La Jaguar I-Pace ha completato un Everesting, sfida ciclistica molto di moda dall’anno scorso. Infatti, 8.848 metri non rappresentano solo l’altezza del Monte Everest, ma anche il dislivello percorso dalla ciclista britannica e campionessa mondiale Elinor Baker a bordo del Suv elettrico, che ha concluso il percorso con una sola ricarica.
Oltre che di tendenza, la sfida è molto difficoltosa.
La driver e l’auto hanno affrontato pendenze ripide, asfalti tortuosi e temperature gelide sul Great Dun Fell.
E’ la seconda montagna più alta degli appennini inglesi nella contea di Cumbria. Conosciuta in ambito ciclistico come il “Mont Ventoux della Gran Bretagna”, tappa del Tour de France, il percorso è infatti caratterizzato da ampi tornanti e pendenze davvero ripide.
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L’EVERESTING di ELINOR BAKER AL VOLANTE DELLA JAGUAR I-PACE
Il concetto di “Everesting” è diventato popolare soprattutto durante la pandemia in ambito ciclistico: si tratta di concludere una serie di tragitti in salita fino a raggiungere l’altezza della montagna più alta del mondo.
«Da professionista, durante il lockdown ho guardato affascinata i ciclisti che affrontavano la sfida dell’Everesting. Devo ammettere che è un’impresa incredibile e per questo sono stata molto felice di poterla fare al volante della Jaguar I-Pace», spiega la campionessa olimpica Elinor Baker.
Il percorso del Great Dun Fell sale fino alla vetta di 848 metri ed è uno stretto nastro d’asfalto con curve tortuose e dislivelli che arrivano fino al 20%.
A Elinor Baker sono volute 16,2 ripetizioni di salite per generare circa il 60% di energia aggiuntiva tramite la tecnologia di frenata rigenerativa. Infine, dopo aver percorso in tutto 199,6 km, la I-Pace ha concluso il percorso con un 31% di carica residua della batteria, sufficiente a viaggiare per quasi altri 130 km.
Per tutto il tempo la campionessa britannica è stata supportata e monitorata da una squadra di ingegneri del Jaguar Racing team e della I-Pace.
GUARDA IL VIDEO DELL’EVERESTING CON JAGUAR I-PACE
Jack Lambert, ingegnere del team, ha spiegato che l’avanzato sistema di frenata rigenerativa sviluppato da Jaguar Land Rover deriva dal programma di Formula E.
Il punto cruciale nel completamento della sfida è stato proprio il sistema frenante il cui focus è l’elemento rigenerativo, studiato sulla I-Type 5 delle gare delle monoposto elettriche.
La vettura da corsa beneficia, infatti, di circa il 30% della rigenerazione, una percentuale che le permette di arrivare al traguardo.
JAGUAR I-PACE E LE CARATTERISTICHE DEL VEICOLO
La Jaguar I-Pace, con una sola ricarica della batteria da 90 kWh di cui è dotata, è riuscita a raggiungre un dislivello pari all’altezza del monte Everest.
Ciò grazie alla massima efficienza dei motori elettrici, alla resistenza dell’auto e alla tecnologia race to road.
In vista della sfida e delle alte temperature in cima (< 2°C), la batteria e l’abitacolo sono stati precondizionati in modo da ottimizzarne l’autonomia e il comfort. Questo è avvenuto tramite l’app Jaguar Remote App che, sfruttando la rete e non la batteria, contribuisce a perfezionare l’autonomia di guida.
Inoltre, il Suv utilizza la funzionalità Smart climate. Sfruttando dei sensori posti all’interno delle cinture di sicurezza, questa individua quanti occupanti ci sono all’interno della vettura, scaldando o raffreddando conseguentemente solo quelle aree e ottimizzando così i consumi.
JAGUAR I-PACE e LAND ROVER
Ideata e ingegnerizzata da Jaguar Land Rover nel Regno Unito, la I-Pace “auto dell’anno” a Ginevra nel 2019 viene assemblata in Austria, data la collaborazione con Magna Steyr.
Il Suv accelera da 0 a 100 km/h in soli 4,8 secondi e offre un’autonomia di 470 km. Il suo sistema di navigazione Pivi pro è in grado di individuare le stazioni più idonee (mostrandone disponibilità, prezzi e tempistiche) e di ricalibrare il percorso tramite soli due tocchi della schermata iniziale. In 15 minuti le colonnine di alimentazione da 50 e 100 kW possono ricaricare rispettivamente di 63 e 127 km l’autovettura.
A partire dal 2025, Jlr diventerà un brand di lusso totalmente elettrico.
Accordo con Enel X per le colonnine
Recentemente, la casa britannica ha siglato una partnership con Enel X per offrire ai clienti soluzioni di ricarica. A casa e presso colonnine pubbliche.
Con Juice Pack Home (ricarica privata), la vettura fa il pieno di energia grazie a Juice Box Pro Cellular. Cioè il nuovo dispositivo per la ricarica domestica di Enel X, con cavo Modo 3 integrato, disponibile nelle versioni da 7,4 e 11 kW di potenza.
Invece, con Juice Pack Street (ricarica pubblica) si utilizza l’app “Juice Pass” in 12mila punti di ricarica in Italia. Ai quali si aggiungono quelli dei partner con i quali Enel X ha accordi di interoperabilità.