È alto quasi due metri, non esattamente lo stereotipo del pugile giovane, asciutto o tutto muscoli e lo chiamano il “Gypsy King”. Ha guadagnato milioni con i combattimenti di boxe, in crescendo di vittore e titoli, finché non ha incrociato quello che ora è il campione indiscusso dei pesi massimi (WBO, WBA e IBF, oltre che WBC): Oleksandr Usyk.
A Riyadh, in Arabia Saudita, Tyson Fury ha perso ai punti entrambi gli incontri, di maggio e di dicembre 2024. Usyk lo supera nettamente in quanto a cinture ora, ma, in quanto a flotta di auto, che Fury ama, l’inglese resta avvantaggiato ancora.
Difficile infatti avere come lui, a disposizione, ben due Rolls-Royce Phantom (da 384.000 sterline l’una) e più di una Ferrari, oltre che Lamborghini. Non gli manca una Porsche elettrica, Taycan e ovviamente possiede una Range Rover, con colorazione mimetica.
Nonostante denari e celebrità, in alcune occasioni anche recenti Fury ha apprezzato pubblicamente una sua vecchia VW Passat wagon e non disdegna di entrare, a fatica, nella Mini Cooper.
In garage, uno che ha lavorato anche nel mondo auto come lui, prima di sfondare come pugile, ha anche un veicolo di supporto: Bedford TR193. Le auto le lava personalmente, anche con l’aiuto dei suoi figli a cui dice che dovranno guadagnarsele, le loro quando sarà il momento.
La leggenda narra che abbia guidato la sua prima auto a 10 anni, mettendosi poi anche rapidamente a commerciarle, per guadagnare. Ufficialmente però, la prima vettura usata da Tyson Fury è stata un’italiana: Fiat Fiorino del 1997, pagata 360 sterline.
In quanto al neo-campione ucraino, pare che Usyk ami un modello contemporaneo alla prima auto di Fury: la W140, ovvero Mercedes Classe S dei tempi, con tanti cilindri sotto il cofano.