L’analisi della Hyundai i40, la Wagon coreana in salsa europea

Rinnovata soprattutto nella parte anteriore, la Hyundai i40 Wagon (lunga 447 cm, per la cronaca) ha un’aria molto europea, molto piacevole. Non a caso Hyundai l’ha progettata e la costruisce in Germania, sicuramente dando un’occhiata alle altre familiari del segmento D. Il restyling 2015 non è stato solo di immagine, visto che assetto e set-up, vedi l’introduzione dell’Advanced Traction Cornering Control e del cambio a doppia frizione DCT a sette rapporti, ha portato a un comportamento stradale ancora più godibile mentre dall’ammiraglia Genesis sono state mutuate alcune tecnologie. Una wagon quindi capace di soddisfare le esigenze di una clientela business come di portare un gruppo di persone nel fuoriporta. In entrambi i casi, l’abitacolo è spazioso oltre la media e il bagagliaio all’altezza delle concorrenti (da 553 a 1719 litri), a seconda delle configurazioni, aiuta.

LA GAMMA  
Otto le versioni che nascono dall’incrocio di quattro allestimenti,  Classic, Comfort, Business e Style, con tre motorizzazioni Euro 6: un benzina a fasatura variabile (1.6 GDI da 135 CV) e il diesel 1.7 CRDi con due livelli di potenza, 115 e 141 CV, quest’ultimo con 5 CV in più rispetto alla serie precedente. Quanto ai prezzi si parte da 27.200 euro per l’entry level , 1.6 GDI Classic, che ha un prezzo promozionato di 21.650 euro chiavi in mano,  a 38.500 euro per la top di gamma, ossia la 1.7 CRDi  7DCT Style da 141 CV.

LA PREFERITA   
Difficile non puntare sulla 1.7 CRDi con allestimento Business, wagon “risparmiosa” che viene proposta sia con il cambio manuale che con il 7DCT, pensato per un utilizzo completamente automatico o simil-manuale: nel secondo caso, che consigliamo vivamente, i consumi sono rispettivamente di 5,2/4,4/4,7 litri ogni 100 km nel ciclo urbano/extraurbano/combinato, grazie a una coppia molto “elastica” con il picco di 340 Nm, tra 1.750 a 2.500 giri/minuto. Anche il sistema ISG (lo stop & go di casa Hyundai) dà una bella mano nel traffico cittadino. La dotazione più che valida: computer di bordo, navigatore satellitare, climatizzatore manuale, sistema audio integrato, sensori di parcheggio, comandi al volante, cinque sistemi di sicurezza attiva (ESC, ABS, HBA, LDWS e l’inedito SLIF che avvisa sui limiti di velocità), nove air bag, fari bi-xenon.

IL VALORE RESIDUO  
Il valore residuo del vecchio modello (2001) in una analisi di Quattroruote era risultato il migliore tra le berline del segmento “D” non Premium.

I COSTI DI GESTIONE 
Cinque anni di garanzia, di assistenza stradale e controlli gratuiti, a chilometraggio illimitato. In una singola frase “5 anni di Tripla Garanzia”: è l’esclusivo servizio post-vendita che Hyundai offre anche per la i40. Basti dire che oltre ai 60 mesi di garanzia sul prodotto, il pacchetto include tanti check-up gratuiti per la propria vettura e su un servizio di assistenza – 24 ore su 24 – che aiuta ad affrontare con serenità ogni spostamento. Il massimo.

LE FORMULE FINANZIARIE   
Per chi non vuole acquistare subito la vettura, Hyundai Motor Company Italia si serve di un partner esclusivo come Santander Consumer Bank Italia che propone leasing personalizzati per aziende e privati. La soluzione più interessante è la i-Plus con anticipo e rata mensile su 24 o 36 mesi: finito il contratto, ci sono tre opzioni: sostituire l’i40 con una nuova vettura della gamma, tenerla saldando o rateizzando il Valore Futuro Garantito, riconsegnarla al concessionario senza particolari obblighi. In i-Plus si possono anche inserire le garanzie assicurative di Soluzione Hyundai.

I PREGI E I DIFETTI     
Affidabilità, sicurezza e comfort, senza svenarsi economicamente: obiettivo importante, soprattutto nel momento attuale. E con la versione i40 Business è stato raggiunto, a partire dalla scelta di un propulsore che permette ai più virtuosi di fare un Milano-Roma-Milano, ma anche di sfiorare i 200 km/h e passare da 0 a 100 km/h in 11 secondi con emissioni di 123 grammi di CO2 nel ciclo medio combinato. Difetti? Diciamo che sono migliorabili la posizione di guida per chi è alto sopra la media, la visibilità del lunotto (ma ormai è problema comune a tanti modelli) e gli innesti del cambio manuale, un po’ ruvidi.  Per  questo consigliamo un piccolo sforzo economico in aggiunta e puntare sul DCT.

IMMAGINE   
Sicuramente positiva, e al giorno d’oggi è tutt’altro che scontato per una familiare, visto il boom dei crossover compatti. Al di là della versatilità e dello spazio, doti quasi scontate per modelli con questa vocazione,  Hyundai ha rispettato il copione del brand, ovvero prezzo competitivo, dotazione ricca, garanzia super, semplicità di utilizzo,  ma al tempo stesso ha alzato l’asticella sia per la parte estetica (le finiture sono eccellenti) sia per quella tecnica.

 

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