Mobilità sostenibile nei giovani

Mobilità sostenibile nei giovani, c’è attenzione ma l’Italia è indietro

Una indagine condotta da Skuola.net per "ECO Festival della Mobilità Sostenibile e delle Città Intelligenti" mostra che gli under 35 vorrebbero poter essere più ecosostenibili

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Il concetto di mobilità sostenibile nei giovani potrebbe contribuire a cambiare il paradigma della transizione elettrica.

L’indagine “I giovani e la mobilità sostenibile” condotta nelle scorse settimane da Skuola.net per ECO Festival della Mobilità Sostenibile e delle Città Intelligenti ha dato risultati emblematici. A partecipare al sondaggio sono stati 2.500 studenti di età compresa tra 15 e 35 anni. Ossia Millennials (o Generazione Y) e Generazione Z.

Il primo dato mostra che il 60% si “promuove” in termini di attenzione quotidiana alla riduzione delle proprie emissioni carboniche quando si muove da un luogo all’altro.

Questo aspetto risulta quello più importante da curare – secondo il 39% – per ridurre il proprio impatto ambientale. A seguire, la raccolta differenziata (24%) e il recupero/riuso degli oggetti (23%).

Non manca, poi, chi pone più attenzione a comportamenti virtuosi come usare meno risorse – acqua ed energia in primis – per il benessere personale (8%) o prodotti cosmetici meno inquinanti (7%).

Un giovane su 3 usa i mezzi pubblici. Un altro 1 su 3 usa veicoli a motore

Ma c’è di più. Perché l’impegno delle Generazioni Y e Z non si limita alle parole: si traduce nei comportamenti di tutti i giorni.

Oltre 2 su 3, infatti, sostengono di aver pressoché abbandonato i mezzi di trasporto più inquinanti. Il 33% preferisce, là dove possibile, sfruttare il servizio pubblico viaggiando su bus, tram, metropolitane o treni locali.

Il 13% si divide tra biciclette e monopattini, mentre il 4% sta già sperimentando altre forme di micromobilità elettrica come hoverboard, monowheel e dintorni. Il 19% quando ha modo va direttamente a piedi. Solo il 31%, dunque, continua a prediligere i classici veicoli a motore a 2 o a 4 ruote, da passeggero o guidatore.

Anche il ricorso allo shopping online – che secondo alcuni studi può ridurre le emissioni di C0² di quasi tre volte rispetto a un acquisto nel canale fisico – rappresenta uno dei contributi alla causa, seppur inconsapevole. Solo il 16% è a conoscenza di questo aspetto mentre l’8% pensa che l’e-commerce abbia addirittura impatti ambientali negativi.

(Leggi come per le aziende il budget mobilità possa andare a vantaggio dei dipendenti delle aziende)

Mobilità sostenibile nei giovani, cosa agevolerebbe la transizione

Quali sono le mosse che, secondo i giovani, potrebbero agevolare la transizione? Innanzitutto un riassetto del trasporto pubblico, ovvero i mezzi che conoscono meglio in quanto più utilizzati.

Per quasi la metà di loro (45%) potrebbe bastare un potenziamento della frequenza delle corse. Il 26% punterebbe  sull’allargamento della rete al maggior numero possibile di aree cittadine, il 21% pensa che il contenimento dei prezzi di biglietti e abbonamenti sarebbe la soluzione ottimale.

Per la mobilità sostenibile nei giovani,solo l’8% in via prioritaria agirebbe sulla sicurezza e sul comfort dei veicoli.

Allo stato attuale, specie per esigenze lavorative, logistiche o familiari,  l’automobile rimane un mezzo indispensabile o quasi.

Gli stessi ragazzi, proiettandosi al domani, prevedono comunque di acquistarne una. Per il 61% è praticamente certo. Il 23% degli intervistati potrebbe rinunciarvi solo se dovessero crescere e affermarsi definitivamente i servizi di car sharing o di noleggio. Appena il 16% lo esclude a priori.

Un dato apparentemente controtendenza rispetto ai numerosi studi che vedono la Generazione Z lontana dall’auto di proprietà quale status symbol. Tale percentuale risente della sfiducia dei ragazzi rispetto a quanto il Paese sta facendo per la transizione ecologica.

La transizione ecologica verso la mobilità sostenibile nei giovani

A proposito di transizione ecologica e di mobilità sostenibile nei giovani: solo il 30% dei ragazzi pensa che in Italia si stia lavorando efficacemente verso questo obiettivo.

Questo sia dal punto di vista economico che culturale. Chiedono perciò uno sforzo anche agli adulti, specialmente a quelli “che contano”, per prendere decisioni e mettere in campo azioni che accelerino il cambiamento.

Alla fine, oltre 1 su 2 prevede tempi molto lunghi per il suo raggiungimento e 1 su 4 ritiene che in Italia smart cities e mobilità sostenibile siano un’utopia irrealizzabile.

Come fare, ad esempio, a imprimere una spinta decisiva verso un approccio ecologico al settore delle auto? Secondo gli intervistati, si dovrebbe agire su un doppio binario. Da un lato incrementando la presenza di colonnine di ricarica nelle nostre città: per 1 su 3 non si può prescindere da ciò.

Dall’altro incentivando il passaggio tramite bonus e incentivi: li mette al primo posto il 31%. Solo in secondo piano vengono le campagne sulla conoscenza dei benefici dell’elettrico per il pianeta e dei benefit che si possono avere grazie a questi veicoli (parcheggi gratuiti, accesso ai centri storici, ecc.). In questo caso a considerarle prioritarie è, in entrambi i casi, il 18%.

Mobilità sostenibile nei giovani

Il cambiamento? Sì, ma senza soluzioni efficaci si ritorna all’auto

Il 47% degli intervistati ritiene poi che sia fondamentale aumentare le infrastrutture dedicate alle 2 ruote, come piste ciclabili e bike station. Il 27% crede invece sia fondamentale ripensare gli spazi urbani con più attenzione a ciclisti e pedoni.

 «I giovani sono disposti ad abbracciare il cambiamento, a muoversi con i mezzi pubblici o in maniera sostenibile. Ma sono anche consapevoli che, allo stato attuale, le nostre città non sono ancora pronte. Quindi se per oggi la maggior parte lascia parcheggiate auto e moto private, un domani l’auto di proprietà sarà un must per molti di loro, per gestire la vita da adulti». Così Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, ha commentato i dati dell’indagine.

(Scarica qui i dati completi della ricerca)

L’indagine “I giovani e la mobilità sostenibile” è stata realizzata da Skuola.net per Eco, Festival della Mobilità Sostenibile e delle Città Intelligenti, con la collaborazione di Trenitalia, Enel, Amazon, Conai e Intesa Sanpaolo.

L’intervista ai 2.500 studenti è avvenuta tra giugno e settembre 2024.

L’evento di presentazione – che ha raggiunto circa un milione di persone attraverso collegamenti in streaming e social media – è stato chiuso dal viceministro Ambiente e Scurezza energetica Vannia Gava.

 

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