Non c’è mai fine all’avventura per un marchio come Jeep. Neanche in tempi di auto alla spina. Lo dimostra il primo modello 100% elettrico – il primo disegnato fuori dagli USA – prodotto in Polonia nella fabbrica di Tychy: la Jeep Avenger del 2023.
Per il brand è l’occasione di dimostrare che un Suv urbano a zero emissioni può fare molto altro rispetto a quello che ci si aspetta. Lo abbiamo messo alla prova nel circuito di Balocco, per testare le sue peculiarità da “game changer”, in pista e fuori: l’auto è stata in lizza per il Women’s World Car Of The Year, premio conferito da una giuria internazionale di giornaliste esperte del settore, vincendo la miglior piazza di “Family Suv 2023”.
Le dimensioni
Con 408 cm di lunghezza, 172 di altezza e 153 di larghezza, la Jeep Avenger si attesta come l’auto più piccola della gamma 2023 della Casa. La più corta in assoluto della storia Jeep (se non fosse per la Willys, da cui arriva tutto il DNA del brand… Ma quella è un’altra storia).
Degno di nota il raggio di sterzata: Avenger è in grado di girare su se stessa in 10.5 m, a tutto vantaggio delle sua manovrabilità. Non finisce qui. Sulla bilancia il peso si ferma a circa 1500 kg (compreso il pacco batteria di 380), elemento a beneficio del suo spirito multiforme.
Sotto il cofano
Nello specifico, il segreto è sotto il cofano: questa nuova pila agli ioni di litio – 17 moduli e 102 celle – da 51 kWh è unita ad un motore efficiente: secondo i dati dichiarati, è in grado di far camminare la vettura per 400 km nel ciclo WLTP, che diventano 550 in città.
La batteria, sotto i sedili e il tunnel centrale – impermeabile – in posizione protetta da piastre sottoscocca, fornisce energia al motore da 400 volt per rilasciare una potenza massima di 156 CV con 260 Nm di coppia in modalità Sport. Ovviamente selezionando la “Normal” la potenza si può ridurre a 109 CV con 220 Nm, o a 82 CV e 180 Nm con la “Eco”, a tutto vantaggio dei consumi.
Alla guida di Jeep Avenger
La Jeep Avenger, con uno sterzo non troppo leggero, si dimostra disciplinata in curva e procede senza incertezze nel circuito, mostrando di essere vivace quando serve (0-100 in 9 sec). Il guidatore, inoltre, quando la batteria inizia a calare, può optare sul tasto B (Brake) per aumentare l’energia di rigenerazione in frenata. Degno di nota, sul tunnel centrale, l’assenza di una manopola per il cambio, piuttosto ora ci sono dei tasti pronti a semplificare la trasmissione, così da concentrare tutta l’attenzione sulla guida.
Jeep Avenger in off-road
Altre modalità di guida a disposizione sono: “neve”, “sabbia”, “fango”. Il Select Terrain permette, infatti, di approcciarsi a diversi tipi di percorso, nonostante la vettura sia proposta al momento solo a trazione anteriore.
Favorevoli in tutto ciò gli angoli d’attacco (20°), di dosso (20°) e d’uscita (32°) del modello, ottenuti con gli sbalzi corti della carrozzeria e con un’altezza di guado di tutto rispetto per il segmento (230 mm) che contribuisce ad un atteggiamento disinvolto dell’auto su sterrato e dossi. L’attitudine al fuoristrada si traduce in un consumo medio di 5,9 kWh per km. La vettura si può ricaricare a 100 kW in corrente continua – sufficienti per passare dal 20 all’80% in 24 minuti – o a 11 kW, per un pieno in circa 5 ore.
L’alternativa (termica)
In Italia e Spagna, dove l’auto 100% elettrica non riesce ad avere ancora lo stesso richiamo sui guidatori, Jeep Avenger è proposta anche col tre cilindri 1.2 turbo a benzina da 100 Cv con cambio manuale (26.900 euro, allestimento di lancio 1st Edition).
Il modello è realizzato sulla piattaforma e-CMP del gruppo Stellantis che permette – senza troppe complicazioni – di utilizzare propulsori termici o elettrici: una scelta di campo che non intende mettere da parte la sorella maggiore Renegade, ma rendere la gamma completa per tutta la clientela. Jeep Avenger alla spina debutta in concessionaria ad aprile a partire da 39.500 euro.
Design personale
“Jeep è un marchio iconico sarebbe un peccato se Avenger fosse stata come tutte le altre auto elettriche”. Parola di Daniele Calonaci, responsabile per il design Jeep per la regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa).
L’auto vanta un look moderno ma con riferimento agli stilemi del passato: il frontale questa volta ha le classiche feritoie chiuse; negli interni ci sono plastiche riciclate; le superfici digitali si estendono fino a 20,5’’; si rinnova la possibilità di personalizzazione sia per carrozzeria che per interni, per rendere unico il proprio veicolo elettrico.
Intervistato a Balocco, Caloraci riassume lo studio del modello in tre step: design funzionale, capacità, tecnologia: una battaglia per tutto il team combattuta a colpi di comfort e riduzione di peso.