La città senz’auto per antonomasia spinge sulla mobilità a idrogeno. Il comune e la Città Metropolitana di Venezia, Eni e Toyota hanno infatti firmato un accordo finalizzato a valutare la possibilità di realizzare una stazione di rifornimento con il più leggero elemento chimico conosciuto. Nonché carburante che allo scarico rilascia esclusivamente vapore acqueo.
L’accordo prevede che, in caso di conclusione positiva dello studio di fattibilità che sarà subito avviato, Eni renda operativa una “colonnina” di rifornimento di idrogeno in una delle stazioni di servizio della società situate nel territorio comunale. Mestre e Marghera incluse. Tale area sarà individuata entro il 31 dicembre 2019.
Contemporaneamente, Toyota metterà a disposizione una flotta di 10 auto Mirai che verranno rifornite con questo combustibile. La firma dell’intesa suggella una collaborazione avviata da tempo tra i partecipanti. L’obiettivo è la promozione nel Veneziano della mobilità a idrogeno, sostenibile e a basse (o nulle) emissioni di CO2 e altre sostanze dannose.
Al tempo stesso, l’accordo favorirà la creazione di una rete di punti di rifornimento che permetterà nell’area (e anche oltre) la circolazione di mezzi alimentati a idrogeno.
«A Venezia siamo partiti dal presupposto che la sostenibilità ambientale fa sempre il paio con il tema delle risorse economiche», ha esordito il sindaco Luigi Brugnaro. Continua: «Vogliamo dimostrare che l’attenzione all’ambiente non deve essere percepita come un costo per la collettività, ma deve diventare volano per l’economia circolare».
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Mobilità a idrogeno: i test di ENI per la produzione dai rifiuti
«L’idrogeno è una sostanza che già usiamo nelle nostre attività – ha aggiunto Giuseppe Ricci, chief refining & marketing officer di Eni – in particolare nel ciclo bio della raffinazione. Principalmente per rimuovere l’ossigeno dalle cariche vegetali, dagli oli usati di frittura, grassi animali e altri scarti con cui a Porto Marghera produciamo biocarburanti”.
Continua: «Abbiamo inoltre iniziato a investire studiando tecnologie per la sua produzione a partire dai rifiuti solidi urbani e dalle plastiche non riciclabili,. Otre che per la mobilità, di cui l’accordo sottoscritto oggi rappresenta una importante pietra miliare per un futuro low carbon. Con le stazioni di idrogeno, Eni intende rafforzare ulteriormente la sua offerta di carburanti a basso impatto ambientale».
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«Siamo orgogliosi di fare la nostra parte insieme con Venezia e con Eni» ha dichiarato Mauro Caruccio, AD di Toyota Motor Italia.
«Siamo convinti del potenziale della mobilità a idrogeno per favorire il processo di decarbonizzazione della nostra società. Nel percorso verso una mobilità a zero emissioni avrà un ruolo da protagonista e complementare con altre soluzioni tecnologiche elettrificate. Per questo motivo abbiamo iniziato ad investire nello sviluppo della tecnologia a celle a combustibile oltre 20 anni fa e nel 2014 abbiamo introdotto Mirai, prima berlina ad idrogeno prodotta in serie, frutto della continua evoluzione della piattaforma ibrida-elettrica di Toyota».