Seguendo il claim della pubblicità appena partita in TV, ovvero “ricalculate“, anche la presentazione della nuova Jeep Compass a Lisbona è stata concepita per… continuare a ricalcolare ogni informazione che si aveva sul nuovo modello Jeep. Tutta un’altra cosa rispetto al precedente modello.
Informazioni che vanno dalle 70 e più tecnologie con cui l’auto è stata dotata per avere più sicurezza, sia attiva che passiva, per il driver, gli occupanti del veicolo e il pedone, e per avere ausili alla guida utili “perché i nostri clienti vogliono una esperienza totale, simile in tutte le situazioni di terreno” spiega il Product Planning Jeep Manager Marco Pigozzi, che sottolinea come questa “è la prima vera Jeep globale, concepita negli Stati Uniti ma con tanto intervento italiano e degli altri uffici Fca nel mondo”. Mondo dove è stata presa l’ispirazione per la sua linea, come afferma il designer l’Exterior Designer Responsible Chris Piscitelli “piuttosto aggressiva per essere un suv” con un design esterno che si raccorda, in molti elementi “con quello interno” aggiunge Ryan Patrick Joyce Interior Design Manager.
Tutte le misure della Nuova Compass
La nuova Compass si va pienamente a posizionare nel segmento C con “440 cm di lunghezza e 263,2 di passo, 10 cm più del Renegade” come commenta Ettore Maria Dezza, Vehicle Line Executive Global BUV , che ci parla anche del bagagliaio, “con un volume di 438 litri totali e 1251 litri con sedili posteriori abbattuti, e con la possibilità di alzare e abbassare il pianale ci carico guadagnando o ricavando al disotto dai 20 ai 50 litri”. Dezza ha pure sottolineato come funziona l’Active Drive Made in Jeep, con “che presenta una funzione esclusiva di disconnessione dell’assale posteriore che si aziona solo quando è necessario per una maggiore efficienza dei consumi. Il sistema di controllo della trazione Selec-Terrain permette di scegliere tra quattro modalità per le massime prestazioni in tutte le condizioni climatiche”. Dezza ha poi parlato dei motori che propone il nuovo modello della casa italo-americana “a benzina sono due; il 1.4 litri, da 140 CV, con cambio manuale, e da 170 CV, con cambia sia manuale a sei rapporti che automatico a nove, e un 2.0 con cambio automatico; tre anche i propulsori a gasolio, con un 1.6 da 120 CV e cambio manuale, e due 2.0 da 140 CV sia manuale che automatico e da 170 CV solo in automatico, il tutto in diverse versioni tra cui spicca il Trailhawk, nato per l’off road con il 4×4 automatico utilizzabile anche in versione Snow, Sand, Mud (fango, ndr) e Rock”.
La nuova Compass, una vera Jeep. A misura anche per le flotte
Dante Zilli, Head of Jeep Brand Emea, ha invece sottolineato come la nuova Compass segua le orme del nostro brand, “molto forte, con tanti clienti fedeli, e che si presenta ormai come un Worldclass product, con un approccio senza alcun compromesso come, appunto, ha fatto il nostro Grand Cherokee (leggi qui il report sulla sua presentazione, ndr) che fa parte di una strategia globale di prodotto. E lo si vede anche da dove costruiamo i modelli Jeep; sei fabbriche in tutto il mondo, in quattro delle quali produciamo il Compass”. A Toluca, Messico, per gli Stati Uniti ma anche per l’Europa e l’Italia, in Brasile per il Sud America, l’India, per i paesi dove si guida a destra, tra cui la Gran Bretagna, e la Cina per il mercato interno. “Non per nulla veniamo da 5 anni da record, con 1,4 milioni di auto vendute lo scorso anno e con un più 19% sull’anno prima” dice Zilli , che sottolinea come questa percentuale salga al “più 20% se si guardano solo le flotte”.
Flotte di cui si occupa Carlo Melloni Fleet manager e marketing manager Fca per l’Emea (del quale pubblicheremo una intervista prossimamente su queste colonne) il quale mette l’accento sul fatto che il segmento C di questa tipologia di auto cresca ogni anno a colpi di 100 mila unità annue, con 1,6 milioni nel 2016, 1,7 stimati per quest’anno e 1,8 milioni per il 2018, “segmento che aggrediamo con un’auto, la nuova Compass, che oltre che per i privati è ottima anche per le flotte, andando incontro sia alle esigenze dei Fleet manager che degli User chooser, tanto che ci aspettiamo almeno un 30% di vendite in questo segmento. Grazie a valori residui in linea con il mercato e, in alcuni casi migliori, e che proponiamo attraverso i nostri business center, ormai 250 in Europa, direttamente sule pmi e professionisti, ma anche alle grandi aziende, sfruttando peraltro l’aiuto di Leasys, che sta crescendo in diversi paesi del continente”.