Dell’impegno Michelin per attuare una policy sostenibile attraverso la flotta aziendale abbiamo avuto l’occasione di scrivere più volte. Dal primo pneumatico a bassa resistenza al rotolamento, nel 1992, all’oggi dove il produttore introduce un attestato di “gestione sostenibile” delle gomme sono trascorsi trent’anni, di grande crescita.
Sappiamo che il 20% del consumo di energia di un’auto è imputabile proprio alla resistenza al rotolamento degli pneumatici. Migliorarne la scorrevolezza e sfruttarne il pieno potenziale in termini di durata, riducendo le materie prime necessarie, è il primo passo da compiere.
Attestato Gestione sostenibile
All’inizio del 2022, Michelin Italia ha introdotto l’attestato di Gestione Sostenibile dei Pneumatici, assegnato a 31 aziende che hanno raggiunto il valore soglia di riferimento e che complessivamente hanno risparmiato 5.058 tonnellate di CO2 (l’equivalente di 18 viaggi di un camion dalla terra alla luna, o delle emissioni annuali di una flotta di 115 trucks) e 1.854 tonnellate di materie prime (risorse necessarie per produrre 26.428 Pneumatici).
Si tratta di un documento che valorizza concretamente le azioni intraprese per risparmiare risorse e materiali, favorendone il riutilizzo. Ad esempio, attraverso la ricostruzione e la riscolpitura delle gomme: quest’ultima procedura permette di salvare 1,5 litri di carburante ogni 100 km percorsi.
«Il riconoscimento è destinato alle flotte che condividono con Michelin la volontà di creare una mobilità più sostenibile anche nel trasporto di merci attraverso una gestione ottimale dei pneumatici», argomenta Silvia Vergani, Direttrice Marketing B2B Michelin Italia. Le misurazioni, effettuate da Michelin, e le formule matematiche restituiscono al fleet manager valori concretamente spendibili in un bilancio di sostenibilità.
All Sustainable
Con oltre 3700 persone, Michelin è il primo datore di lavoro italiano nel comparto pneumatici. In linea con gli obiettivi dell’azienda, gli stabilimenti italiani (Torino, Cuneo, Alessandria) sono impegnati nel ridurre del 50% le emissioni di CO2 (rispetto al 2010). La strategia che si chiama “All Sustainable” porterà all’impatto neutro sull’ambiente nel 2050 e, entro lo stesso anno, ad avere pneumatici realizzati esclusivamente con materiali sostenibili, nel rispetto degli accordi di Parigi.
L’insieme di progetti messi in campo è articolato e fa leva su processi industriali sempre più efficienti. L’innovazione del prodotto principe, la gomma, è al centro dell’enorme sforzo: gli ultimi due pneumatici introdotti fanno parte della visione complessiva orientata alla sostenibilità.
Gamma pneumatici
Pilot Sport EV è il pneumatico sviluppato per vetture elettriche sportive ad alte prestazioni, mentre Michelin e.PRIMACY si rivolge a tutte le tipologie di auto e SUV a motore termico, ibrido ed elettrico.
Entrambi includono nella loro progettazione l’analisi dell’intero ciclo di vita: ovvero l’impatto ambientale dall’estrazione delle materie prime, alla logistica, passando per la produzione e l’utilizzo. Infatti, sono stati concepiti per essere CO2 neutral al momento dell’acquisto. L’utilizzo poi diventa fattore determinante, se si pensa che l’efficienza e la sicurezza per una gomma Michelin rimangono elevate anche dopo avere percorso 30mila km.
La chiave di volta è il risparmio: la bassa resistenza al rotolamento di Michelin e.PRIMACY si traduce per l’automobilista in un saving fino a 0,21 litri di carburante ogni 100 chilometri, pari a circa 80 euro per la sua durata.
L’utilizzo di meno carburante comporta inoltre una riduzione delle emissioni di CO2. Un guadagno stimato in 174 kg durante la vita del pneumatico, corrispondente alle emissioni di CO2 generate da un veicolo che viaggia per più di 1.600 km. Quanto a PILOT SPORT EV, l’eccellenza sta nell’essere il primo ad essere sviluppato specificamente per offrire un miglior comportamento e una maggiore autonomia delle auto sportive elettriche: fino a 60 km in più. Ed è disponibile sia per il primo equipaggiamento, sia per il mercato del ricambio.
Insieme a Edison
A Cuneo, dove si trova l’impianto produttivo Michelin più grande dell’Europa occidentale (13 milioni di pneumatici per vetture all’anno) è stato progettato un efficientamento energetico colossale, insieme ad Edison: una roadmap di 15 anni per il progressivo contenimento di emissioni di CO2.
Attraverso un nuovo impianto di trigenerazione in grado di produrre contemporaneamente energia elettrica, vapore e acqua per il riscaldamento e il raffrescamento. Gli impianti fotovoltaici sulle pensiline dei parcheggi e in altre aree disponibili produrranno energia, mentre un sistema integrato di caldaie fornirà il vapore necessario alla produzione di pneumatici, bruciando biomassa legnosa a filiera corta.
In questo modo, dal 2023 la fabbrica avrà a disposizione il 16% dell’energia proveniente da fonti rinnovabili (già plus di Edison, ndr), corrispondente ad una riduzione di emissione di CO2 di 18mila tonnellate all’anno.