Cresce il mercato del noleggio auto a lungo termine, scende la durata media dei contratti, aumentano le vetture ibride e calano leggermente quelle con motore Diesel.
Questa, in sintesi, l’analisi realizzata dall’Unrae in collaborazione con il Mims. L’Unione nazionale dei rappresentanti di vetture estere in Italia ha fatto una fotografia del settore. Settore che nei primi 9 mesi del 2022 vede un aumento generalizzato rispetto all’anno precedente.
I dati: in Italia i contratti stipulati sono stati 445.530, con una crescita dell’11,1% rispetto al 2021 ma per una durata media che scende da 23 a 20 mesi. Di questa cifra, il 15,3% riguarda i privati con contratti aumentati di 7.000 unità rispetto al 2021 (da 61.000 a 68.000). Pari a una quota di mercato salita di appena un punto percentuale.
A fare la parte del leone sono le aziende non automotive, che pur crescendo in termini assoluti (da 304.835 unità a 285.267) riducono il loro peso percentuale dal 71,1% al 68,4%.
Fra gli altri utilizzatori continua a crescere la quota delle società di noleggio a lungo termine che triplicano i volumi (da 10.028 a 29.686) e salgono dal 2,5% al 6,7%. Secondo Unrae, principalmente per motivi legati alla disponibilità del prodotto e all’accesso al credito. La share di dealer e costruttori migliora dal 3,6% al 3,9%. Al contratio, si riduce dal 7,6% al 5,8% la quota delle società di noleggio a breve termine (NBT).
[Leggi l’analisi del mercato flotte secondo Andrea Cardinali di Unrae]
Mercato del noleggio auto a lungo termine, il Diesel è sempre il preferito
L’analisi del mercato del noleggio auto a lungo termine ha toccato anche il tipo di alimentazione scelta. Le vetture con motore Diesel sono sempre in testa, anche se stanno perdendo posizioni in maniera graduale. E inesorabile.
Per i fleet manager delle aziende non automotive restano comunque quelle preferite, visto che il 64,7% delle flotte sono a gasolio (nei primi 9 mesi 2021 erano il 68,2%). Il canale dove il motore a benzina regge il passo delle Diesel è invece quello delle società noleggio a breve termine. In questo caso, la quota è in crescita (dal 34,2% al 27,9% del 2021) ed è la più elevata fra i cinque utilizzatori.
Dappertutto invece aumentano le ibride (Hev) con quote salite al 25,3% per dealer e costruttori, al 23,8% nel Nbt, al 21,1% fra i privati, al 18,4% nel Nlt, al 15,4% nelle aziende non automotive.
Le Plug-in (Phev) hanno un andamento differenziato: in crescita nel Nlt (10,4% contro 0,6%), dealer e costruttori (6% contro 4,4%), Aziende (5,5% contro 4,7%), in calo fra i Privati (9,2% contro 11,3%) e il Noleggio Nbt (1,2% vs 9,3%).
Le elettriche pure (Bev) perdono terreno ovunque. Eccetto che nel Nlt (6,8% contro 0,8%). L’unica quota a due cifre è per dealer e costruttori (17,7% contro 25,5% del 2021). Nel solo terzo trimestre 2022 l’impennata delle ibride e delle Plug-in, consente di raggiungere rispettivamente il 19% e il 7,2% del totale contratti del periodo.
[Leggi dell’analisi Unrae sul primo semestre]
La durata dei contratti? Scende da 23 a 20 mesi in media
L’analisi Unrae sul mercato del noleggio auto a lungo termine tocca anche i vari tipi di carrozzeria. Le berline prevalgono fra le società di Nbt (49%), Nlt (45,9%), dealer e costruttori (48,3%), mentre i privati privilegiano le Crossover (41,1%). Questi ultimi sono graditi anche dal Nbt (39,9%) e da aziende non automotive (30,7%).
La distribuzione geografica? Le tre regioni con le più alte percentuali di contratti di noleggio a lungo termine a privati sono Calabria (39,3%), Puglia (31,5%) e Campania (31,2%). In cima alla classifica le province di Napoli (31,6%) e Bari (28,4%), dove pesano gli alti costi dell’assicurazione RC Auto.
Il Trentino Alto-Adige, dove si concentrano le sedi legali dei principali noleggiatori, conserva invece il primato dei contratti di noleggio a lungo termine in capo alle società Nbt (52,2%) e Nlt (24%). Quote rilevanti riguardano anche le società Nbt di Sardegna (20,9%) e Sicilia (19,4%), e le società Nlt del Piemonte (32,7%).