Le grandi sfide del futuro dei concessionari e della ricambistica secondo il Consorzio lombardo Miro, che fa parte del network nazionale AsConAuto, in una serata allo StudioPiù di Milano, per celebrare i dieci anni dalla loro fondazione, con una grande novità, ovvero un cambio di denominazione, “da Miro ad AsConAuto Milano“, la butta lì il presidente Giovanni Rigoldi, in una specie di talk show, piuttosto rumoroso a dire il vero, moderato dallo storico giornalista, nonché nostro ex-collaboratore, Pierluigi Bonora. Un Consorzio (vedi qui il sito) che si avvia a toccare un fatturato di ben 40 milioni di euro, “dai 13,6 milioni del 2010, grazie a unicità e qualità” commenta Rigoldi, il che vuol dire ovviamente ricambi originali. Un mondo, però, che si trova ad affrontare una sfida epocale, che si sta spostando dalla meccanica alla meccatronica, con l’evoluzione delle vetture e della mobilità (vedi qui l’iniziativa di Autorigoldi per Taste in the city).
Le (grandi) sfide del futuro della ricambistica secondo Miro, consorzio milanese di AsConAuto, colosso nazionale dei concessionari d’auto
Dalla grande idea di Filiberto Vaiani da Rimini nasce questo sistema fatto da consorzi locali gestiti però centralmente da un’unico soggetto, ovvero Gestione consorzi con sede proprio sulla riviera romagnola, al centro di una galassia composta da 963 concessionari riuniti di 21 consorzi che, dal ’96, hanno transato circa 5 miliardi di euro di ricambi: “Solo l’idea che un consorzio importante come quello di Miro Milano voglia cambiare nome è molto bello, e mi piacerebbe che anche i nostri 400 furgoni che consegnano i nostri ricambi lo facessero” dice il presidente AsConAuto Fabrizio Guidi, a cui piacerebbe “lanciare un network legato al consorzio”, e attacca la politica e le istituzioni sulla guerra la diesel, sottolineando come “gli euro 6 e gli ibridi Diesel inquineranno meno degli elettrici, perciò i motori termici avranno ancora una vita lunga. Il passaggio all’elettrificazione sarà un processo lungo. E noi dobbiamo farci trovare pronti”. Con una corretta formazione dei dipendenti, grazie anche all’accordo con Scuole di eccellenza come la Scuola Martesana, l’utilizzo della Rete, “perché ormai due clienti su tre conoscono i prezzi dei ricambi grazie al web” dice Rigoldi, spostando così il focus dal costo del pezzo alla manodopera, “a 35 euro all’ora in Italia, mentre in Francia è il doppio” sottolinea Luca Montagner, Senior Advisor Quintegia, organizzatore anche del nuovo appuntamento del settore, ovvero il Service Day, che si terrà al Brixia Forum di Brescia il prossimo 16-17-18 novembre.
Una problematica, quella della manodopera, centrale anche per Guidi, “la sfida del concessionario oggi è di non essere più solo il punto terminale dell’iter di acquisto. dobbiamo diventare consulenti della mobilità a tutto tondo per il cliente finale. Senza alcuna contrapposizione tra riparatori e concessionari. Il mondo dell’assistenza deve diventare protagonista”, afferma il presidente di AsConAuto, che ha voluto anche sottolineare l’impegno sociale del Consorzio, che ha realizzato ad esempio diverse scuole per ben 500 bambini in Madagascar. Si pensa al futuro ma dai Consorzi di AsConAuto si pensa anche al presente. Non solo in Italia.