Indagine Arval sulle flotte Lcv, il noleggio a lungo termine prevale

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Un’indagine Arval sulle flotte Lcv ha dato una panoramica sul mercato dei veicoli commerciali. L’indagine, dal titolo “Etica e pragmatica dell’ultimo miglio: tecnologia e transizione energetica nell’evoluzione delle flotte Lcv” è stta realizzata da Arval Mobility Observatory in collaborazione con Econometrica.

L’indagine ha analizzato il mercato dei veicoli commerciali e il modo in cui le aziende stanno reagendo alle mutate necessità di business. E come lo scenario attuale stia influenzando la loro visione del futuro, con un focus su servizi e prodotti, connettività ed elettrificazione.

Le principali tendenze che emergono dopo 2 lunghi anni di pandemia sono molto chiare. Quali? Servizi e prodotti dedicati, ricorso alla connettività per migliorare l’efficienza della flotta e cambiamento culturale a favore dell’elettrificazione del parco.

Tutto parte dalla considerazione che gli ultimi due anni, condizionati dalla pandemia, hanno trasformato le abitudini di consumo all’insegna della digitalizzazione e delle nuove tecnologie.

In questo contesto, il mercato dei veicoli commerciali sta affrontando una trasformazione che porterà grandi cambiamenti nell’arco dei prossimi anni.

A distanza di 2 anni dalla prima indagine sulle flotte Lcv, Arval Mobility Observatory ha quindi ritenuto fondamentale tornare ad ascoltare la voce delle aziende italiane. Obiettivo: capire come stiano reagendo alle mutate necessità di business e come lo scenario attuale stia influenzando la loro visione del futuro.

Indagine Arval sulle flotte Lcv, ottimizzare i tempi di fermo veicolo

L’indagine Arval sulle flotte Lcv mostra che il prevalente metodo di finanziamento delle flotte di veicoli commerciali leggeri è il noleggio a lungo termine. Questa è la scelta nel 47,6% dei casi. Se si prende in considerazione anche il leasing finanziario, si vede che le aziende stanno allontanandosi dalla proprietà dei veicoli.

Quali sono le esigenze e gli aspetti su cui si concentra l’attenzione delle aziende nella gestione di una flotta Lcv? L’obiettivo principale è quello di ottimizzare i tempi di fermo dei veicoli.

Sulla base di ciò, soluzioni come presa e riconsegna per eventi programmati e manutenzione proattiva, su veicoli e allestimenti, sono i servizi preferiti. A tal proposito il voto medio è di 7,1.

Seguono la manutenzione e la riparazione ordinaria con officina mobile (6,7) e il ricorso a veicolo sostitutivo e soluzioni di mobilità a medio termine. Tutto ciò rientra nella strategia per far fronte agli sviluppi del business con un gradimento in crescita rispetto a due anni fa.

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L’importanza di connettività e alert di manutenzione

La connettività: si dimostra sempre più fondamentale per i fleet manager, perché permette di raccogliere i dati necessari per migliorare l’efficienza dei viaggi.

Lo conferma l’interesse espresso per i Kpi periodici su consumi, chilometraggi e tipologia di utilizzo dei veicoli (7,4 il voto medio, in crescita rispetto al 2020). Importante anche avere la possibilità di vedere in tempo reale gli alert di manutenzione sulla flotta (7,4) e la geolocalizzazione degli LCV (6,6).

Questi si aggiungono alla priorità dei fleet manager che rimane il ricorso a strumenti per incrementare la sicurezza dei driver. Questo tema è importante per l’80% di loro, con un voto medio di 7,8.

L’indagine Arval sulle flotte Lcv tocca anche il tema della transizione energetica. In questo caso, le informazioni raccolte evidenziano come molte aziende abbiano chilometraggi annuo, tragitti e soste che renderebbero vantaggiosi i veicoli elettrici.

Basti pensare che l’88% dei veicoli percorre una distanza media annua inferiore a 40.000 chilometri. E almeno nella metà dei casi, su percorsi urbani.

Soprattutto, 8 veicoli su 10 tornano presso le sedi aziendali durante la notte, con soste che superano le 6 ore nel 63% dei casi. Ossia un tempo sufficiente per ricaricare la batteria degli e-LCV, tema chiave per chi pensa di adottare veicoli “alla spina”.

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Indagine Arval sulle flotte Lcv, il tema dei veicoli elettrici

Queste condizioni in che modo si possono tradurre in una effettiva svolta verso l’elettrificazione delle flotte di veicoli commerciali? Il punto di partenza deve essere un’analisi approfondita che valuti l’opportunità di diversificare il mix energetico sulla base degli usi specifici del veicolo.

Una società su 4 mostra il proprio interesse nei confronti di questa attività, perché l’elettrificazione dei parchi Lcv rappresenta un aspetto sempre più rilevante anche per le flotte operative. Queste, spesso, devono accedere ai centri cittadini, sempre più soggetti a limitazioni alla circolazione.

Indagine Arval sulle flotte Lcv
Massimiliano Abriola

«Le aziende sono chiamate ad affrontare sfide di mobilità importanti. La crescita delle consegne legate alle transazioni online, la capillarità dei servizi estesi sull’intero territorio, senza compromessi di qualità e tempistiche, si combinano oggi con numerosi fattori di contesto che complicano la capacità di realizzare una performance di valore per tutti».

Così commenta Massimiliano Abriola, responsabile di Arval Mobility Observatory Italia.

«L’evoluzione del cliente finale, sempre più esigente, impone una re-ingegnerizzazione della gestione delle flotte Lcv affinché sia possibile maturare correttivi e novità da poter implementare e testare con rapidità».

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