Per molti è l’ultima vera casa auto italiana, in mezzo a una moria di grandi nomi ora da museo o una vitalità solo condivisa, nel tricolore. Si parla di Ferrari e, forse, non hanno torto quelli che la vedono unica anche in quel senso. Anche quando iniziano, molti, a dire che costruisce SUV, come il Ferrari Purosangue.
Per certo è unica nel successo, a 360° come dicono anche i conti di bilancio e il mercato. Anche quando prova a mettere in vendita un genere di vettura che poteva sembrare blasfemo, un tempo.
Ferrari Purosangue
Ferrari Purosangue non è un SUV, però nemmeno la classica coupé o spider di Maranello. Meglio di tante sue sorelle berlinette però sfonda sul mercato, subito: gli ordini sono andati ben oltre le migliori aspettative, dicono i dirigenti Ferrari.
Il Cavallino corre nei conti (utile +10%) e in produzione (consegne +15,9%). Hanno dovuto rivederne il traguardo di fine anno: ricavi da 4,9 a 5 miliardi.
Non come Lambo
Sebbene modello che estende la gamma Ferrari, con alti numeri possibili, Purosangue non fa e non vuole fare quanto si è visto con Urus a Sant’Agata: non raddoppierà la produzione, dichiara l’AD Ferrari Benedetto Vigna. Non supererà il 20% della produzione totale.
A conti fatti, si stimano oltre 2.500 Purosangue prodotte e vendute nel 2023, ma non 3.000. Chi volesse contarne i ricavi annui, può contare su un listino prezzi a partire da 390.000 euro, per 2.650 auto, non certo in allestimento base… Il miliardo è già conteggiato e superato.