Mobilità dei dipendenti

Mobilità dei dipendenti, la strada passa dall’auto elettrica

In occasione di Biz travel Forum si è parlato anche della vicinanza di obiettivi tra il fleet management e la gestione dei viaggi aziendali. Ossia la mobilità tout court

Fleet manager e travel manager spesso fanno la stessa cosa: si occupano di mobilità dei dipendenti. Qusto il filo conduttore del convegno “Smart mobility in a smart world“, tenutosi a Milano in occasione di Biz Travel Forum, workshop che ha riunito molti addetti ai lavori del settore dei viaggi d’affari.

«Ormai il fleet management è un aspetto della mobilità che passa per le mani dei travel manager. Pertanto ritengo che fleet e travel management si debbano unire, in modo che l’azienda gestisca gli spostamenti dei dipendenti in un’ottica end to end». Così ha esordito Luca Patané, presidente di Uvet. Ossia una della principali Tmc italiane, che fa del business travel e della mobilità il proprio “pane”.

Il Biz Travel Forum si è tenuto all’Hotel Melià di Milano nella giornata di ieri, alla presenza di mobility e travel manager e di vari addetti ai lavori.

Mobilità dei dipendenti, il caso Hyperloop

«Non ho nulla contro le auto o gli aerei. Ma il futuro dei trasporti a lungo raggio è l’Hyperloop» ha detto Bipop Gresta, fondatore e amministratore delegato di Hyperloop TT, azienda che punta a creare e diffondere nel mondo questa tecnologia. Ossia un’ipotesi futuribile per il trasporto ad alta velocità di merci e passeggeri all’interno di tubi a bassa pressione.

Parlando di mobilità dei dipendenti e del settore auto, il presidente Unrae e il Ceo di Volvo Italia, Michele Crisci, ha fatto una panoramica del mercato e, in particolare, delle vetture elettriche. O emissioni zero, come alcuni dicono. «Nel settore automotive il cambiamento è iniziato ben prima del Covid. È un mercato che cambia pelle sia dal punto di vista delle motorizzazioni sia per i materiali costruttivi. Bisogna arrivare anche ad avere emissioni zero anche nel campo della costruzione dei materiali e delle auto».

Il manager ha infatti rimarcato il vero impatto di ogni vettura. «Fatto 100 l’impatto di un auto, il 50% è emissione allo scarico, il 25-30% è la costruzione dell’auto e l’estrazione dei materiali. Tutto il resto è il trasporto e la rottamazione. Le infrastrutture di ricarica di auto elettriche restano fondamentali anche perché molti turisti europei non verranno più in Italia perché avranno difficoltà a fare il pieno di energia».

A proposito di infrastrutture: le rappresentanze dell’autotrasporto e della filiera industriale e commerciale automotive si sono rivolte al governo. Anfia, Anita, Federauto, Unatras e Unrae “ritengono urgente l’adozione di un piano strategico per affrontare la decarbonizzazione del trasporto merci su gomma”. Tale piano – continua una nota congiunta – deve essere “ambizioso, realistico ed economicamente sostenibile dal sistema Paese”.

Mobilità dei dipendenti

Avis Budget Group: il nodo dei prezzi e gli investimenti in colonnine

Sul palco di Biz Travel Forum anche Gianluca Testa, managing director Southern Europe, UK e European central operations di Avis Budget Group. «Il nostro obiettivo è di promuovere un modello di guida che sia ecologico. Noi come Avis diamo la possibilità di provare un’auto elettrica con formule tutto compreso che danno serenità e chi le testa».

Il secondo riferimento è alla flotta auto, uno degli elementi cruciali della mobilità dei dipendenti. «Abbiamo vetture ibride ed elettriche e la sfida è aumentarle di numero. Il nostro gruppo ha messo in bilancio 10 milioni di euro (di cui 2,5 in Italia) per installare colonnine di ricarica. Tutto ciò lo stiamo facendo senza 1 euro di aiuto pubblico».

Un altro tema caldo è quello del reperimento delle vetture. «Abbiamo bisogno che ci vengano vendute, cosa che negli ultimi 2 anni è stato molto difficile. Il problema è trovare chi ci venda le auto elettriche a condizioni sostenibili e non con prezzi folli: ci stanno arrivando offerte con tariffe di auto a +40% rispetto al 2021, che già era a +30% sull’anno precedente. Dobbiamo fare sistema e stimolare la domanda. Più si stimola le aziende a viaggiare, più si crea la domanda».

Mobilità dei dipendenti, la strada tracciata passa dall’elettrico

Dai prezzi ai costi: Alberto Viano, presidente Aniasa e amministratore delegato di LeasePlan Italia, rimarca quanto quelli per produrre auto elettriche siano ancora troppo elevati. «Il problema è industriale e tocca ogni costruttore. Ritengo però che le batterie rimarranno per sempre a bordo delle auto: è un processo inarrestabile. Resta da vedere se, in futuro, tali motori elettrici saranno in esclusiva o se saranno in “coabitazione” con quelli termici. Ancora  non si sa».

Il manager milanese ha poi ricordato come, per le flotte auto aziendali, convenga «prendere auto a basse emissioni. A proposito di flotte: oggi il 67% dell’ibrido plug in è a bordo di auto di società di noleggio perché è quello che richiede la clientela. L’auto è il mezzo preferito quando c’è incertezza o decisione».

Un’altra azienda che supporta la mobilità elettrica è Allianz Partners. L’amministratore delegato Marco Gioieni, intervenuto a Biz Travel Forum, ha sottolineato come la sua azienda si sia concentrata molto sull’assistenza a 360 gradi verso i veicoli elettrici. «C’è poi il tema infrastrutture di ricarica: se, come sembra, è un problema seria, anche le compagnie di assicurazione se ne devono occupare. E noi lo stiamo facendo attraverso un accordo con un’azienda che installi le wallbox a casa degli utenti».

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