Nel 2019, il mercato auto Europa ha registrato un +1,1% nelle nuove immatricolazioni. I dati resi noti da Acea (l’Associazione europea dei costruttori) si riferiscono alla Ue a 24, esclusi Croazia, Lussemburgo, Cipro, Malta ma inclusi Islanda, Svizzera e Norvegia. Qui le vendite 2019 hanno toccato i 15,69 milioni di unità. Il buon andamento delle vendite nel 4° trimestre, cresciute dell’11%, ha permesso di chiudere l’anno con +175mila unità in più.
Al contempo, il mercato delle auto diesel diminuisce del 14%, a vantaggio delle auto a benzina (+5%) e delle auto ad alimentazione alternativa (+41%). Quest’ultimo mercato auto è compsto da 1.753.307 nuove immatricolazioni e una quota dell’11,2%.
La Germania, con 317.623 nuove immatricolazioni di auto a motorizzazione alternativa (+75%), sottrae il primato all’Italia, che si ferma a 301.022 (+19%). Il mercato di auto “green” della Germania vale il 18,1% di tutto il mercato auto ecofriendly europeo (era il 14,6% nel 2018). Quello dell’Italia vale il 17,2% (era il 20,4% nel 2018).
Qui di seguito, il focus di approfondimento realizzato dall’area studi e statistiche di Anfia, l’Associazione nazionale della filiera dell’industria automobilistica.
Mercato auto Europa: le quote per “alimentazioni”
La quota di auto ad alimentazione alternativa è dell’8,8% in Germania (era del 5,3% nel 2018), mentre è del 15,7% in Italia (era del 13,3% l’anno prima), dove c’è netta prevalenza di auto a gas. In Norvegia tale quota sale al 68,3%, in Olanda al 21,7% e in Svezia al 21,5%.
Il mercato europeo delle auto diesel, come detto, si riduce del 14% e raggiunge una quota di mercato del 30,3% (era del 35,6% un anno fa). Tale riduzione annuale vale -216mila unità in Italia, -163mila in Uk, -123mila in Spagna e -89mila in Francia. Controtendenza la Germania, a +41.600 rispetto al 2018 (per le quote totali: vedere la tabella qui sotto).
Le vendite di auto a benzina sono aumentate di 433mila unità, pari a un +5%. La quota è del 58,5% (2,1 punti in più sulla quota del 2018). Nel 2019 sono state immatricolate 9,18 milioni di autovetture con questa alimentazione. Qui sopra: la tabella completa.
Lituania, Ungheria, Polonia e Paesi Bassi hanno la quota di auto a benzina più alta tra i Paesi europei, oltre il 70% del proprio mercato, e la Norvegia la più bassa, solo il 15,7% delle vendite.
Per quanto riguarda il mercato auto Europa delle alimentazioni alternative, nel 2019 le vendite di auto sono aumentate del 41%, pari a +511mila unità in più rispetto al 2018. La quota è dell’11,2% sul totale venduto (l’anno precedente era dell’8%). In totale lenvendite annuali di auto a trazione alternativa sono salite a 1,75 milioni.
Mercato auto Europa: il tema ambientale
Sul fronte ambientale, l’agenda anti-diesel ha influenzato le vendite e le emissioni. Secondo i dati provvisori pubblicati dall’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), nel 2018 le emissioni medie di biossido di carbonio delle nuove autovetture immatricolate nell’Unione europea sono aumentate per il secondo anno consecutivo, arrivando a 120,4 g/km. Questo dopo un costante calo dal 2010 al 2016, di quasi 22 grammi di CO2 per chilometro.
Nel 2018, le emissioni di CO2 delle auto diesel (121,5 g CO2/km) sono mediamente molto vicine a quelle delle auto a benzina (123,4 gCO2/km). La differenza di 1,9 g di CO2/km è stata la più bassa osservata negli ultimi 5 anni.
Lo studio dell’Aea evidenzia che le vendite di veicoli elettrici ibridi plug-in (Phev) e di veicoli elettrici a batteria (Bev), pur continuando ad aumentare, detengono solo il 2% del totale mercato (era l’1,5% nel 2017).
Le emissioni di nuovi veicoli vengono sistematicamente testate mediante procedure di “omologazione”. Dal 2017 è stata istituita la nuova procedura mondiale per i test sui veicoli leggeri (Wltp), con l’obiettivo di sostituire gradualmente il vecchio ciclo di guida europeo (Nedc) obsoleto.
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Emissioni auto: obiettivo 2021 e i “supercrediti”
Per raggiungere il target Ue di 95 g di CO2/km al 2021, occorre che la media delle emissioni si riduca ancora di 25,4 g/km rispetto al valore del 2018.
Il target emissivo previsto corrisponde a un consumo di carburante di circa 4,1 l/100 km di benzina o 3,6 l/100 km di gasolio. Gli obiettivi di emissione vincolanti per i costruttori prevedono che a chi produce auto più pesanti siano consentite emissioni maggiori rispetto ai produttori di auto più leggere.
Dal 2021 i costruttori che vendono le loro auto sul mercato europeo potrebbero trovarsi a pagare multe salate. La media complessiva delle emissioni di CO2 prodotte dalla gamma di ciascun produttore di auto in Ue dovrà essere minore o uguale a 95 g/km. Nel 2020 tale media varrà per il 95% della gamma. Ciascun produttore potrà infatti scegliere il 5% dei modelli in vendita che non verranno conteggiati. Dal 2021 invece il calcolo sarà fatto su tutti i prodotti.
La Commissione europea ha introdotto anche dei sistemi chiamati “supercrediti”. Di cosa si tratta? Ai produttori saranno concessi incentivi per immettere sul mercato automobili che emettono meno di 50 g/km attraverso un sistema di “supercrediti“. Ai fini del calcolo delle emissioni specifiche medie di un costruttore, tali auto saranno quindi conteggiate come:
– 2 veicoli nel 2020
– 1,67 veicoli nel 2021
– 1,33 veicoli nel 2022
I produttori possono raggrupparsi e agire insieme per raggiungere il loro obiettivo di emissioni. Per colmare la differenza tra i valori attuali e quelli del target al 2021 ed evitare una multa salatissima, Fiat Chrysler ha deciso di acquistare da Tesla alcuni crediti ambientali. Tale misura è consentita e permette a chi è in ritardo di investire in ecosostenibilità senza subire sanzioni.
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Acea e T&E chiedono all’Unione infrastrutture di ricarica per EV
A settembre 2019, Acea ed Eurelectric e transport & environment (T&E), hanno chiesto alle istituzioni europee di facilitare un rapido lancio dell’infrastruttura di ricarica intelligente a pagamento per i veicoli elettrici. È la prima volta che l’industria automobilistica, il settore elettrico e il gruppo verde dell’Ue hanno unito le forze per fare sì che tutti in Europa possano avere accesso alla ricarica che dovrebbe essere altrettanto semplice come lo è oggi il rifornimento di carburante.
E il futuro? Nella Ue, le emissioni di CO2 delle auto nuove dovranno ridursi ancora del 37,5% dal 2020 al 2030, con un obiettivo intermedio del 15% al 2025. Della stessa proporzione il taglio richiesto al 2025 per le flotte di furgoni e pulmini, per i quali il target al 2030 è fissato al 31%. Per i camion la riduzione di CO2 è del 15% al 2025 e del 30% al 2030.
Per un chiarimento, vedere la tabella qui sotto.
Nel 2019, secondo i risultati preliminari di Acea, il mercato auto Europa ad alimentazione alternativa si compone di 564.225 auto elettriche (Ecv), di cui 365.372 a batteria (Bev+fuel cell) e 198.853 ibride plug in (Phev+Extended Range); 931.801 ibride (Hev mild-full) e 257.281 auto a gas (gas naturale, Gpl, E85).
La quota delle auto “ecofriendly” nell’Ue/Efta è pari a 11,2% del mercato complessivo.
Il grafico seguente riporta la classifica dei primi 11 mercati ad alimentazione alternativa in Ue/Efta.
Il mercato italiano, come detto, perde la prima posizione a favore del mercato tedesco, che lo supera di 16.601 unità. I primi 5 Paesi a trazione alternativa dell’Ue/Efta, che rappresentano il 67% del mercato europeo, sono: Germania (18,1%), Italia (17,2%), Uk (13,1%), Francia (10,1%) e Spagna (8,6%).
Mercato auto Europa: quanto “pesano” le alternative
Il segmento delle auto elettriche (Ecv) pesa per il 32,2% del mercato ad alimentazione alternativa e si compone del 20,8% di auto Bev/Fc e dell’11,3% di auto Phev/Er. Il segmento delle auto ibride mild-full (Hev) vale invece oltre la metà del mercato a trazione alternativa (53,1%). Infine le altre alimentazioni alternative (Metano, Gpl, etanolo) rappresentano il 14,7% del mercato.
Le immatricolazioni di vetture elettriche (Ecv=Bev+Phev) sono state 564.225, in aumento del 45,5%. Il segmento delle auto Bev risulta in aumento dell’80,8% su base annua, mentre il segmento delle ibride plug-in (Phev), aumenta del 7,1%.
In Ue/Efta, nel 2019, un’auto ogni 28 immatricolate è elettrica (inteso Bev+Phev). Secondo questo rapporto, il paese leader per quanto riguarda le vendite di auto ricaricabili è la Norvegia (1 auto ogni 2 sul mercato totale nazionale), seguita da Islanda e Paesi Bassi (1 ogni 6), Svezia (1:9), Finlandia (1:15).
Il mercato auto Europa, per quanto riguarda le ibride (Hev, ossia mild-full hybrid) nel 2019, rappresenta oltre la metà delle auto ad alimentazione alternativa (931.801), con una variazione positiva del 49,2%.
Norvegia, Islanda, Finlandia, Svezia, Olanda e Italia hanno il mercato ad alimentazione alternativa che pesa di più rispetto al proprio mercato totale.
In Norvegia la quota delle autovetture ad alimentazione alternativa ha raggiunto il 68%. In Islanda la quota è invece del 27%, in Finlandia e Olanda del 22% e in Svezia del 21%. Segue Italia con il 15,7%, Svizzera (13,1%), Irlanda (12,8%), Spagna (12%), Portogallo (10,8%), Bulgaria (10,7%) ed Estonia (10,5%). Regno Unito, Germania e Francia, hanno quote di auto ad alimentazione alternativa sul proprio mercato del 9,9%, 8,8% e 8%.