto. Si parla infatti di certificare dati che non sono inerenti soltanto alla privacy e all’industria, con possibili frodi, ma anche alla sicurezza in strada.

Ovviamente anche gli aggiornamenti software remoti “OtA” promessi e attivi su auto di quasi ogni marchio, sono inclusi delle nuove regole: per nuove auto dal 2024 e per tutte dopo due anni dall’entrata in vigore.

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Le mosse delle aziende e delle Case

Si sta aprendo un ventaglio nuovo, con divisioni interne e società partecipate da alcune Case auto che si occupano di tutelare i flussi dati dei sistemi a bordo vettura. Di non far trapelare segreti industriali, di non esporsi a furti o peggio ad attacchi hacker. Una miriade di dati passa sulle reti globali e riguarda il lavoro, la guida, la vita privata e la sicurezza di chi è in auto connesse.

In questo decennio nascono e crescono nuovi rischi per le auto, mai visti prima o mai gestiti in tale portata. Non sono più quelli di affidabilità meccanica o resa motoristica, ma quelli digitali. La sola e banale interruzione di certi flussi, potrebbe mettere in panne e a rischio la mobilità e non solo di una moltitudine di persone.

Forse anche per questo certe supercar di blasonati marchi, pur nuove come la Ferrari Purosangue, non esagerano nella connessione in rete, tutelando in questo modo i propri clienti a cui ovviamente non fanno mancare un prodotto forse più “chiuso” ma al top e quei dati minimi, per la parte smartphone.

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