Come si chiude il Mercato auto e LCV 2022? A novembre il mercato Passenger Cars ha fatto segnare lo stesso risultato positivo di ottobre: +14,9%. Il dato del penultimo mese dell’anno contribuisce ad attenuare ulteriormente il passivo del cumulato annuo, che ora si attesta a -11,51%, con una perdita rispetto al 2021 attorno alle 158.000 nuove targhe.
Mercato auto 2022
A riprova delle difficoltà del mercato nel 2022, sono i privati ad essere andati in stallo, con una performance identica a quella del novembre del 2021: 68.000 immatricolazioni, pari a una quota di mercato del 56,67%, mantenendo il passivo rispetto allo scorso anno attorno alle 148.000 unità, cioè la quasi totalità della flessione del mercato nel 2022, lasciando agli altri canali solamente 10.000 targhe in meno.
Il risultato migliore di novembre è invece ascrivibile al noleggio: il lungo termine ha fatto segnare una crescita del 66,91%, con ben 12.900 nuove targhe in più, mentre il breve termine è cresciuto addirittura del 136,37%, superando le 2.000 unità in più.
Mercato LCV 2022
Il settore dei Veicoli Commerciali Leggeri non arresta la sua discesa: dopo il -7,24% di ottobre, a novembre la flessione è stata del 20,2%, il che porta al dato cumulato dei primi 11 mesi del 2022 a -12,26%, per una perdita di volume superiore alle 19.000 unità.
Previsioni 2023
Se la situazione di quest’anno appare ormai delineata, con il mercato Passenger Cars che si avvia a chiudere attorno a 1,3 milioni di nuove immatricolazioni e il comparto LCV verso quota 150.000, in questo momento Dataforce anticipa le prime previsioni per il 2023. Il prossimo anno il mercato dell’auto dovrebbe crescere del 6,5% raggiungendo 1.385.000 immatricolazioni, mentre il mercato dei Light Commercial Vehicles dovrebbe raggiungere le 155.000 unità (+3,3%).
Commento al mercato auto 2022
“Manca solo un mese alla chiusura del 2022”, commenta Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia. “Un’altra annata difficile per il mercato dell’auto italiano che chiuderà ancora una volta col segno meno e che, unico in Europa, ha bruscamente frenato nella transizione verso l’elettrico. Le previsioni per il prossimo anno non saranno molto migliori: crescita a una cifra, 6 punti per le vetture, 3 punti per i veicoli commerciali. Le elettriche guadagneranno due punti di quota, un record per l’Italia, ma una percentuale ridicola per stime e obiettivi che è meglio far finta di non ricordare.
2023 alla spina
Saranno le plug-in a crescere più delle ibride stavolta, ma solo perché l’offerta (Toyota inclusa) si sta indirizzando a questa soluzione di passaggio. Soluzione che, come i cesti natalizi della miglior tradizione, cerca di infilare dentro il contenitore di tutto e di più, con motori termici sempre più prestazionali, batterie sempre più capienti e motori elettrici sempre più potenti, col risultato di mettere su strada vetture che pesano quanto un veicolo commerciale, finché la Commissione Europea non deciderà di premiare la leggerezza che, ricordiamolo, resta una variabile fondamentale quando si parla di consumi ed emissioni”.