L’indiscussa leadership dell’Italia nel metano è uno dei punti di forza che mette in evidenza il gas naturale come buon partner dell’elettrico. Sarà uno dei temi che il nostro Mission Forum del 10 giugno a Milano tratterà con Snam4Mobility e diversi altri panelist.
Vedi qui il palinsesto del forum, in aggiornamento.
La società controllata da Snam, nata l’anno scorso per incrementare l’aumento delle stazioni di rifornimento a CNG (gas naturale compresso) e LNG (gas naturale liquefatto) in Italia, ha fatto il punto sull’evoluzione della mobilità sostenibile con le case auto. Ad aprile, nella sede di San Donato Milanese si sono dati appuntamento Audi, Seat, Cnh Industrial, Fpt, Landi Renzo ed Ecomotive Solutions per ascoltare l’a.d. Marco Alverà che ha ricordato i primati italiani: dal parco circolante composto da circa un milione di veicoli (+2% le immatricolazioni nel 2018) agli oltre 1.300 distributori, in aumento del 6% ogni anno dal 2011, fino alle prime iniziative sul biometano, gas rinnovabile a zero emissioni di Co2 i cui rifornimenti sono iniziati in via sperimentale in una stazione di servizio realizzata proprio da Snam in Toscana.
Il distributore di Rapolano (Siena), situato all’altezza del raccordo Siena-Bettolle, è ad oggi l’unico in Italia in grado di rifornire i veicoli al 100% con biometano, ottenuto dalla frazione organica dei rifiuti urbani (Forsu). Il carburante a pieno titolo green è stato messo a disposizione alla Piccini Paolo Spa (proprietaria dell’impianto) da un’azienda di Padova, la Sesa Spa (Società Estense Servizi Ambientali). Questa prima fornitura, pari a circa 2.500 kg, permette di effettuare più di 150 rifornimenti. Quello di Rapolano è il sesto distributore realizzato da Snam in Italia. All’iniziativa ha preso parte anche Seat, la casa automobilistica in questo momento più attiva nella mobilità sostenibile a CNG (gas naturale compresso) e biometano, e con la gamma di modelli a metano più ampia del mercato.
Leggi a questo link la comunicazione per esteso di Snam.
Insomma, il metano è il partner ideale per l’elettrico e insieme condividono anche una quota di mercato ancora molto bassa. Le potenzialità sono indiscutibilmente da far emergere: “Nel settore auto – ha dichiarato Alverà – le stime prevedono al 2030 una quota ambiziosa del 20-25% di elettrico. Ci sarà quindi spazio anche per il gas, che costa la metà di benzina e diesel e non ha emissioni di polveri. Ma non ci sono solo le auto. Ad esempio, molte navi del futuro saranno a metano. E recentemente abbiamo firmato un accordo con Fs Italiane e Hitachi per lo sviluppo dei treni a metano per sostituire vecchi motori diesel”.
Attualmente sono 50 le stazioni in fase di realizzazione da parte di Snam, che ha accordi con importanti operatori del settore come Eni, Api e Tamoil.
Il piano complessivo degli investimenti per il periodo 2018-2022 è di 5,7 miliardi, il 10% in più rispetto al precedente. La crescita è riconducibile sia ai nuovi business sia alla crescita di attività di manutenzione e sostituzione. Nel dettaglio, 4,8 mld riguardano la rete di trasporto, 700 milioni lo stoccaggio e la rigassificazione e 200 milioni i nuovi business legati alla transizione energetica.