E’ inevitabile; cresce infatti la diffusione della telematica a bordo delle auto aziendali, strumento che aumenta la gestione della flotta, la sicurezza dei driver, aiuta la riduzione dei costi e dà ai Fleet Manager informazioni efficaci in caso di furto e prevenzione delle truffe. Tra le grandi aziende che generalmente si affidano al Noleggio Lungo Termine quasi il 60% sta valutando infatti di aumentare la propria dotazione di intelligence sul parco auto, secondo anche la ricerca “La telematica sale a bordo delle flotte aziendali”, promossa da Top Thousand osservatorio sulla mobilità aziendale composto da Fleet e Mobility manager di grandi aziende.
I risultati della ricerca sulla telematica che sale a bordo delle flotte aziendali secondo Top Thousand
La ricerca ha preso in considerazione una flotta campione di 60 grandi aziende appartenenti a diversi settori (ascensori, cosmetici, chimica, servizi logistici) con una flotta complessiva di oltre 53 mila auto, di cui l’84% (44.500 unità) gestite con la formula del Noleggio a lungo termine e si è focalizzato sull’utilizzo delle black box, “che ne facilitano la gestione, migliorano la sicurezza e riducono i costi”.
Il 68% dei gestori di flotte ha già la possibilità di accedere a “informazioni telematiche” sulle sottrazioni di veicoli, il 51% se ne serve per trarre dati sugli incidenti, il 34% per la verifica dei consumi, che permette anche ”di evitare truffe da parte dei driver e il monitoraggio delle attività di manutenzione e degli stili di guida, con il duplice obiettivo di promuovere una coscienza più ecologica e incrementare la sensibilità verso la sicurezza”. Perciò il 58% dei gestori di flotta sta valutando di incrementare il numero di ”scatole nere” a bordo della propria flotta mentre il 64% dei Fleet manager evidenzia come beneficio principe del loro impiego una migliore gestione della flotta, quasi a pari merito con l’incremento della sicurezza dei driver (62%), seguito dalla riduzione dei costi di gestione (48%) del parco auto. Tra le funzionalità future più attese il ”15% indica il controllo dello stile di guida del driver e la verifica dei reali consumi di carburante, mentre il 12% è interessato al monitoraggio dell’uso, della manutenzione e delle emissioni del veicolo”. Infine, sul tema privacy, l’analisi evidenzia come per vincere le diffidenze dei driver, molte aziende abbiano fatto ricorso a soluzioni informative interne (39%), si siano rivolte all’ispettorato del lavoro (10%) o abbiano raggiunto un accordo con le rappresentanze sindacali (22%).
”Lo studio dimostra come i Fleet Manager italiani stiano avendo un approccio ‘soft’ nei confronti della rivoluzione telematica in corso, destinata a cambiare radicalmente le modalità di gestione e fruizione dei veicoli aziendali. Sicurezza del driver e protezione del veicolo rappresentano i due principi guida della diffusione delle black box a bordo delle flotte. E anche i driver, inizialmente spaventati da possibili, eccessivi controlli nella vita aziendale e privata, stanno imparando ad apprezzarne i vantaggi in termini di comfort e sicurezza” ha commentato la ricerca Riccardo Vitelli, Presidente di Top Thousand.