Arval lancia la campagna “The Journey Goes On #2”, per aiutare i clienti corporate a rispondere esaustivamente alle esigenze di mobilità dei propri dipendenti. Ma anche ad affrontare l’aumento dei costi delle flotte aziendali e ad accelerare sull’elettrificazione.
L’azienda del gruppo Bnp Paribas mette in campo azioni concrete, frutto di una attenta osservazione del mercato.
Questo approccio, è frutto di una approfondita analisi svolta da Arval Consulting, il team di consulenza strategica. Il gruppo di lavoro ha pubblicato un white paper che contiene una fotografia del mercato e possibili soluzioni per aiutare i fleet manager.
La strategia a favore della mobilità dei dipendenti
- Anticipare gli ordini, in particolare durante il periodo di rinnovo dei contratti. Per compensare l’allungamento dei tempi di consegna, che possono arrivare a un anno, Arval permette di allungare la durata del contratto o del chilometraggio. Questo permette di mantenere la disponibilità dei veicoli. Inoltre, poiché i veicoli elettrificati sono più facilmente disponibili di quelli termici, sta supportando i clienti ad accelerare la transizione energetica, grazie a un lavoro di consulenza mirata e allo Smart Approach. Un metodo che, partendo dall’analisi della flotta attuale, permette di trovare il giusto mix energetico tenendo conto del business aziendale, del Tcm e degli obiettivi di sostenibilità definiti dall’azienda.
- Allargare il panel di costruttori preferenziali. Di fronte ai ritardi nelle consegne, i fleet manager devono esplorare diverse opzioni. Come società multimarca, Arval consente di raccomandare le soluzioni più appropriate considerando la realtà del mercato e tenendo conto della disponibilità dei veicoli, del budget dei clienti e dei loro obiettivi di sostenibilità. Senza dimenticare la soddisfazione della mobilità dei dipendenti.
- Monitorare i costi di gestione della flotta al fine di aiutare i propri clienti a controllare al meglio il Tco. Si può adattare la durata o il chilometraggio nei contratti. Anche il noleggio a medio termine aiuta nello scopo.
- Ottimizzare la gestione della flotta attraverso la connettività. Le soluzioni di telematica sono utili a definire con precisione i bisogni reali di una flotta in termini di motorizzazioni e soluzioni di mobilità dolce. Questo permette anche il calcolo dell’impatto ambientale.
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Dalla mobilità dei dipendenti alla ricerca sugli eLcv
Dalla mobilità dei dipendenti alle prestazioni dei veicoli commerciali leggeri elettrici. Arval ha condotto una ricerca a livello internazionale per analizzare gli eLcv in diverse condizioni di guida. Una indagine che ha preso in considerazione l’impatto del carico utile e la temperatura esterna sull’autonomia della batteria.
Questo aiuta a scegliere l’alimentazione più adatta per il proprio veicolo commerciale leggero. Ma aiuta a capire anche di quali prestazioni operative siano capaci i furgoni elettrici.
L’azienda attiva nel noleggio a lungo termine e nei servizi di mobilità sostenibile, ha incaricato un ente esterno, specializzato nei collaudi e nelle omologazioni di veicoli.
L’obiettivo della ricerca era quello di offrire a chi cerca un veicolo commerciale una fotografia il più possibile puntuale della capacità degli eLcv. E di conseguenza di permettere ai responsabili delle flotte di valutare tutti i fattori rilevanti per la transizione verso i veicoli elettrici e quindi di poter prendere decisioni consapevoli.
Sono stati svolti test standard (real driving emissions o Rde) su tre modelli di noti produttori, appartenenti ai tre principali segmenti. Uno era un Lcv Small (peso totale ammesso di 2,4 t), un Lcv Medium (da 2,4 a 3 t) e un Lcv Large (oltre 3 t).
Lo scopo primario era confrontare le prestazioni a carico vuoto con le percorrenze previste dal parametro Wltp. Numero 2: valutare l’incidenza percentuale del maggior peso del carico sulla percorrenza misurata in chilometri, esaminando anche il tipo di percorso e l’influenza della temperatura esterna.
I risultati della ricerca Arval
Temperatura. Dai test è emerso come il freddo influisca sulle prestazioni della batteria, in termini di capacità ma anche di rigenerazione in frenata. In un ciclo combinato in condizioni invernali, i responsabili delle flotte possono prevedere un’autonomia effettiva del 60-70% di quella indicata dal Wltp.
Carico utile. Negli eLcv, il carico incide in percentuali molto simili a quelle dei furgoni diesel. Questi ultimi, generalmente, con un carico utile del 75% consumano il 20% di carburante in più rispetto a un carico dello 0%.
Tipo di percorso. In linea di massima, i furgoni elettrici dispiegano la massima efficienza nei percorsi extraurbani a velocità media. In tutti e tre gli scenari di carico (0%, 50%, 100%) i tre tipi di van hanno realizzato mediamente l’82% della percorrenza indicata dal Wltp.
Il tipico ciclo “fermata e ripartenza” dei percorsi urbani, che impone a un veicolo pesante ripetute accelerazioni da fermo, sembra incidere più di quanto previsto sul consumo di energia. Quest’ultima non viene completamente recuperata con la rigenerazione della frenata.
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La ricarica degli Lcv è un tema chiave in tema di risparmio
L’indagine ha anche analizzato il tema della ricarica degli eLcv, che rappresenta un fattore essenziale del processo decisionale. Tale ricarica può necessitare di una programmazione a monte un po’ più accurata rispetto ai rifornimenti dei veicoli a benzina o diesel.
Il motivo? Occorre valutare se il furgone può viaggiare un giorno intero con una sola ricarica, se si ferma durante il tragitto e se è possibile usare le soste per ricaricarlo. Ma anche se rimane in sede durante la notte e quindi se può essere ricaricato nel periodo di mancato utilizzo.
Per il bilancio economico della mobilità EV va quindi preso in considerazione il risparmio ottenibile con rifornimenti presso proprie strutture, che permettono una ricarica completa per una batteria da 50 kWh a meno di 10 euro di spesa. Con conseguente abbattimento del Tcm o costo totale di gestione.
«La diffusione dei veicoli commerciali leggeri elettrici nelle flotte aziendali sconta un ritardo rispetto alle passenger cars». Così spiega Massimiliano Abriola, head of strategy, consulting & Arval mobility observatory di Arval Italia. «Oggi, l’offerta copre praticamente tutti i segmenti e il ricorso a veicoli più sostenibili, anche oltre l’utilizzo per l’ultimo miglio, è una opzione concreta».
Nel fare questo, Arval segue un approccio metodologico che definisce SMaRT (smart mobility and responsibility target), con cui affronta la programmazione della transizione green.
«Con i clienti lo facciamo su flotte Lcv in modo specifico rispetto alle flotte auto, seguendo le peculiarità nel loro utilizzo, assegnazione e gestione. Siamo in grado di suggerire quando i veicoli commerciali elettrici possono essere idonei anche nel caso di percorrenze da 120 a 150 chilometri al giorno. Coniugando l’aspetto legato agli obiettivi di sostenibilità al bilancio economico della mobilità», conclude Abriola.