Mobilità in Usa, nell’87% dei casi basterebbe l’auto elettrica

Nell’87% dei casi, negli Stati Uniti gli spostamenti in auto potrebbero essere effettuati con auto elettriche. Una ricerca effettuata oltre Atlantico dal Massachussetts Institute of Technology e pubblicato da diverse riviste afferma infatti che nella maggior parte dei casi la “ansia da autonomia” sarebbe ingiustificata, dato che le vetture zero emissioni attualmente in commercio hanno a disposizione sufficiente percorrenza per le esigenze giornaliere.

L’ingegnere dei trasporti Jessika Trancik, che per 4 anni ha condotto lo studio, ha via via ribattuto a tutte le obiezioni che sono normalmente sollevate quando si parla di mobilità a batteria e che vanno dall’alto prezzo di acquisto, fino alla scarsa autonomia e all’elevato tempo per ricaricarle una volta rimaste a “secco”.

La ricerca si è basata su un gps installato su migliaia di auto negli Stati Uniti, che hanno mostrato il tipo di spostamenti giornalieri e, naturalmente, la distanza media percorsa. Lo studio è stato effettuato anche in collaborazione con il ministero dei Trasporti, che ha distribuito diversi questionari tra gli automobilisti.

Il risultato? Come detto, l’87% degli spostamenti potrebbe essere effettuato con una delle auto elettriche già in commercio, dato che l’energia consumata quotidianamente è pari o inferiore a quella immagazzinabile nelle batterie al litio a bordo delle emissioni zero.

L’87% rappresenta una media, che varia da città a città e in base alle condizioni climatiche, dove solitamente per i residenti in campagna tale percentuale scende all’81% mentre in città come Houston sale all’88%. Nel caso delle auto utilizzate per il car sharing, questa percentuale sale considerevolmente, soprattutto alla luce del fatto che entro il 2020 l’autonomia di ogni singola emissioni zero aumenterà ancora fino a coprire la necessità media del 98% delle auto in circolazione.

“I viaggi a lunga percorrenza restano ancora un ostacolo” ammette la ricercatrice “e ci sono periodi dell’anno in cui si parte per le vacanze o in cui il gran freddo o il gran caldo contribuiscono ad aumentare l’energia richiesta. E un’auto elettrica non basta”. L’ostacolo si può superare con una maggiore diffusione del car sharing e delle auto a noleggio di auto “convenzionali”, in attesa della capillare diffusione delle colonnine di ricarica su tutto il territorio nordamericano e di una corretta percezione del potenziale delle emissioni zero che oggi, dice la studiosa, “è ancora molto lontano dall’essere razionale”.

Un’ultima considerazione emersa dallo studio: se effettivamente l’87% delle auto circolanti negli Usa fossero elettriche, il consumo di carburante diminuirebbe del 61%. Da convincere ci sono sopratutto quei milioni di residenti che vivono nel Midwest e nelle aree rurali, per i quali una vettura deve soddisfare i bisogno più estremi di un lungo spostamento, anche perché spesso i trasporti pubblici sono assenti e la vita senza mezzi privati è sostanzialmente impossibile.

Emissioni? No, grazie

L’ultimo aspetto riguarda il CO2: con l’utilizzo su larga scala di auto elettriche si avrebbe un reale calo di emissioni nocive visto che l’energia che alimenta gli Usa arriva da conbustibili fossili (40% carbone, 27% gas, 13% rinnovabili). I ricercatori del MIT ritengono che se l’87% delle auto circolanti negli Usa diventasse elettrico (oggi è dello 0,2%), le emissioni dei trasporti calarebbero del 30% e le emissioni totali scenderebbero del 10%.

 

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